Cogliere l'attimo
Endre Friedman (il vero nome di Robert Capa) nasce a Budapest
il 22 ottobre 1913. Esiliato dall'Ungheria nel 1931 per aver partecipato ad
attività studentesche di sinistra, si trasferisce a Berlino dove si iscrive, in
autunno, al corso di giornalismo della Deutsche Hochschule fur Politik. Alla fine
dell'anno apprende che l'attività della sartoria dei genitori va male e che non
può più ricevere danaro per gli studi, il vitto e l'alloggio.
Un conoscente ungherese lo aiuta allora
a trovare un lavoro di fattorino e aiutante di laboratorio presso Dephot, un
importante agenzia fotografica di Berlino. Il direttore, Simon Guttam, scopre
ben presto il suo talento e comincia ad affidargli dei piccoli servizi
fotografici sulla cronaca locale.
Ottiene il primo incarico importante in
dicembre, quando Guttam lo manda a Copenaghen per fotografare una lezione di
Lev Trotzkij agli studenti danesi. Nel 1933, al momento dell'ascesa al potere
di Hitler, fugge però da Berlino, e precisamente subito dopo il
drammatico incendio del Reichstag avvenuto il 27 febbraio. Si reca dunque a
Vienna, dove ottiene il permesso di tornare a Budapest, la città natia. Qui
trascorre l'estate e, per sopravvivere, lavora ancora come fotografo, anche se
la sua permanenza dura ben poco. Giusto il tempo che si affacci la stagione
invernale e parte alla volta di Parigi, seguendo il suo istinto errabondo ed
irrequieto.
Nella città francese incontra Gerda
Taro, una profuga tedesca, e se ne innamora.
In quel periodo, viene inviato in Spagna
per una serie di servizi fotogiornalistici su interessamento di Simon Guttmann.
E' l'anno 1936 quando, con un colpo di fantasia, si inventa un personaggio di
fantasia, spacciando a tutti il suo lavoro come il frutto di un fotografo
americano di successo.
E' la stessa Gerda, in verità, che vende
ai redattori le fotografie di Edward sotto "mentite spoglie". Ben
presto il trucco viene scoperto, allora cambia il proprio nome con quello di
Robert Capa. Fotografa i tumulti di Parigi nell'ambito delle elezioni della
coalizione governativa di sinistra nota come Fronte Popolare. In agosto si reca
in Spagna con Gerda Taro, per fotografare la guerra civile scoppiata in luglio.
Effettua un secondo viaggio in Spagna in novembre per fotografare la resistenza
di Madrid. E' presente su vari fronti spagnoli, da solo e con Gerda, diventata
nel frattempo una fotogiornalista indipendente. Nel luglio del '37, mentre egli
si trovava a Parigi per lavoro, Gerda va a fotografare la battaglia di Brunete
a ovest di Madrid. Durante una ritirata, nella confusione, muore schiacciata da un carro armato del governo
spagnolo. Capa, che sperava di sposarla non si risolleverà mai dal dolore.
L'anno Robert Capa dopo
trascorre sei mesi in Cina in compagnia del cineasta Joris Ivens per
documentare la resistenza contro l'invasione giapponese ma, tornato in Spagna
nel '39, fa in tempo a fotografare la capitolazione di Barcellona. Dopo la fine
della guerra civile spagnola, in marzo, ritrae i soldati lealisti sconfitti ed
esiliati nei campi d'internamento in Francia. Realizza vari servizi in Francia,
tra i quali un lungo servizio sul Giro di Francia. Dopo lo scoppio della seconda guerra
mondiale, in settembre, s'imbarca per New York
dove comincia a realizzare vari servizi per conto di " Life ".
Trascorre allora alcuni mesi in Messico, proprio su incarico di " Life
", per fotografare la campagna presidenziale e le elezioni. Non contento,
attraversa l'Atlantico con un convoglio di trasporto di aerei americani in
Inghilterra, realizzando numerosi servizi sulle attività belliche degli alleati
in Gran Bretagna. Intanto, la guerra mondiale è scoppiata e Capa, da marzo a
maggio del '43, realizza un reportage fotografico sulle vittorie degli alleati
in Nord Africa, mentre in Luglio e Agosto, fotografa i successi militari degli
alleati in Sicilia. Durante la parte rimanente dell'anno documenta i combattimenti
nell'Italia continentale, compresa la liberazione di Napoli.
