Il pirata
Il grande campione del ciclismo italiano Marco Pantani nasce il 13 gennaio 1970
a Cesena.
Vive a Cesenatico: esordisce come
professionista il 5 agosto 1992 con la squadra "Carrera Tassoni", con
cui correrà fino al 1996. La prima vittoria arriva nel 1994, al Giro d'Italia, nella tappa di Merano. Lo stesso anno Marco Pantani
vince anche la tappa dell'Aprica, e il suo nome comincia a farsi conoscere.
Nel 1995 arriva la vittoria nella tappa
di Flumsberg al Giro di Svizzera, ma sono le due tappe (Alpe D'Huez e Guzet
Neige) al Tour de France a imporlo con forza all'attenzione del grande
pubblico e dei media.
Anzichè utilizzare il classico
berrettino, Pantani corre con una bandana colorata sul capo: il mito del
"Pirata" nasce lì, sulle salite del Tour.
Nello stesso anno vince il bronzo ai
Campionati del mondo di Duitama in Colombia, ma è in agguato il primo dramma
della sua carriera: il terribile incidente alla Milano-Torino. Le circostanze
lo costringono a lunghe cure e a saltare un'intera stagione.
Torna nel 1997 e riprende le gare
passando alla squadra Mercatone Uno. La sfortuna tuttavia sembra ancora
perseguitarlo: una caduta al Giro d'Italia (25 Maggio, tappa di Cava dei Tirreni) lo costringe
al ritiro. Si riprende in tempo per partecipare al Tour de France dove vince la tappa dell'Alpe D'Huez e di
Morzine.
Il 1998 è l'anno di una straordinaria
impresa: Marco Pantani, indomabile in salita, vince il Giro d'Italia (si impone nelle tappe di Piancavallo e Montecampione)
e subito dopo vince il Tour de France. In Francia vince le tappe di Plateau de Beille e Les
Deux Alpes, prima di arrivare al Parco dei Principi, a Parigi, da trionfatore
in maglia gialla.
Con questa impresa Pantani entra a pieno
merito nell'élite dei campionissimi che hanno vinto Giro e Tour nello stesso
anno.
Il 1999 comincia alla grande: Pantani
sembra destinato a dominare ancora in Italia e all'estero. Al Giro si prende la
maglia rosa e vince quattro tappe (Gran Sasso, Oropa, Pampeago, Madonna di
Campiglio).
Proprio sulle rampe della strada che
sale da Pinzolo verso la località delle Dolomiti di Brenta se ne va solo, alla
sua maniera, con uno scatto secco, per tutti irresistibile. Sarà l'ultimo vero,
romantico, gesto atletico del vero Marco Pantani.
Il mattino successivo alla trionfale
vittoria di Madonna di Campiglio, Pantani viene fermato: un controllo
anti-doping rivela che il suo ematocrito è troppo alto, fuori norma.
Qui inizia il dramma personale dell'uomo
Marco Pantani: l'atleta si proclama innocente, lascia la carovana del Giro che
credeva già suo; la corsa riparte senza di lui.
La determinazione dell'atleta Pantani si
rivelerà pari alla fragilità dell'uomo. Pantani è completamente distrutto.
Inizia una parabola discendente che vede Pantani incapace di frenare la propria
discesa verso una crisi interiore. La fatica di ritrovarsi è insostenibile.
L'inattività agonistica che va dal 5
giugno 1999 sino al 22 febbraio 2000 e dal 24 febbraio al 13 maggio 2001, sarà
probabilmente la sua condanna. Tuttavia Marco non rinuncia: prova a reagire e a
tornare come prima.
Rientra per il Giro del Giubileo con
partenza da Roma, ma non riesce a terminarlo. Partecipa anche al Tour e vince
le tappe del Mont Ventoux, cima leggendaria, e di Courchevel.
Poi ancora incertezze sul futuro.
Dimostra di voler tornare a buoni livelli e chiude il suo ultimo Giro, nel
2003, al quattordicesimo posto, malgrado l'ennesima sfortuna di una brutta
caduta.
Non partecipa al Tour successivo e si
ricovera in una clinica vicino Padova, a Giugno, per disintossicarsi e per
curare le sue frequenti crisi depressive.
Viene trovato morto il giorno 14
febbraio 2004 in un residence di Rimini, nel quale da alcuni giorni si era
trasferito;la causa: overdose di eroina. La Gazzetta dello Sport titolava
in modo semplice e rispettoso: "Se n'è andato". Il dramma dell'uomo e
la sua tragica fine incontrano l'immenso cordoglio del mondo sportivo - e non
solo - che unanimemente si trova d'accordo nel voler ricordare del grande
campione le gesta sportive, le emozioni e l'orgoglio.
Il 4 giugno 2005 è stata inaugurata in
piazza Marconi a Cesenatico la statua in bronzo, a grandezza naturale, che
ritrae il campione Marco Pantani mentre pedala in salita. A causa di una legge
datata 1923 che non permette di intitolare monumenti a personaggi scomparsi da
meno di 10 anni, la statua non riporta alcuna targa. Ma è certo che anche senza
nome tutti riconosceranno nel fisico e nella determinazione di quel ciclista, l'indimenticato campione italiano.
All'inizio del mese di agosto 2014 viene
riaperta l'inchiesta sulla morte del Pirata: il campione romagnolo non si
sarebbe suicidato, così la procura indaga per omicidio pur non essendovi alcun
indiziato.
https://biografieonline.it/biografia-marco-pantani
Nessun commento:
Posta un commento