Dalla ricchissima filmografia, il regista e sceneggiatore italiano Steno (Stefano Vanzina) ha regalato pellicole cult come “Un giorno in pretura” (1953), “Un americano a Roma” (1954), “Susanna tutta panna” (1957), “I tartassati” (1959), “Letto a tre piazze” (1960), “La polizia ringrazia” (1972), la serie di Piedone con protagonista Bud Spencer, “Tango della gelosia” (1981).
Steno, il regista con la 'febbre da
cavallo'
(Roma, 19 gennaio 1915 – Roma 13 marzo 1988)
Steno, nome d'arte di Stefano Vanzina, è stato figlio di Alberto,
giornalista italiano emigrato in Argentina e morto quando il figlio aveva
appena 5 anni.
Nonostante le difficoltà familiari, Stefano frequenta la facoltà di
Giurisprudenza, ma l'abbandona senza laurearsi. Si iscrive allora all'Accademia
di Belle Arti dove si diploma come scenografo e subito dopo entra nell'appena
nato Centro Sperimentale di Cinematografia: qui incontra alcuni degli artisti
più importanti del cinema italiano tra cui Alida Valli, Luigi Zampa, Michelangelo Antonioni.
Nel frattempo, comincia a disegnare vignette e caricature che firma con il
soprannome di Steno, soprannome che lo accompagnerà per tutta la vita. Grazie al suo lavoro
come vignettista approda nella redazione di “Marco Aurelio”, giornale
umoristico romano nelle cui file figurano artisti del calibro di Federico Fellini e Marcello
Marchesi. Nel frattempo scrive anche copioni per spettacoli teatrali e
radiofonici.
Steno 'cerca casa'
Grazie al regista Mario Mattioli, a Steno vengono aperte le porte del
cinema: comincia a realizzare sceneggiature cinematografiche e a lavorare come
aiuto regista. Nel dopoguerra, Steno comincia a collaborare con Mario Monicelli: scrive le sceneggiature
di “Totò cerca casa” (1949) e “Guardie e ladri” (1951), che si rivelano essere
degli ottimi incassi al botteghino.
Il primo film di Steno come regista è “Totò a colori” (1952):
secondo film italiano a colori dopo il cartone "La rosa di Bagdad",
una vera e propria raccolta dei migliori sketch teatrali di Totò, con le
celeberrime battute: "Ma mi faccia il piacere" e "Io sono un
uomo di mondo, ho fatto tre anni di militare a Cuneo!". Da lì in poi
dirigerà ben 64 pellicole, con un sempre ottimo successo di pubblico,
diventando uno dei capisaldi della commedia italiana.
Steno, 'tartassato' dal successo
Nella sua ricchissima filmografia ci sono cult come “Un giorno in pretura”
(1953), con un cast eccezionale: Peppino De Filippo, Alberto Sordi, Sophia Loren, Walter Chiari, Maurizio Arena, in
cui nasce il personaggio detto "l'americano", interpretato da Sordi,
e che ritorna nel celeberrimo “Un americano a Roma” (1954), da cui tutti
ricordiamo la scena, ormai leggendaria, del piatto di pasta con la battuta:
"Maccarone, m'hai provocato e io me te magno!", entrata a far parte
della cultura popolare italiana.
In “Susanna tutta panna” (1957) una prorompente Marisa
Allasio è protagonista di scenette surreali e quasi demenziali, come la recita
dell'Amleto con le torte in faccia; in “I tartassati” (1959) Steno ritrova la
grande coppia Totò-Aldo Fabrizi, in cui il primo è un commerciante che evade il
fisco e il secondo un maresciallo della finanza che vuole incastrarlo: siamo
dalle parti di "Guardie e ladri" e Steno lascia carta bianca alla
mitica coppia che si scatena in una gara fino all'ultima battuta.
In “Letto a tre piazze” (1960) invece, Steno dirige un'altra celebre
coppia: Totò e Peppino, in cui il primo è il terzo incomodo per il matrimonio
del secondo. “La polizia ringrazia” (1972), unico film che Steno ha firmato con
il suo vero nome, si ispira invece al film "Ispettore Callaghan: il caso
Scorpio è tuo", e vede come protagonisti i grandissimi Enrico Maria Salerno e Mariangela Melato, e il film è
considerato il primo poliziottesco italiano.
Febbre da Steno
Vero e proprio cult del regista rimane però l'indimenticabile "Febbre
da cavallo" (1976): un cast di grandissimi talenti come Gigi Proietti, Enrico Montesano, Mario Carotenuto e Catherine Spaak danno vita ad una
commedia grottesca, infarcita dell'irresistibile cialtroneria romana, che parla
dei vizi degli italiani e dell'arte tutta nostrana
"dell'arrangiarsi". Un classico, che ha dato origine all'espressione,
ormai entrata nell'uso quotidiano, "fare una mandrakata".
Altro filone ricchissimo e assai popolare è la serie di Piedone con
protagonista Bud Spencer, in cui l'attore interpreta il mitico poliziotto
Rizzo, le cui avventure, sempre piene di lotte a mani nude, si svolgono in
tutto il mondo, perfino a Hong Kong.
Infine, come non ricordare “Tango della gelosia” (1981), con la strana ma
irresistibile coppia Monica Vitti-Diego Abatantuono, in cui la Vitti
cerca di far ingelosire il marito distratto inventandosi una relazione con il
bodyguard interpretato da Abatantuono.
Sposatosi con Maria Teresa Nati, ha avuto da lei due figli: Enrico e Carlo Vanzina, oggi entrambi nel mondo del
cinema, e creatori dei popolarissimi ‘cinepanettoni’.
L'ampia filmografia di Steno abbraccia più generi, dal poliziesco al
demenziale, con un gusto del cinema popolare e sincero, che piaceva sia al
pubblico che ai produttori, da cui traspare la voglia di fare cinema per il
piacere di farlo e di farlo nel miglior modo possibile, con ogni mezzo a
disposizione.
Nei suoi lavori, grazie ai quali ha collaborato con molti dei più grandi
talenti del cinema italiano, da Totò ad Aldo Fabrizi, passando per Alberto Sordi, Ugo Tognazzi e
Monica Vitti, c'é sempre un'ironia pungente e dissacrante, uno sguardo
disincantato che, senza moralismi e senza giudicare, ha disegnato un ritratto
onesto della società italiana e del suo mutamento nell'arco di 30 anni, dagli
anni '50 agli '80. - Valentina Ariete
https://www.ecodelcinema.com/steno-biografia-filmografia.htm
Nessun commento:
Posta un commento