Fratello maggiore
Il terzo Presidente della storia della
Repubblica Italiana - dopo il presidente
provvisorio Enrico De Nicola e il liberale Luigi Einaudi - nasce a Pontedera (Pisa) il 10 settembre 1887.
Laureato in lettere alla Normale di Pisa, Giovanni Gronchi insegna in varie
località italiane (Parma, Massa, Bergamo e Monza) e aderisce al Movimento
Cristiano di don Romolo Murri. Dopo la prima guerra mondiale, cui partecipa come volontario, nel 1919 è uno dei
fondatori del Partito popolare italiano di don Luigi Sturzo.
Eletto come deputato di Pisa nelle
elezioni del 1919 e del 1921 (XXV-XXVI legislatura), Gronchi è chiamato a
dirigere la Confederazione dei Lavoratori Cristiani ed è nominato Sottosegretario
all'Industria e Commercio nel 1922 (nel primo governo Mussolini) fino al Congresso di Torino del Partito Popolare
(aprile 1923), dove viene decisa la non collaborazione e il ritiro dal Governo
dei rappresentanti del P.P.I.
Gronchi riassume la guida dei
sindacalisti bianchi cercando così di fronteggiare le violenze delle squadre
fasciste di cui le sedi popolari e delle leghe cattoliche sono quotidianamente
vittime.
Non a caso Piero Gobetti, grande intellettuale e martire del fascismo, avrà
per Giovanni Gronchi pagine di stima e di grande considerazione nella sua
rivista "Rivoluzione liberale".
Quando nel 1924 Luigi Sturzo abbandona la segreteria del Partito popolare,
assieme a Giuseppe Spataro e a Giulio Rodinò, dirige il partito nel difficile
momento storico.
Rieletto deputato nel 1924 Gronchi passa
all'opposizione, partecipa alla secessione avvenuta sull'Aventino e decade dal mandato
parlamentare. Durante la Resistenza diviene membro del CLN (il Comitato di
Liberazione Nazionale) e partecipa alla fondazione della Democrazia Cristiana
anche se poi, rieletto deputato il 18 aprile 1948 e da sempre favorevole al
proseguimento dell'esperienza dell'unità nazionale con i comunisti e i
socialisti, si scontrerà apertamente con De Gasperi (il
quale lo nominerà comunque Ministro dell'industria nei suoi primi governi).
L'8 maggio 1948 Gronchi viene eletto
Presidente della Camera, incarico che mantiene sino al giorno della sua
elezione alla Presidenza della Repubblica, avvenuta il 29 aprile 1955. Divenuto
Senatore a vita, quale ex Presidente della Repubblica, si iscriverà al gruppo
misto.
Giovanni Gronchi è deceduto il 17
ottobre 1978, a 91 anni, lasciando i due figli e la moglie Carla Bissatini.
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