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venerdì 30 aprile 2021

Speciale: Il menù del 30 aprile, buon pranzo! … …

 

Si vede come si vuol vedere, ed è questa falsità che costituisce l'arte” Edouard Manet.

 

 

 

Caciucco

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

Una cipolla, 1 spicchio d’aglio, un gambo di sedano, 1 carota, ½ peperoncino rosso, un ciuffo di prezzemolo, 4 cucchiai di olio evo, 150 gr di polipo, 150 gr di seppie, 500 gr di pomodori maturi, 2 tranci di scorfano, 2 di gallinella, 2 di grango, sale e pepe.

Otto fette d pane casereccio.

 

Preparate un soffritto con 1 cipolla e 1 spicchio d’aglio, un gambo di sedano, 1 carota, ½ peperoncino, un ciuffo di prezzemolo, 4 cucchiai d’olio.

Unite 150 gr. di polipi, 150 gr. di seppie, puliti e a pezzi. Bagnate con un bicchiere di vino bianco e dopo qualche minuto aggiungete 500 gr. di pomodori maturi, strizzati e spellati e tagliati a pezzetti.

Aggiungete dopo 10 minuti 2 tranci di scorfano, 2 di gallinella, 2 di grango, tagliando a pezzi grandi il pesce, 3 mestoli di acqua calda. Salate, pepate e cuocete per 15 minuti. Fate abbrustolire 8 fette di pane casereccio, strofinatele con l’aglio, sistematele nei piatti individuali, versatevi sopra la zuppa e servite.

 

  

Insalata di mare con Patate e Maionese

Per 6 persone

 

Ingredienti:

 

500 gr di seppie pulite, 500 gr di calamari, 500 gr di moscardini, 800 gr di patate, 2 spicchi di aglio, prezzemolo, 200 gr di maionese, curry, olio, sale e pepe.

 

Lessate le patate con la buccia e scolatele. Quando sono raffreddate, sbucciatele e tagliatele a pezzetti. Separate le sacche e i ciuffi dei calamari e dei moscardini. Togliete le interiora e l’osso contenuto nella sacca e gli occhi e il becco che trovate nel centro dei ciuffi. Spellate i calamari e i moscardini, lavateli insieme alle seppie e lessateli in acqua bollente salata per 20 minuti. Scolateli e quando sono tiepidi, tagliate le sacche a rondelle e i ciuffi a metà. Mettete le patate in un grande piatto di portata, con aglio e i molluschi. Cospargete di prezzemolo tritato e condite con poco sale e pepe e con 2 cucchiai d’olio. Lasciate insaporire le patate e i molluschi per un’ora, poi togliete l’aglio. Condite con la maionese aromatizzata con un cucchiaio di curry. Delizioso…..

 

 

  

Frullato al Cioccolato accompagnato da Frutta fresca

Per 4 persone

 

4 confezioni di yogurt intero, (o magro) 3 banane, 6 biscotti secchi, tipo galletta, 3 cucchiaini di sciroppo d'acero. Un pezzo di cioccolato fondente.

 

Spezzettate i biscotti nella coppa del frullatore e unite lo sciroppo d’acero, le banane tagliate a pezzetti e lo yogurt. Frullate finché otterrete una crema vellutata. Una volta versato nei bicchieri o coppette, grattugiate in superficie in ciascun contenitore il cioccolato fondente. Accompagnare con la frutta fresca.

Lo Sapevate Che: Edouard Manet: Un grande maestro della pittura en plein air (all’aperto), fatta di pennellate rapide, di vivacità di colori e di una resa naturalistica della luce. Considerato il maggior interprete della pittura pre-impressonistica

 

Si vede come si vuol vedere, ed è questa falsità che costituisce l'arte” Edouard Manet.

 

 

Impressioni nella mente

Edouard Manet nasce a Parigi il giorno 23 gennaio 1832. La sua famiglia è benestante: il padre è il giudice August Manet, la madre invece è la figlia di un diplomatico.

Sin da giovane Ėdouard ha la passione per l'arte e vorrebbe intraprendere la carriera artistica, che non gli viene però permessa dal padre, che lo iscrive al Collège Saint Rolin nel 1839.