Gli avvenimenti sono convulsi e si
succedono senza sosta, richiedendo sempre la sua indispensabile opera di
testimonianza visiva. Nel Gennaio del 1944, ad esempio, partecipa allo sbarco
alleato ad Anzio, mentre il 6 Giugno sbarca con il primo contingente delle
forze americane a Omaha-Beach in Normandia. E' al seguito delle truppe
americane e francesi durante la campagna che si conclude con la liberazione di
Parigi il 25 agosto. In dicembre, fotografa la battaglia di Bulge.
Paracadutato poi con le truppe americane
in Germania, fotografa l'invasione degli alleati a Lipsia, Norimberga e
Berlino. In giugno incontra Ingrid Bergman a Parigi e inizia una storia che durerà due
anni.
Terminato il conflitto mondiale, Robert
Capa diventa cittadino americano. Trascorre alcuni mesi a Hollywood,
scrivendo le sue memorie di guerra (che intendeva adattare in un copione ),
preparandosi a diventare produttore-regista. Infine, decide che il mondo del
cinema non gli piace e parte da Hollywood. Alla fine dell'anno, trascorre due
mesi in Turchia per le riprese di un documentario.
Nel 1947, insieme con gli amici Henri
Cartier-Bresson, David Seymour (detto "Chim"
), George Rodger e William Vandivert fonda l'agenzia fotografica cooperativa
"Magnum". Per un mese viaggia in Unione Sovietica in compagnia
dell'amico John Steinbeck.
Si reca anche in Cecoslovacchia e a Budapest, visitando inoltre l'Ungheria, la
Polonia e la Cecoslovacchia con Theodore H.White.
La sua opera di testimone del
secolo è instancabile: Nei due anni che vanno dal 1948 al '50 effettua
tre viaggi in Israele.
Durante il primo realizza servizi fotografici sulla dichiarazione
d'indipendenza e i combattimenti successivi. Nel corso degli ultimi due viaggi
si concentra invece sul problema dell'arrivo dei primi profughi. Finito di
"fare il suo dovere", si trasferisce nuovamente a Parigi, dove assume
il ruolo di presidente della Magnum, dedicando molto tempo al lavoro dell'agenzia,
alla ricerca e alla promozione di giovani fotografi. Purtroppo, quelli sono
anche gli anni del maccartismo,
della caccia alle streghe scatenata in america. A causa di false accuse di
comunismo, dunque, il governo degli Stati Uniti gli ritira il passaporto per
alcuni mesi impedendogli di viaggiare per lavorare. Lo stesso anno è affetto da
un grave mal di schiena che lo costringe a ricoverarsi.
Nel 1954, in Aprile, trascorre alcuni
mesi in Giappone, ospite dell'editore Mainichi. Giunge ad Hanoi attorno al 9
Maggio in veste di inviato di "Life" per fotografare la guerra dei
francesi in Indocina per un mese. Il 25 Maggio accompagna una missione militare
francese da Namdinh al delta del Fiume Rosso.
Durante una sosta del convoglio lungo la
strada, Capa si allontana in un campo insieme con un drappello di militari dove
calpesta una mina anti-uomo, rimanendo ucciso.
L'anno dopo, "Life" e Overseas
Press Club istituiscono il Premio annuale Robert Capa "per
la fotografia di altissima qualità sostenuta da eccezionale coraggio e spirito
d'iniziativa all'estero". Vent'anni dopo, spronato in parte dalla
volontà di mantenere in vita l'opera di Robert Capa e di altri fotogiornalisti,
Cornell Capa, fratello e collega di Robert, fonda l'International Center for
Photography a New York.
Approfondimento
E' possibile leggere una nostra
intervista a Salvatore Mercadante sull'opera e sull'importanza del lavoro di Robert
Capa.
https://biografieonline.it/biografia-robert-capa
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