“Vorrei
essere ricordato come l'unico uomo ad aver vissuto fino a 250 anni.” Al Pacino
Un re a Hollywood
Nato nel 1940 ad Harlem, per un curioso
scherzo del destino Al Pacino è proprio di origini siciliane, proviene cioè
dalla stessa terra a cui in un certo senso deve la popolarità. Infatti, la sua
affermazione internazionale nell'ambito delle stelle hollywoodiane di ogni
tempo è legata all'interpretazione del boss mafioso in quel capolavoro della
cinematografia che è "Il Padrino"
di Francis
Ford Coppola. Divertente poi notare, a distanza di
anni, che per il ruolo di Michael Corleone l'attore non si sentiva
assolutamente adeguato. Cambiò idea solo grazie alle insistenze di Coppola. Anche il vero nome di questa autentica leggenda di
Hollywood denuncia fortemente le sue origini italiane: all'anagrafe è
registrato come Alfredo James Pacino.
L'infanzia di Al è segnata dai drammi e
dalle ristrettezze tipiche della condizione dell'immigrato. Il padre abbandona
la famiglia quando lui è ancora in fasce; il piccolo rimane da solo con la
madre, entrambi spaesati e poveri. Sono i nonni che si incaricano di crescerlo
e allevarlo, con il "contributo" non indifferente della strada (il
quartiere è il non tranquillissimo "South Bronx").
Più volte, nelle interviste, Al Pacino
ripercorrerà amaramente gli anni della sua giovinezza, segnata da solitudine e
da emarginazione. Anni vissuti senza amici e compagni, se si escludono
le conoscenze occasionali che si instaurano in strada. In casa, si cimenta
nell'imitazione di attori famosi, nel tempo libero si abbevera alla fonte del
cinema made in Hollywood (ma non solo) e sogna di diventare
come uno dei tanti protagonisti del grande schermo di allora.
Frequenta la scuola, ma è decisamente un
pessimo studente. Svogliato e poco attento, viene più volte bocciato e talvolta
espulso. A diciassette anni interrompe gli studi e si trasferisce al Greenwich
Village, dove si iscrive alla "High School of Performing Arts". Per
campare si adatta ai lavori più disparati, anche quelli più umili. Passa da un
lavoro all'altro in una vera girandola di mestieri: dal fattorino all'operaio,
dal traslocatore al lustrascarpe. Non molla però la presa sulla recitazione e il
teatro.
All'"Herbert Berghof Studio"
studia con un nume tutelare della recitazione, Charles Laughton. Pian piano la
sua carriera comincia a prender forma e consistenza. Partecipa a vari
spettacoli del "Living Theatre" e finalmente, nel 1966, viene accolto
all'"Actors Studio".
Nel 1969 Al Pacino debutta a Broadway e
gira il suo primo film, "Me, Natalie". Ma il primo ruolo da
protagonista è in "Panico a Needle Park" (1971) di Jerry Schatzberg,
in cui interpreta un piccolo spacciatore di droga, offrendo il primo saggio di
quella recitazione secca e nervosa che sarà poi caratteristica di tutti i suoi
personaggi futuri, dal poliziotto anticonformista di "Serpico"
(1973) a quello infiltrato negli ambienti gay di "Cruising" (1980),
dal nevrotico pilota di "Un attimo una vita" (1977) al mafioso di
piccolo taglio di "Donnie Brasco"
(1997).
Il suo nome ormai fa botteghino e si può
già parlare di fama consolidata. Inevitabilmente il peso della celebrità
comincia a farsi sentire. L'attenzione su di lui è spasmodica e l'attore non ha
ancora maturato quegli strumenti umani e culturali che rendono in grado di
sostenere tale impatto psicologico. Comincia a bere per farsi forza e
lentamente scivola nella dipendenza da alcolismo, problema che si trascinerà
per anni, compromettendo anche le occasionali storie sentimentali (peraltro
sempre ben occultate all'opinione pubblica e ai media).
Lui stesso affermerà: "Quando
finalmente arrivò il successo ne fui confuso. Non sapevo più chi ero e perciò
tentai con la psicanalisi, ma solo per qualche seduta. Il lavoro è sempre stato
la mia terapia".