I risultati scolastici del giovane sono però scarsi, per cui il padre sceglie per il figlio la carriera nella Marina militare. Il giovane Manet però non supera le prove per accedere all'Accademia Navale ed è per questo motivo che si imbarca come mozzo a bordo della nave "Le Havre et Guadalupe".

Dopo questa esperienza torna a Parigi, riuscendo a convincere il padre a intraprendere la carriera artistica. August Manet cerca invano di fare iscrivere il figlio presso l'École des Beaux-Arts, ma il giovane Ėdouard nel 1850 preferisce studiare arte presso il celebre ritrattista francese Thomas Couture. Manet in questi anni apre uno studio d'arte con Albert de Balleroy e intrattiene una relazione amorosa con Suzanne Leenhoff, sua insegnante di pianoforte. Dopo sei anni Ėdouard lascia il suo maestro d'arte, poiché non si adatta al suo stile troppo banale e accademico.

L'artista francese viaggia molto, infatti, visita l'Olanda, l'Italia, l'Austria, la Germania, analizzando e studiando lo stile tonale utilizzato da GiorgioneGoyaVelazquezTiziano e i pittori olandesi del 1600 nelle loro opere. Il suo stile pittorico è molto influenzato anche dalla conoscenza delle stampe giapponesi.

Dal 1856 studia presso l'Accademie, seguendo le lezioni di Léon Bonnat. Nell'Accademie, Manet conosce anche celebri artisti e numerosi intellettuali. Grazie alla pittrice francese Berthe Morisot, entra nella cerchia dei pittori impressionisti, stringendo amicizia con Edgar DegasCamille PissarroClaude MonetAlfred Sisley, Pierre-Auguste Renoir, Paul Cézanne. Nel 1858 diventa amico del poeta Charles Baudelaire. Nel 1862, alla morte del padre, egli riscuote una grande eredità che gli permette di vivere bene e di dedicarsi per tutta la vita all'arte. In questo periodo realizza una delle sue opere più famose, "Le déjeuner sur l'herbe", che suscita numerose polemiche, perché giudicata scandalosa.

Nel 1863 sposa la sua compagna Suzanne Lenhoff. Nel 1865 finisce di dipingere "Olympia", dipinto che viene esposto al Salon, generando giudizi ancora più negativi. Sempre nello stesso anno si reca in Spagna, per poi tornare presto in Francia. In questi anni egli partecipa alle discussioni degli impressionisti presso il Café Guerbois e presso il Café della Nouvelle Athènes, ma mostrando un atteggiamento disinteressato. Nonostante il suo manifesto distacco verso il movimento impressionista, egli è considerato come colui che ha contribuito alla sua nascita.

Nel 1869 parte per Londra, in cui conosce la sua unica allieva, Eva Gonzales. Nel 1870 inizia la guerra franco-prussiana e l'artista si arruola come sottotenente nella Guardia nazionale. Dal 1873 in poi nelle sue opere artistiche è evidente l'utilizzo di uno stile pittorico impressionista. Una delle opere più celebri che egli realizza in questi anni è " Bar aux Folies Bérgere", in cui utilizza uno stile pittorico simile a quello dell'artista impressionista Claude Monet. Nel dipinto inoltre vengono scelti soggetti urbani. Nonostante ciò, Manet si distingue dagli altri artisti impressionisti per l'uso del colore nero nei suoi dipinti.

Per mostrare il suo distacco dal movimento impressionista, non partecipa mai a nessuna delle esposizioni impressioniste. Nel 1879 l'artista è colpito da una grave malattia, l'atassia locomotoria, che lo avrebbe accompagnato fino alla morte.

Nel 1881 Manet inizia ad avere i primi riconoscimenti dal suo Paese, infatti, è insignito della Legion d'Onore dalla Repubblica francese e premiato presso il Salon. Il 6 aprile 1883 la malattia lo indebolisce ulteriormente, al punto che gli viene amputato il piede sinistro. Dopo una lunga agonia, Ėdouard Manet muore il 30 aprile 1883 all'età di 51 anni.

