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lunedì 12 ottobre 2020

Lo Sapevate Che: Colombo scopre l’America, nel 1492 (527anni fa)

Meteo: 12 OTTOBRE, 527 Anni fa COLOMBO Scoprì l'AMERICA Grazie ad Alcune Condizioni Ben Precise. Ecco Quali

 

Era il 12 ottobre 1492, quando Cristoforo Colombo, al comando di tre imbarcazioni spagnole, approdò sulle coste di un’isoletta dell’arcipelago delle Bahamas, che ribattezzò con il nome di San Salvador, mettendo la sua firma su uno degli eventi più significativi della Storia: la scoperta dell’America. Ma ci furono condizioni ben precise particolarmente favorevoli che permisero l'impresa del navigatore italiano, scopriamo insieme quali.

Sicuramente l'esploratore genovese era un abile diplomatico, capace di convincere la regina Isabella di Spagna ad affidargli una missione rischiosa e costosa, senza avere in cambio nulla di certo. Ciò che ha dato fiducia alla regina sono state sicuramente le sue eccezionali referenze di esperto navigatore, nonché di cartografo, ma ciò che la regina forse ignorava erano le sue eccellenti conoscenze nel campo della meteorologia!

Se, come spesso viene rappresentato, egli avesse solamente arrotolato una carta geografica di allora e mostrato la via più breve per raggiungere le Indie, ovvero navigando verso ovest, non sarebbe mai arrivato in America, perché i venti lo avrebbero sospinto verso l’Europa. E allora, come ha potuto scoprire il Nuovo Mondo? Di sicuro Colombo aveva delle ottime conoscenze di meteorologia, cosa importante allora in cui si navigava, come si dice in gergo, “a vista”.
Come molti marinai egli conosceva gli alisei (i venti che soffiano costanti in direzione ed intensità nei pressi dei Tropici), sapeva dove soffiavano e anche che lo avrebbero portato a sud della regione che lui voleva raggiungere. Ma egli conosceva anche i controalisei (i venti che soffiano in direzione contraria a quella degli alisei) e sapeva che con essi sarebbe potuto ritornare in Spagna. Il genovese ebbe la geniale intuizione di iniziare il suo viaggio dirigendosi verso le Canarie, in modo da prendere gli Alisei favorevoli. Il percorso che lui programmò non era tuttavia scontato, basta pensarci un attimo: avere questi venti così favorevoli alle spalle durante il viaggio di andata generava nei marinai il timore di non poter più tornare indietro.
Colombo scelse per il suo viaggio una traiettoria di navigazione molto bassa, lontano dalle violente tempeste del Nord Europa, ma al di sopra dell’area di formazione degli uragani. La scelta della lunga sosta alle Canarie appare oggi fondamentale dal momento che essa permise di evitare non solo la zona, ma anche la stagione in cui si formano gli uragani, dal momento che i cicloni tropicali atlantici raggiungono la massima frequenza tra agosto e settembre, per poi diminuire considerevolmente a ottobre.

Troppi gli elementi favorevoli per pensare che si sia trattato solamente di fortuna. È verosimile invece che Colombo, grazie alle sue eccezionali conoscenze di meteorologia ed alle sue attente letture del “Milione” di Marco Polo, sapesse già dell’esistenza dei tifoni e del periodo in cui si manifestavano nel Mar della Cina (che guarda caso coincide con quello degli uragani atlantici!).

La notte di giovedì 11 ottobre, Colombo si disse convinto di avere intravisto in lontananza una luce, “como una candelilla que se levava y se adelantaba” ("come una piccola candela che si levava e si agitava"). E fu alle due di notte di venerdì 12 ottobre 1492 che Rodrigo de Triana, a bordo della Pinta, distinse finalmente la costa: “Terra! Terra!”. Così ebbe inizio quella che poi gli storici chiameranno Era Moderna. Marco Castelli          

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