Influenzato dalle idee illuministe,
Percy Bysshe Shelley come poeta e intellettuale difese il pensiero liberale e
si ribellò apertamente alle istituzioni religiose e politiche inglesi.
Le sue liriche, dal tono acceso e
impulsivo, si inseriscono perfettamente nel filone della poesia romantica, di cui
è considerato uno dei più grandi autori, specie inglesi.
Nato il 4 agosto 1792 a Field Place,
Warnham, nella contea del Sussex, figlio primogenito del conformista Timothy
Shelley, parlamentare Whig sotto la protezione del Duca di Norfolk, e di
Elizabeth Pilfold Shelley, incomincia a studiare greco e latino alla scuola del
reverendo Evan Edwards, parroco di Warnham. A casa suggestiona e meraviglia le
sorelle Elizabeth e Mary con racconti di terrore e magia. Frequenta in seguito
la Syon House Academy a Isleworth e nonostante si distingua per una notevole
capacità di apprendimento, trova la scuola "un perfetto inferno"
e preferisce trascorrere le giornate leggendo romanzi gotici.
Tuttavia l'Università era
imprescindibile per un soggetto del suo rango. Studia così a Eton e quindi a
Oxford, da dove viene espulso per aver scritto e fatto circolare un opuscolo in
difesa dell'ateismo. In quello stesso anno, è il 1811, sposa Harriet
Westbrook e dopo l'ennesimo conflitto con il padre rompe ogni rapporto con lui
per trasferirsi nel Lake District. Harriet gli darà due figli, Eliza Ianthe e
Charles.
Due anni dopo pubblica "Regina
Mab", poemetto filosofico in nove canti che recepisce il pensiero
socialista di William Godwin e che ha come tema il Passato, il Presente, il
Futuro. L'incontro con Godwin lo porta a conoscerne la figlia Mary, con la
quale va a vivere in Svizzera nel 1814 e, subito dopo la tragica fine della
moglie Harriet, morta per suicidio, due anni dopo la impalma. Mary Shelley raggiungera grande notorietà come autrice del
celeberrimo romanzo gotico "Frankenstein".
Tornato in Inghilterra Percy Shelley
scrive "Alastor, ovvero lo spirito della solitudine" (1816),
allegoria in versi che anticipa le sue opere più importanti. Nell'estate dello
stesso anno, nuovamente in Svizzera, Shelley e Mary conoscono un loro grande
contemporaneo, l'acceso e febbrile George Byron.
Nel 1818 pubblica "La rivolta
dell'Islam", poemetto dai toni rivoluzionari: poco dopo la coppia lascia
l'Inghilterra, dove Shelley non sarebbe tornato mai più. Anche la sua patria
non voleva più saperne di lui, bandito dalla società a causa delle sue idee
radicali e per il suo comportamento stravagante. Nei quattro anni seguenti vive
soprattutto in Italia, dove stringe amicizia con il poeta Leigh Hunt e dove
prosegue con una certa intensità la frequentazione con l'amico Byron.
Il giorno 8 luglio 1822, non ancora
trentenne, Percy Bysshe Shelley muore annegato al largo di La Spezia durante il
tempestoso ritorno verso Lerici da una gita in barca. Il suo corpo insieme a
quello dell'amico Edward Williams viene ritrovato a Viareggio. I corpi vengono
arsi sulla stessa spiaggia, alla presenza degli amici Lord Byron e Leigh Hunt. Più tardi la tomba di Shelley
verrà posta nella città di Roma.
Molta critica considera Shelley uno dei
maggiori poeti inglesi, soprattutto per le sue le brevi odi familiari, che
comprendono "A un'allodola" (1820), "Ode al vento
d'Occidente" (1819), "La nuvola" (1820). Molto apprezzate sono
anche le tre brevi liriche che dedicò all'amore e "Adonais" (1821),
elegia in morte di John Keats.
L'intenso lirismo di queste opere traspare anche in "Prometeo
liberato" (1820), che tuttavia rimane l'opera di un poeta, più che di un
drammaturgo.
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