Alcune significative opere di Manet

    Lola de Valence (1862)

Colazione sull'erba (1862-1863)

Olympia (1863)

Il Pifferaio (1866)

L'esecuzione dell'imperatore Massimiliano (1867)

Ritratto di Émile Zola (1868)

Il Balcone (1868-1869)

Berthe Morisot con cappello nero e mazzolino di violette (1872)

Ritratto di Clemenceau (1879-1880)

Il bar delle Folies-Bergère

https://biografieonline.it/biografia-manet

Lo Sapevate Che: Carl Friedrich Gauss: Ricordato come il più grande matematico della modernità, i suoi studi hanno influito profondamente sull’evoluzione delle scienze matematiche, fisiche e naturali

Tu, natura, sei la mia dea; alle tue leggi si legano i miei servizi.” CarlFriedrich Gauss

 

 

Dare i numeri fa bene

Genio universale della matematica, Carl Friedrich Gauss nasce a Brunswick (Germania), il 30 aprile del 1777, da una famiglia di condizioni assai modeste. Naturalmente, le sue doti si rivelano già in giovane età, periodo in cui sbalordisce parenti e amici con una serie di prove di intelligenza precoce. In pratica, è una specie di Mozart della matematica. Ma non eccelle solo in quell'ardua disciplina. A soli tre anni, infatti, parla, legge ed è in grado anche di scrivere qualcosa.

Viste le fantastiche doti dell'allievo, a scuola soffre un po' di solitudine: è troppo avanti per il programma che fanno i suoi compagni e quindi si annoia. Impara da solo regole e formule matematiche e arriva sempre non solo con la lezione pronta ma talvolta corregge anche il suo maestro. Arrivato all'età di dieci anni, viene dunque ammesso alle lezioni di aritmetica dell'autorità locale in materia: l'ormai dimenticato Buttner. Il professore ha fama di essere assai burbero e dai modi scostanti. Inoltre, pieno di pregiudizi fino al midollo, non ama gli allievi che provengono da famiglie povere, convinto che siano costituzionalmente inadeguati ad affrontare programmi culturali complessi e di un certo spessore. Il buon Buttner sarà costretto presto a ricredersi.

Un episodio in particolare viene ricordato nelle storie della matematica. Succede infatti che in una giornata particolare, in cui il professore aveva la luna più storta che in altre e in un momento in cui gli allievi si dimostrano più disattenti del solito, li obbliga, a mo' di esercizio punitivo, a calcolare la somma dei 100 primi numeri: 1+2+3+...+100. Proprio mentre comincia a gongolarsi al pensiero di quanto un suo trucchetto avrebbe lasciato a bocca aperta gli alunni, viene interrotto da Gauss che, in modo fulmineo afferma: "Il risultato è 5050". Rimane un mistero di come Gauss sia riuscito a realizzare la somma in maniera così rapida. Ad ogni modo, Buttner deve arrendersi di fronte all'enorme talento del giovane allievo e, con uno slancio che dopotutto lo riscatta di parecchio rispetto ai pregiudizi che aveva maturato, lo raccomanda al duca di Brunswick, supplicandolo di assicurare i mezzi economici sufficienti perché il genio in erba possa finire gli studi secondari e quelli universitari.

Lo sforzo del duca viene brillantemente compensato qualche anno dopo. Al momento della laurea (ottenuta nel 1799), Gauss presenta una celeberrima dissertazione, ossia la dimostrazione (forse la prima) che ogni equazione algebrica ha almeno una radice, risultato noto come "teorema fondamentale dell'algebra".

Nel 1801, all'età di 24 anni, presenta il suo lavoro "Disquisitiones Arithmeticae" che si rileva subito come un dei contributi più importanti alla teoria dei numeri e un veroclassico nel campo della matematica..

In questo lavoro Gauss introduce ancora alcune nozioni basilari: i numeri complessi (o "immaginari") e la teoria delle congruenze. Il testo contiene anche una dimostrazione della legge di reciprocità quadratica; un risultato che Gauss giudicava così importante che ne diede varie dimostrazioni durante la sua vita.

