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martedì 27 ottobre 2020

Lo Sapevate Che: Ugo Tognazzi, pioniere della comicità televisiva e attore di eccelsa versatilità, sul grande schermo è stato il “conte” della commedia all’italiana

 Diritto al sorriso

Ugo Tognazzi nasce a Cremona il 23 marzo 1922. La professione del padre era quella di ispettore assicurativo, e conseguentemente ai numerosi spostamenti dettati dalle esigenze che il lavoro comportava, Ugo vive gli anni dell'infanzia in varie città. Torna a Cremona all'età di quattordici anni (1936) dove inizia a cercare un impiego. Inizialmente lavora come operaio alla Negroni, nota azienda cittadina produttrice di salumi. Con alle spalle un precocissimo debutto teatrale, avvenuto quando aveva soli quattro anni presso il teatro Donizetti di Bergamo, nel suo tempo libero Ugo Tognazzi recita in una compagnia filodrammatica del dopolavoro aziendale.

Durante la Seconda guerra mondiale viene chiamato nell'esercito; sotto le armi si dedica all'organizzazione di spettacoli di varietà per i suoi commilitoni. Al suo ritorno a Cremona trova impiego come archivista. La passione per lo spettacolo, forte e sempre costante, lo porta a decidere di abbandonare il lavoro per trasferirsi a Milano - è il 1945 - per cercare fortuna in campo artistico. Tognazzi partecipa ad una serata per dilettanti tenuta al Teatro Puccini che gli vale un contratto con la compagnia teatrale di Wanda Osiris.

L'esordio al cinema di Ugo Tognazzi arriva nel 1950 con il film "I cadetti di Guascogna", diretto da Mario Mattòli, in cui recita al fianco di Walter Chiari. Nel 1951 avviene l'incontro con Raimondo Vianello: i due formeranno una coppia comica di straordinario successo, lavorando soprattutto nella neonata televisione (1954). A consacrare la coppia Tognazzi-Vianello sul piccolo schermo sarà il varietà "Un due tre" (primo esempio di satira televisiva italiana, che non eviterà di toccare Presidenti della Repubblica e del Consiglio).

Questi sono anche gli anni d'oro della commedia all'italiana che vede tra i protagonisti assoluti del cinema Alberto SordiNino ManfrediMarcello Mastroianni e Vittorio Gassman. Ugo Tognazzi si inserisce in questo panorama romano e romanesco, portando in dote le sue radici padane, capace quindi di interpretare personaggi e stereotipi dell'operosa Milano così come della godereccia Bassa Padana (Cremona, Piacenza e Modena). Interpreta alcuni personaggi emiliani - e più specificamente parmigiani - agli ordini prima di Alberto Bevilacqua ("La Califfa", 1971; "Questa specie d'amore", 1972) e poi di Bernardo Bertolucci ("La tragedia di un uomo ridicolo", 1981, che vale a Tognazzi la Palma d'Oro al Festival di Cannes come miglior attore protagonista).

Attaccatissimo alla sua terra e alla sua città, grande tifoso della Cremonese calcio, Ugo Tognazzi per i suoi personaggi ritaglia sovente battute in dialetto cremonese. Strepitose rimangono quelle contenute nel film "La marcia su Roma" (1962) di Dino Risi.

Parallelamente alle esperienze di cinema d'autore, recita nelle trilogie di "Amici miei" (1975, 1982, 1985) e "Il vizietto" (1978, 1980, 1985), opere da uno straordinario e duraturo successo di pubblico.

Diversi sono anche i film che come regista ha diretto (oltre che recitarvi): "Il mantenuto" (1961), "Il fischio al naso" (1966), "Sissignore" (1968), "Cattivi pensieri" (1976), "I viaggiatori della sera" (1979).

Durante gli anni '80 si dedica soprattutto al teatro; ricordiamo "Sei personaggi in cerca d'autore a Parigi" (1986) e "L'avaro" (1988).

A causa di un'emorragia cerebrale Ugo Tognazzi muore in modo improvviso, nel sonno, il giorno 27 ottobre 1990 a Roma.

https://biografieonline.it/biografia-ugo-tognazzi 

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