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martedì 6 ottobre 2020

Lo Sapevate Che: Edoardo Scarfoglio e l’eredità del giornalismo napoletano

 

Gli anni a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento conobbero il trionfo del giornalismo su carta stampata, tanto è vero che tutte le principali città d’Italia cominciarono a dotarsi di una lor propria testata di riferimento. A Milano nacque il Corriere della Sera, a Roma Il Messagero, a Bologna Il Resto del Carlino, a Torino La Stampa, a Firenze La Nazione, e a Napoli, come tutti sappiamo, Il Mattino.

Ebbene, il giornale partenopeo fu fondato nel 1892 da Edoardo Scarfoglio, insieme alla moglie, la grande scrittrice Matilde Serao. Nato a Paganica il 26 settembre del 1860 e morto a Napoli nel 1917, Scarfoglio è stato uno dei giornalisti e degli scrittori più importanti della nostra storia, una personalità rilevante e di spessore ma, per certi versi, anche controversa del secolo scorso.

Dopo un’iniziale attività svolta su riviste e giornali di pregio a Roma – dove conobbe la moglie e frequentò personaggi di spicco, come D’Annunzio – trasferì il suo lavoro a Napoli. In un primo momento collaborò al Corriere di Napoli, finanziato dal noto banchiere Schillizzi, ma, successivamente, decise di discostarsene per gestire un giornale tutto suo, dove poter esprimersi liberamente. Nacque così Il Mattino, che ancora oggi, sia pure attraverso i diversi passaggi di proprietà succedutesi nel tempo, è una delle testate più grosse dello Stivale. Dal 1962, esso ha sede in via Chiatamone, ma la prima location, quella storica, fu in vico rotto San Carlo, oggi piazzetta Matilde Serao.
Il nuovo quotidiano non tardò a sortire un’ottima presa tra i lettori napoletani e non solo, consolidandosi come realtà locale e nazionale. L’obiettivo, oltre alla caratura moderata e liberaldemocratica, era quello di accendere i fari sulla città di Napoli e sul Mezzogiorno in generale, che in quegli anni, per altro, erano dilaniati dalla mai del tutto risolta “Questione meridionale”.

La collaborazione della Serao, però, durò fino al 1903, quando ella lasciò il giornale, anche per via dell’incrinarsi del rapporto coniugale ( nota era l’infedeltà del marito), per fondare, sempre a Napoli, Il Giorno. La direzione di Scarfoglio a Il Mattino continuò, invece, fino alla sua morte, conferendo alle pagine una configurazione sempre più affine alla sua visione del mondo e al suo stile. Non a caso, fu coniato il termine “scarfoglismo”, proprio ad indicare le sue peculiarità professionali ed espressive.
Dopo la morte del fondatore, la testata fu dapprima acquistata dal gruppo siderurgico ILVA, poi passò al Banco di Napoli e infine, dopo l’editore Rizzoli, dal 1996 appartiene al gruppo Caltagirone.

Di certo, Il Mattino di Scarfoglio è stato una pietra miliare del mondo della cultura e del giornalismo italiano. Oggi, tuttavia, il panorama dell’informazione è in costante evoluzione e trasformazione, dato che alla dimensione cartacea e a quella radio-televisiva è subentrata, infatti, anche quella del web e dei social network, con una portata di enorme diffusione ed incisività.
Alle nuove realtà online spetta, però, il compito di cogliere l’eredità del passato, riuscendo a non disperdere, per il bene di tutti, il livello qualitativo. Tra questi nuovi format c’è Senza Linea, nata anche essa nel capolugo campano e che, tra le sue diverse, originali ed interessanti sezioni e rubriche, non mancherà mai – come negli intenti dei coniugi più famosi della storia della stampa – di dare voce a Napoli, ma non solo, investendo nella cultura e nelle nuove frontiere della comunicazione. Angelo Potenza

 

https://www.senzalinea.it/giornale/edoardo-scarfoglio-e-leredita-del-giornalismo-napoletano/ 

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