In seguito, il geniale studioso si dedicò con passione ed interesse al campo dell'astronomia. Anche qui, fornisce contributi importanti. Attraverso l'elaborazione di un nuovo metodo per la definizione delle orbite dei corpi celesti, infatti, riesce a calcolare la posizione dell'asteroide Cerere, scoperto nel 1801, risultato che gli vale una posizione all'Osservatorio di Goettingen, di cui nel tempo diventerà direttore.

Intorno al 1820, invece, si interessa di fisica e in particolare dei fenomeni che regolano l'elettromagnetismo. Trova quella che sarà poi definita "legge di Gauss", ossia la formula che dice la parola fondante su quello che è necessario sapere sull'interazione tra due cariche elettriche statiche. La legge scopre insomma che esse agisce una forza che dipende dalle cariche e dalla distanza a cui si trovano.

Si possono citare ancora tanti altri contributi fondamentali di Gauss: alla teoria delle probabilità (con la cosiddetta "curva gaussiana"), alla geometria (geodetiche, "teorema egregium"), ad altri studi ancora.

Profondamente convinto che fosse meglio puntare sulla qualità piuttosto che sulla quantità, Gauss rinunciò in vita a diffondere alcune sue intuizioni perché da lui ritenute sostanzialmente incomplete. Alcuni esempi emersi dai sui taccuini trattano di variabili complesse, di geometrie non-euclidee, fondamenti matematici della fisica e altro ancora.... Tutte cose affrontate dai matematici dei secoli successivi.

Infine, è curioso segnalare che il matematico ebbe l'idea di applicare il suo ingegno anche all'economia, questa volta non per soli e nobili fini scientifici ma anche per giustificati fini...personali. Infatti, si dedicò anche ad uno studio accurato dei mercati finanziari fino a guadagnare una fortuna personale considerevole.

Muore a Gottinga il 23 febbraio del 1855 non prima di aver doverosamente e coscienziosamente allevato un altro genio della matematica, Georg Bernhard Riemann.

https://biografieonline.it/biografia-carl-friedrich-gauss

  

Lo Sapevate Che: Sergio Leone: Padre del genere spaghetti-western, è stimato e venerato dai migliori registi di Hollywood, da Stanley Kubrick Quentin, da Martin Scorsese a Clint Eastwood

 

Il cinema deve essere spettacolo, è questo che il pubblico vuole. E per me lo spettacolo più bello è quello del mito.” Sergio Leone

 

 

Duro come un Leone

Il padre Vincenzo Leone, noto con lo pseudonimo di Roberto Roberti, era regista del cinema muto; la madre Edvige Valcarenghi, era attrice di vaglia in quel periodo (in italia nota come Bice Valerian). Sergio Leone nasce a Roma il 3 gennaio 1929 e inizia a lavorare nel magico mondo del cinema all'età di diciotto anni. Il suo primo impiego importante arriva nel 1948 con il film "Ladri di biciclette" di Vittorio De Sica: lavora come assistente volontario e ha modo di recitare nel film una piccola parte, come comparsa (è uno dei preti tedeschi sorpresi dalla pioggia).

In seguito e per un lungo periodo diviene aiuto regista di Mario Bonnard: capita nel 1959, essendo quest'ultimo malato, di doverlo sostituire sul set de "Gli ultimi giorni di Pompei" per completare le riprese.

E' aiuto regista anche al pluripremiato (11 Oscar) "Ben Hur" di William Wyler (1959); poi Leone dirige la seconda unità in "Sodoma e Gomorra" (1961) di Robert Aldrich. Il suo primo film arriva nel 1961 e si intitola "Il colosso di Rodi".

Tre anni più tardi, è il 1964, gira il film che lo imporrà all'attenzione generale: "Per un pugno di dollari", firmato con lo pseudonimo di Bob Robertson in omaggio al padre. Il film pare ricalcare la trama de "La sfida del Samurai" di Akira Kurosawa, film del 1961. Kurosawa accusa Leone di plagio, vincendo la causa e ottenendo come risarcimento i diritti esclusivi di distribuzione del film italiano in Giappone, Corea del Sud e Formosa, nonché il 15 % dello sfruttamento commerciale dello stesso, in tutto il resto del mondo.

