Abolita la schiavitù in America: «La schiavitù o altra forma di costrizione
personale non potranno essere ammesse negli Stati Uniti, o in luogo alcuno
soggetto alla loro giurisdizione, se non come punizione di un reato per il
quale l'imputato sia stato dichiarato colpevole con la dovuta procedura». È
il contenuto della prima sezione del XIII emendamento alla
Costituzione degli Stati Uniti
d'America, che nel 1865 mise al bando la schiavitù nei 36 Stati allora
rappresentati dal Congresso.
Fu il completamento di una lunga battaglia di civiltà che aveva avuto il suo
principale rappresentante in Abraham Lincoln, 16° presidente degli Usa
dal 1861 al 1865. Il suo Proclama di Emancipazione, emanato nel
1863, liberò gli schiavi solo negli Stati ribelli della Confederazione,
lasciando temporaneamente fuori i territori del nord sotto il controllo
dell'Unione e quelli occupati.
Un documento significativo ma che per lo stesso Lincoln rischiava di apparire
come una misura temporanea dettata dalla contingenza della Guerra di
secessione (1861-1865). Ciò lo spinse a sostenere la necessità di un
emendamento presso i deputati che seguivano le sue idee.
Fino a questo momento il Congresso aveva approvato leggi che salvaguardavano il
ricorso alla schiavitù, a dispetto di alcune proposte pro abolizione presentate
da diversi politici, per lo più di orientamento repubblicano. Proprio da due
repubblicani, James Mitchell Ashley (dell'Ohio) e James Falconer Wilson (Iowa),
e da un senatore democratico (John B. Henderson del Missouri), arrivò il corpo
centrale del testo definitivo.
Il testo passò facilmente al Senato, mentre fu inizialmente respinto dalla Camera
dei Rappresentanti. L'intervento del presidente Lincoln si rivelò risolutivo:
la proposta di modifica fu approvata con 119 voti a favore e 56 contrari,
nell'ultima seduta di gennaio. Immediatamente il Congresso trasmise il
documento ai 36 stati della Confederazione per la ratifica finale. Il 6
dicembre del 1865 entrò ufficialmente in vigore.
Prima della ratifica la schiavitù era legale solo in Delaware, Kentucky,
Missouri, Maryland e New Jersey. All'entrata in vigore del XIII emendamento si
contavano su tutto il territorio statunitense circa 40.000 schiavi,
tutti concentrati in Kentucky. Furono gli ultimi ad andare incontro alla
libertà.
L'iter legislativo si completò successivamente con altri due emendamenti
cosiddetti della Ricostruzione: il XIV che tutelò i diritti civili
degli ex schiavi e il XV che riconobbe il diritto di voto
anche ai nuovi cittadini.
L'ultima ratifica del XIII emendamento è avvenuta in epoca recente, esattamente
nel 1995 da parte del Mississippi. Alla battaglia di Lincoln per questa
preziosa modifica alla Costituzione statunitense è stato dedicato il film Lincoln di Steven
Spielberg, uscito nel 2012 (in Italia nel gennaio 2013) e premiato con due
Oscar per la "miglior scenografia" e il "miglior attore
protagonista".
http://www.mondi.it/almanacco/voce/119014
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