Una continua ricerca d'arte
Joan Miró i Ferrà nasce a Barcellona (Spagna) il 20
aprile 1893. Suo padre è un orologiaio e la madre è figlia di un ebanista
originario di Maiorca. La predisposizione artistica si manifesta sin da quando
è ancora un bambino grazie anche all'influenza della famiglia. Inizia a
disegnare da quando ha solo otto anni. Il padre però lo indirizza verso la
carriera di contabile, a cui si piega pur non essendovi portato.
Inizia anche a lavorare come contabile presso una
ditta specializzata in prodotti coloniali e da drogheria, ma viene colto da
febbre tifoidea, malattia che in fondo farà la sua fortuna. Da questo momento
decide, infatti, di dedicarsi completamente alla sua passione artistica. Per
rimettersi trascorre intanto un periodo di convalescenza presso la fattoria di
proprietà di famiglia a Montroig, un luogo che influenzerà molte delle sue
opere - si veda ad esempio l'articolo sul quadro: La Fattoria.
Nel 1912 entra nella Scuola d'arte di Barcellona
diretta da Francesco Galì e si avvicina alla corrente artistica del fauvisme.
Questa corrente pone al centro delle proprie rappresentazioni il colore,
preferendo abbandonare la pittura tonale di stampo tradizionale. Tiene la sua
prima mostra personale nel 1918 nella Galeries Dalmau. Nel 1920 si trasferisce
a Parigi, dove entra a far parte del circolo artistico dei pittori di Mont
Martre di cui fanno parte Pablo Picasso e il dadaista Tristan Tzara.
Nel 1923 con la realizzazione a Montroig del dipinto
"Terra arata" comincia l'avvicinamento definitivo al surrealismo.
Tramite Pablo Picasso e Pierre Reverdy entra in contatto con il movimento surrealista e
in particolare con Masson. In questo periodo Miró vive tra Parigi e la fattoria
di Montroig, e, dietro suggerimento del padre del surrealismo Breton, dà vita ad una pittura priva di effetto prospettico
con forme in piena libertà. Inizia anche ad introdurre nei dipinti dei titoli
come nel celebre dipinto "Nudo" del 1926. Sempre nello stesso anno
lavora con Max Ernst alla
realizzazione delle scenografie e dei costumi del suo "Romeo e Giulietta".
Nel 1928 la sua ricerca artistica in continua
evoluzione lo porta a voler reinterpretare le opere dei grandi pittori del XVI
secolo utilizzando anche le forme della pubblicità. Realizza contemporaneamente
opere di decostruzione usando i collages.
Al 1927 risale il suo primo quadro poema che presenta
l'iscrizione diretta sulla tela di frasi a carattere poetico. In questo periodo
suole trascorrere gli inverni a Parigi e le estati nella fattoria di Montroig.
Durante il suo periodo surrealista (1924-1930) si convince del ruolo sociale
dell'arte e della sua capacità di raggiungere le masse; ecco perché sfruttando
la sua arguzia e uno spiccato senso dell'umorismo dipinge apponendo
sulla tela le sue iscrizioni poetiche. Di questo periodo è il famoso dipinto:
"Il carnevale di
Arlecchino".
Nel 1929 sposa Pilar Juncosa a Palma de Maiorca: i due
hanno una figlia, Maria Dolores. Negli stessi anni continua la sua
sperimentazione realizzando opere litografiche, acquaforti e sculture. La
guerra civile appena scoppiata in Spagna lo colpisce profondamente, tenta così
di aiutare i suoi connazionali raccogliendo dei fondi a sostegno della
repubblica. Nel 1937 dipinge anche un largo murale per richiamare l'attenzione
sulla Spagna nel padiglione spagnolo dell'Esposizione internazionale di Parigi.
Ritorna in Spagna per stabilirsi definitivamente tra
Maiorca e Montroig. Nel 1954 vince il premio per la grafica alla Biennale di
Venezia e nel 1958 il Premio Internazionale Guggenheim.
All'inizio degli anni Sessanta viene molto influenzato
dalla pittura americana che lo porta verso un astrattismo sempre
più insistito e un vero e proprio dominio del colore puro.
Nel 1972 crea a Barcellona la fondazione Joan Miró
dedicandosi contemporaneamente alla scenografia e alla scultura. A questo
periodo risale la monumentale statua "Dona i coeli" che si trova nel
parco Joan Miró a Barcellona.
Solo dopo la caduta del franchismo riceve
anche in patria i meritati onori per la sua intensa attività artistica come la
Medala d'Or de la Generalitat de Catalunya, nel 1978, e la laurea honoris causa
all'Università di Barcellona.
Nell'ultimo periodo della sua vita si dedica molto
anche alla ceramica realizzando per il palazzo dell'Unesco di
Parigi due opere: il Muro della luna e il Muro del sole. Con l'avanzare degli
anni le sue idee artistiche diventano ancora più radicali; si dedica
addirittura a vere e proprie sperimentazioni di scultura gassosa e pittura
quadridimensionale.
Joan Miró muore a Palma de Mallorca il 25 dicembre del
1983, all'età di novant'anni.
Opere di Joan Miró
La Fattoria (1921-1922)
Terra Arata (1923)
Paesaggio catalano (Il cacciatore) (1923-1924)
Il
Carnevale di Arlecchino (1924-1925)
Natura
morta del sabatot (1937)
La
scala della fuga (1940)
Risveglio all'alba (Costellazioni) (1941)
Il
sole rosso (Le soleil rouge) (1965)
Donne
e uccelli nella notte (1971-1975)
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