Con questo primo successo il regista lancia Clint Eastwood, fino ad allora modesto attore tv con pochi ruoli all'attivo. "Per un pugno di dollari" presenta una violenta e moralmente complessa visione del Far West americano; se da un lato sembra rendere tributo ai classici western, dall'altro se ne distacca nei toni. Leone di fatto introduce grandi novità, che saranno capaci di influenzare i registi successivi per molti anni a venire. I personaggi di Leone presentano elementi di marcato realismo e verità, spesso hanno una barba incolta, appaiono sporchi e dalla scena è facile essere suggestionati sul possibile cattivo odore dei corpi. Al contrario, gli eroi - quanto i cattivi - dei western tradizionali tendevano ad essere sempre perfetti, belli e nobilmente presentabili.

Il crudo realismo di Leone resterà immortale nel genere western, suscitando forti influenze anche al di fuori del genere stesso.

Il più grande autore di western è Omero. (Sergio Leone)

A Leone si attribuisce inoltre il merito di aver colto - tra i primi - la forza del silenzio; molte sono le scene giocate su situazioni di attesa, che creano una palpabile suspense, anche mediante con l'utilizzo di primissimi piani e musiche incalzanti.

I successivi lavori "Per qualche dollaro in più" (1965) ed "Il buono, il brutto, il cattivo" (1966) completano quella che verrà poi chiamata la "Trilogia del dollaro": i film incassano cifre enormi, riproponendo sempre la stessa formula vincente. Tra gli ingredienti principali vi sono l'aggressiva ed incalzante colonna sonora di Ennio Morricone e le interpretazioni grintose di Clint Eastwood (da ricordare anche gli ottimi Gian Maria Volonté e Lee Van Cleef).

Considerato il livello di successo, nel 1967 Sergio Leone viene invitato negli USA per girare "C'era una volta il West", un progetto che il regista italiano coltivava da lungo tempo, e sempre rimandato per il necessario elevato budget; quello che Leone avrebbe voluto fosse il suo capolavoro viene quindi prodotto dalla Paramount. Girato negli splendidi scenari della Monument Valley, ma anche in Italia e in Spagna, il film risulterà come una lunga e violenta meditazione sulla mitologia del West. Al soggetto collaborano anche due altri grandi registi: Bernardo Bertolucci e Dario Argento (quest'ultimo allora ancora poco conosciuto).

Prima dell'uscita nelle sale, il film viene ritoccato e modificato dai responsabili dello studio, e forse per questo motivo inizialmente verrà considerato un semi-flop, con bassi incassi al botteghino. La pellicola verrà riscoperta e rivalutata solo diversi anni dopo.

"C'era una volta il West" mette in scena la fine del West e del mito della Frontiera: l'icona Henry Fonda assume i tratti d'un assassino feroce ed inesorabile, mentre il granitico profilo di Charles Bronson gli si contrapppone in una seriosa e cupa vicenda di vendetta e di morte.

Nel 1971 dirige "Giù la testa", un progetto messo in piedi in breve tempo, interpretato da James Coburn e Rod Steiger, ambientato nel Messico di Pancho Villa e Zapata. Questo altro capolavoro è la pellicola dove Leone manifesta forse maggiormente le sue riflessioni sul genere umano e la politica.

Dopo aver rifiutato un'offerta per dirigere "Il Padrino", arriva il frutto d'una gestazione lunga circa dieci anni: nel 1984 completa il film "C'era un volta in America" (con Robert De Niro e James Woods), da molti considerato il capolavoro assoluto di Sergio Leone. Il film si colloca negli anni ruggenti del proibizionismo: la trama narra storie di gangster e di amicizia e si dipana per quasi quattro ore tra pistole, sangue e struggenti sentimentalismi. La colonna sonora è ancora una volta quella di Ennio Morricone.

E' alla prese con il laborioso progetto di un film incentrato sull'assedio di Leningrado (episodio della Seconda guerra mondiale), quando un infarto lo stronca a Roma, il 30 aprile 1989.

