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martedì 20 ottobre 2020

Lo Sapevate Che: Burt Lancaster, attore di straordinario fascino, tra i più amati del ventennio ’50 – ’70 de Novecento


Togli la sensazione di fame dal tuo stomaco e non sarai più un campione.” Burt Lancaster

 

Una carriera breve ma intensa

Nato il 2 novembre 1913 ad Harlem (New York) in una famiglia numerosa, Burton Stephen Lancaster (questo il suo nome per intero) è figlio di un impiegato di origini irlandesi. Appassionato di sport, Burt coltiva il suo sogno di diventare un acrobata. Dopo aver rinunciato ad una borsa di studio della New York University per le sue attitudini sportive, comincia ad esibirsi come trapezista circense insieme all'amico Nick Cravat. Nell'ambiente del circo conosce e si innamora di June Ernst. I due si sposano, ma l'unione non dura molto.

A causa di un infortunio al polso, nel 1941, Burt Lancaster è costretto a lasciare il circo. Cambia diversi lavori, prima di arruolarsi volontario durante il secondo conflitto mondiale. Nel 1943 raggiunge l'Africa Settentrionale e poi l'Italia. Qui incontra un'ausiliaria dell'esercito, Norma Anderson, e tra i due nasce l'amore. La donna diventa sua moglie dopo la fine della guerra, e insieme mettono al mondo cinque figli. Come succede spesso per gli artisti, la vita di Burt cambia improvvisamente, quando, nel 1945, incontra per caso a Broadway un agente teatrale. Questi, colpito dal fisico atletico, scambia Burt per un attore e gli propone di partecipare ad uno spettacolo teatrale dal titolo "A Sound of Hunting". Da tale dramma bellico nel 1952 viene prodotto anche una pellicola cinematografica, "Otto uomini di ferro".

Una volta entrato nell'ambiente del teatro, Burt riesce ad ottenere un provino a Hollywood grazie al suo amico e agente Harold Hecht. Nel 1946 ottiene un vantaggioso contratto con il produttore Hal B. Wallis, che stabilisce la sua presenza in due film all'anno per sette anni consecutivi. Ma l'attore si riserva comunque la possibilità di lavorare per un terzo film all'anno per altri produttori. Ed infatti troviamo Lancaster in un film prodotto dalla Universal, "I gangsters". In questa pellicola l'attore statunitense spicca per il fisico mozzafiato, il sorriso e la recitazione impeccabile.

L'anno dopo, nel 1947, arriva per Burt un altro ruolo impegnativo: nel film "Forza bruta" interpreta un detenuto. Con l'attore Kirk Douglas, un'altra pupilla del produttore Wallis, Lancaster divide vita e lavoro. I due diventano grandi amici, e recitano insieme nel film "Le vie della città" del 1948, che però non convince né il pubblico, né la critica.

Pieno di risorse e desideroso di fare più esperienze possibili per migliorare, Lancaster accetta anche ruoli non da protagonista, che però lo fanno conoscere ed apprezzare dal pubblico. Nel 1948 è impegnato in un thriller psicologico dal titolo "Il terrore corre sul filo"; sempre nello stesso anno, recita nella pellicola "Erano tutti miei figli", tratto dal dramma scritto da Arthur Miller sulla guerra.

Dopo qualche tempo, insieme all'amico e agente Hecht, Lancaster decide di aprire una casa di produzione, per poter realizzare autonomamente qualsiasi tipo di copione. In uno di questi in particolare, "La leggenda dell'arciere di fuoco", l'ex acrobata dà sfoggio delle sue capacità ginniche, e realizza il film senza ricorrere ad alcuna controfigura.

La pellicola realizza grandi di incassi, rafforzando la posizione economica della casa di produzione appena nata. L'attore americano interpreta con bravura e professionalità una serie di ruoli anche molto diversi tra loro: il cowboy, il birbante, l'ubriacone, il campione sportivo, ecc.

Nel 1953 recita nel film "Da qui all'eternità", tratto dal romanzo di James Jones, recitando con l'attrice Deborah Kerr un'intensa scena d'amore. Il film vince ben otto Oscar.

La filmografia di Burt Lancaster è molto ricca. Nel 1956 la casa di produzione diretta da Lancaster e Hecht realizza "Trapezio", una pellicola che tratta dell'affascinante mondo circense. I protagonisti del film sono Gina Lollobrigida e Tony Curtis. Dopo il felice esordio, la casa di produzione comincia ad avere qualche problema nella seconda metà degli anni Cinquanta. Tra Lancaster ed Hecht nascono alcuni diverbi sulla gestione della stessa.

Nel 1960 il regista Richard Brooks affida a Lancaster il ruolo di attore principale nel film "Il figlio di Giuda". Con questa pellicola Burt Lancaster vince l'Oscar; in passato aveva avuto solo nomination come "migliore attore".

L'ultimo film realizzato dalla casa di produzione prima del suo scioglimento è "L'uomo di Alcatraz", in cui Burt Lancaster recita la parte di un ergastolano con la passione dell'ornitologia. Una delle sue migliori interpretazioni è quella del "principe Salina" nel capolavoro di Luchino Visconti, "Il Gattopardo". Il film riscuote successo soprattutto in Francia e in Italia, anche se gli investimenti per produrlo superano gli introiti al botteghino. In America il film è un flop, e l'edizione originale subisce anche un taglio di quaranta minuti.

Uno dei film più riusciti di Burt Lancaster è la pellicola d'azione "I professionisti", insieme ad attori del calibro di Claudia Cardinale, Robert Ryan e Lee Marvin. Nel 1970 Lancaster compare nel film "Airport": il pubblico lo apprezza molto. Nel 1974 lavora con Gianfranco De Bosio, Luchino Visconti e Bernardo Bertolucci.

Burt Lancaster muore a 80 anni a Century City, il 20 ottobre 1994, a causa di un ictus.

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