Di fatto poco si sa di quel periodo
della vita della star, sempre tesa a proteggere la sua vita privata in modo
forte, non lasciando filtrare nulla che riguardasse la sua persona. Questo
atteggiamento è giustificato anche dal fatto che Al Pacino ha sempre cercato di
concentrare l'attenzione del pubblico sui personaggi interpretati più che su di
sè.
Creando un alone di mistero e di
"anonimato" intorno al suo nome è come se avesse contribuito a
rendere più credibili i personaggi, impedendo che la sua immagine o la sua
personalità si sovrapponessero ad essi. Si sa comunque che ha avuto relazioni
più o meno lunghe e più o meno importanti con Jill Clayburgh, Marthe
Keller, Diane Keaton e Penelope Ann Miller.
Sul piano professionale, parallelamente
alla sua attività di attore cinematografico, ha continuato la carriera
teatrale, di cui restano memorabili le performance in "American
Buffalo" di Mamet e negli shakespeariani
"Riccardo III" e "Giulio
Cesare".
Pacino ha poi dimostrato di trovarsi a
suo agio anche come attore brillante in commedie come "Papà sei una
frana" (1982) e "Paura d'amare" (1991) o in panni addirittura
caricaturali come quelli del gangster Big Boy Caprice in Dick Tracy (1990),
affiancato da Madonna.
E' stato candidato all'Oscar come attore
protagonista per "Serpico" (1973), "Il Padrino - Parte II" (1974), "Quel pomeriggio di un giorno da
cani (1975), "... E giustizia per tutti" (1979), "Scent
of a woman" (1992). Nel 1993 ha vinto l'Oscar come miglior
attore protagonista per il ruolo dell'ex-ufficiale cieco di "Scent
of a woman - Profumo di donna" (di Martin Brest). Nello
stesso anno è stato candidato come non protagonista per "Americani"
(1992).
Del 1996 è la sua prima regia, "Riccardo III - Un
uomo, un re" (in cui si riserva il ruolo del
protagonista), diretto in una maniera davvero peculiare. Si tratta infatti di
una miscela di stili diversi, compresa l'inchiesta giornalistica e la fiction.
Tra il 1985 e il 1989 ha prodotto, interpretato e co-diretto un film
sperimentale "The Local Stigmatic", presentato al Museo d'Arte
Moderna di New York e tratto da un pièce teatrale di Heathcote Williams, da lui
recitata off-Broadway nel 1969 e poi nel 1985 con la compagnia del teatro di
Boston, per la regia di David Wheeler.
Impenetrabile rimane la sua casa di
Sneedon's Landing sull'Hudson, dove vive con cinque cani e con la figlia Julie,
nata da una relazione con un'insegnante di recitazione, la cui identità resta
misteriosa.
Alcuni dei più famosi film di e con Al
Pacino:
- Il Padrino - The Godfather (1972)
- Serpico - Serpico (1973)
- Cruising (1980)
- Scarface (1983)
- Revolution (1985)
- Seduzione pericolosa - Sea of love
(1989)
- Dick Tracy (1990)
- Paura d'amare - Frankie & Johnny
(1991)
- Profumo di Donna - Scent
of a woman (1992)
- Carlito's Way (1993)
- Heat. La sfida (1995)
- Riccardo III Un uomo, un re (1995)
- L'avvocato del diavolo (1997)
- Ogni maledetta domenica (1999)
- S1m0ne (2002)
- Il mercante di Venezia (2004)
- Rischio a due (2005)
- 88 Minutes (2007)
- Ocean's Thirteen (2007)
Alcuni riconoscimenti:
1974: Vincitore, Golden Globe, Miglior
Attore, Serpico
1976: Vincitore, British Academy Awards,
Miglior Attore, The Godfather: Part II
1976: Vincitore, British Academy Awards,
Miglior Attore, Dog Day Afternoon
1991: Vincitore, American Comedy Award,
Miglior Attore Non Protagonista, Dick Tracy
1993: Vincitore, Oscar, Miglior Attore
Protagonista, Scent
of a Woman
1993: Vincitore, Golden Globe, Miglior
Attore Protagonista, Scent
of a Woman
1994: Vincitore, Venice Film Festival,
Career Golden Lion
1997: Vincitore, Boston Society of Film
Critics Awards, Miglior Attore, Donnie Brasco
2001: Vincitore, Golden Globes, Cecil B. DeMille Award
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