Innumerevoli sono i fans e gli amanti del cinema di Leone, come gli omaggi alla sua memoria: ad esempio nel film "Gli spietati" (1992), Clint Eastwood, regista ed interprete, ha inserito nei titoli di coda la dedica "A Sergio". Stessa cosa ha fatto Quentin Tarantino nel 2003, nei titoli di "Kill Bill vol. 2

https://biografieonline.it/biografia-sergio-leone

giovedì 29 aprile 2021

Speciale: Il menù del 29 aprile, buon pranzo! … …


 

Spaghetti con Erbe aromatiche

Per 4 persone

 

 

Ingredienti:

 

350 gr di spaghetti, 60 gr di ricotta di capra fresca, erbe selvatiche: un mazzetto di ortica, borragine, malva, erbe aromatiche : un mazzetto di basilico, qualche foglia di salvia e mentuccia, una manciata di pinoli. Olio, sale.

 

Lavare, sfogliare e asciugare le erbe selvatiche, tenendole però divise dalle erbe aromatiche, pure lavate, sfogliate e asciugate. Fare lessare le erbe selvatiche in acqua bollente leggermente salata, poi scolarle e strizzarle accuratamente e tritarle assieme alle erbe aromatiche usando la mezzaluna. Mettere il ricavato in una scodella e aggiungere 3 cucchiai d’olio e una manciata di pinoli leggermente tostati. Aggiungere la ricotta, aggiustare di sale e mescolare. Fare cuocere la pasta al dente, scolarla e lasciare un po’ d’acqua di cottura. Condire la pasta con la salsa preparata, ammorbidendola con qualche cucchiaio di acqua di cottura degli spaghetti. Non aggiungere parmigiano grattugiato.

 

 

 

Faraona in Carpione

Per 4 persone

 

Ingredienti:

 

1 faraona di 1,200 kg, 1 carota, 1 cipolla, 2 foglie di alloro, 2 foglie di salvia, 3 chiodi di garofano, 2 dl di vino bianco secco, ¼ di aceto di vino bianco, olio, sale e pepe in grani.

 

Pulire la faraona, privarla delle interiora, passarla sulla fiamma, lavarla e dividerla a piccoli pezzi. Spuntare e raschiare la carota. Lavarla e tagliarla a rondelle, metterla in una casseruola, unirvi ½ cipolla sbucciata e tagliata a pezzi, una foglia di alloro, 2 grani di pepe, 1 chiodo di garofano, un pizzico di sale e 3 cucchiai di aceto. Versare 1 dl di acqua e far bollire per 20 minuti. Unirvi i pezzi di faraona e continuare la cottura per 30 minuti. Scolare i pezzi di faraona e privarli della pelle. Tritare finemente la cipolla rimasta, farla appassire in un tegame con 3 cucchiai d’olio, la salvia e la foglia d’alloro rimasta, unirvi i pezzi di faraona e farli rosolare brevemente, versarvi ancora 3 cucchiai d’olio e l’aceto rimasto, il vino bianco e far bollire per qualche minuto. Scolare i pezzi di faraona, metterli in un recipiente che si possa coprire, ricoprirli con il carpione caldo. Lasciare riposare almeno un giorno, prima di servirla.

 

 

 

Frittole d Fiori di Acacia

Per 6 persone

 

Ingredienti:

 

15-20 grappoli di fiori di acacia, 2 uova, latte, farina, zucchero semolato, zucchero vanigliato, sale, un pizzico di lievito in polvere, un pizzico di bicarbonato di soda, olio per friggere. (si possono fare anche col sale e senza zucchero).

 

Pulire i fiori di acacia con un canovaccio umido, con molta delicatezza. Staccarli dal raspo dell’acacia. In una terrina, preparare una pastella morbida sbattendo le uova con un po’ di latte, un pizzico di sale e di zucchero, un pizzico di lievito in polvere, un pizzico di bicarbonato e la farina necessaria. Immergervi i fiorellini di acacia, amalgamare bene e lasciare riposare per un’ora in luogo tiepido e terrina coperta. Friggere a cucchiaiate in una padella con olio in ebollizione. Prelevare le frittole con un mestolo forato e farle asciugare su carta assorbente da cucina. Posarle su un piatto da portata e spolverizzare con zucchero vanigliato.

 

          VARIANTE

Volendo, dal grappolo originale di acacia, si possono ricavare due o tre grappoli minori e friggerli senza staccare i fiori.