Radio radianti
Premio Nobel per la fisica nel 1909, Guglielmo Marconi nasce
il 25 aprile 1874. Trascorre l'infanzia a Pontecchio, Villa Griffone, cittadina
vicino a Bologna, dove sviluppa le prime curiosità scientifiche e matura la sua
grande scoperta, l'invenzione della radio. E' proprio qui infatti che lo scienziato lancia da
una finestra, tramite l'invenzione di un'antenna trasmittente, il primo segnale
di telegrafia senza fili, nell'anno 1895, attraverso quella che diverrà poi "la
collina della radio".
Marconi dedicherà tutta la sua vita allo
sviluppo e perfezionamento delle radiocomunicazioni. Studia privatamente; ha
vent'anni quando muore il fisico tedesco Heinrich
Rudolf Hertz: dalla lettura delle sue esperienze
Marconi prenderà ispirazione per quei lavori sulle onde elettromagnetiche che
l'occuperanno per tutta la vita.
Forte delle sue scoperte e galvanizzato
dalla prospettive (anche commerciali) che potevano aprirsi, nel 1897 fonda in
Inghilterra la "Marconi's wireless Telegraph Companie", non prima di
aver depositato, a soli ventidue anni, il suo primo brevetto. I benefici della
sua invenzione si fanno subito apprezzare da tutti; vi è un caso in particolare
che lo dimostra in modo clamoroso: il primo salvataggio, a mezzo appello radio,
che avvenne in quegli anni di una nave perduta sulla Manica.
Nel 1901 vengono trasmessi i primi
segnali telegrafici senza fili tra Poldhu (Cornovaglia) e l'isola di Terranova
(America settentrionale). La stazione trasmittente della potenza di 25 kW posta
a Poldhu Cove in Cornovaglia, come antenna dispone di un insieme di fili
sospesi a ventaglio fra due alberi a 45 metri d'altezza, mentre la stazione
ricevente, posta a St. Johns di Terranova, è composta solo da un aquilone che
porta un'antenna di 120 metri.
Il 12 dicembre 1901 per mezzo di una
cuffia e di un coherer vengono ricevuti i primi SOS attraverso
l'Atlantico. Così Marconi, non ancora trentenne, è carico di gloria e il suo
nome già famoso. Queste sono state le prime trasmissioni transatlantiche.
Nel 1902, onorato e celebrato in ogni dove,
Marconi compie alcune esperienze sulla Regia nave Carlo Alberto,
provando inoltre la possibilità dei radiocollegamenti tra le navi e con la
terra.
Pochi anni dopo, i 706 superstiti del
noto disastro del Titanic devono
la salvezza alla radio e anche per questo l'Inghilterra insignisce Marconi del
titolo di Sir, mentre l'Italia lo fa Senatore (1914) e Marchese (1929).
Nel 1914, sempre più ossessionato dal
desiderio di allargare le potenzialità degli strumenti partoriti dal suo genio,
perfeziona i primi apparecchi radiotelefonici. Inizia poi lo studio dei sistemi
a fascio a onde corte, che gli permettono ulteriori passi in avanti oltre alla
possibilità di proseguire quegli esperimenti che non si stancava mai di
compiere. In questo periodo si interessa anche al problema dei radio-echi.
Nel 1930 viene nominato presidente della
Real Accademia d'Italia. Nello stesso anno inizia a studiare le microonde,
preludio all'invenzione del radar.
Guglielmo Marconi muore a Roma all'età
di 63 anni, il 20 luglio 1937, dopo essere stato nominato dottore honoris
causa dalle università di Bologna, di Oxford, di Cambridge, e di altre
università italiane, senza dimenticare che all'Università di Roma è stato
professore di radiocomunicazioni.
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