Sindaci e governatori di tutta Italia corrono ai
ripari con ordinanze per scongiurare il rischio di nuovi focolai durante le
festività
di VALERIA PANZERI
Milano, 11 agosto 2020 - È dalla movida che si teme
possano scaturire nuovi, incontrollati, contagi; soprattutto in
vista di un appuntamento cardine del calendario estivo italiano: il Ferragosto.
Secondo gli ultimi dati l’età media delle persone contagiate dal Covid-19 è
scesa: il 50% ha tra i 20 e i 50 anni, con un incremento sensibile anche fra
gli under 19, che risultano decuplicati. Sono proprio i giovani ad
essere fra i più esposti a situazioni di pericolo, complici vacanze
all’estero (che spesso diventano occasioni di contagio) e momenti
di aggregazione e divertimento in spiagge e locali. Non
soltanto il Viminale, ma anche i sindaci – dal nord al sud del
Paese – corrono ai ripari con una serie di restrizioni anti movida ora che la
stagione estiva raggiunge il suo momento di maggior socialità (e di rischio).
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte l’8 agosto ha
firmato il nuovo Dpcm anti-Covid che proroga
fino al 7 settembre le misure precauzionali minime, tese a limitare occasioni
di rischio, attualmente in vigore. Al chiuso restano l'obbligo della
mascherina, il distanziamento di un metro e il divieto di assembramento.
Pugno duro del Viminale
A tracciare la strada è stato il Viminale che, nello
scorso weekend, ha fatto chiudere la bellezza di cento attività per
inosservanza delle disposizioni anti-Covid. Il ministero degli Interni ha
decisamente intensificato i controlli senza fare eccezione nemmeno per locali
storici, appuntamento quasi imprescindibile del divertimento estivo, che sono
andati incontro a sanzioni e sigilli.
Ferragosto: ordinanze anti movida da Nord
a Sud
Alla medesima stregua fioriscono – da nord a sud - ordinanze
anti-movida. Governatori e sindaci corrono ai ripari, soprattutto nelle
località marittime dove feste sulla spiaggia, falò e notti in gruppo a guardare
le stelle sono rituali iconici assai difficili da limitare, ma che possono
rappresentare l’occasione di nuovi focolai.
In Sicilia
Controlli e ingressi limitati nei locali e negli esercizi pubblici, con
sanzioni fino al massimo previsto per i trasgressori, ma anche misure sanitarie
speciali per contrastare il diffondersi del virus tra i migranti sbarcati in
Sicilia. Sono alcune delle disposizioni contenute nell'ordinanza firmata dal
presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, a seguito della
pubblicazione dell'ultimo decreto del presidente del Consiglio dei ministri. In
Sicilia, nelle discoteche e negli esercizi pubblici similari, sono vietati gli
eventi al chiuso, mentre per quelli all'aperto si fa riferimento alle linee
guida recepite dal Dpcm e predisposte dalla Conferenza delle Regioni,
individuando i principi di distanziamento, obbligo della mascherina e riduzione
della capienza massima per garantire il distanziamento previsto nelle aree destinate
al ballo. La nuova ordinanza invita le Prefetture ed i sindaci a
predisporre controlli nell'ambito delle rispettive competenze e prevede
inoltre il massimo delle sanzioni amministrative per i
trasgressori. In particolare, per le serate di Ferragosto, per agevolare
l'organizzazione di controlli adeguati da parte delle autorità di pubblica
sicurezza competenti, il governatore ha disposto l'obbligo di comunicazione
entro le 48 ore antecedenti all'evento per gli esercenti delle attività
destinate al ballo e con afflusso di pubblico numeroso. Un articolo
dell'ordinanza del presidente Musumeci è dedicato all'emergenza migranti:
niente tendopoli per ospitarli e in caso di altre strutture individuate dal
governo centrale serve la preventiva idoneità della locale Asp.
I divieti in Italia
Nicola Zingaretti, governatore del Lazio, si concentra sui rischi legati ai rientri dall'estero, come
ha dimostrato la cronaca recente. Per questo motivo la Regione renderà obbligatori
i test per chi arriva da Paesi ad alta incidenza Covid. Il segretario del
Pd propone di estendere il provvedimento a tutta Italia, per non abbassare la
guardia. Vincenzo De Luca ha firmato una nuova
ordinanza con misure anti Covid sul trasporto pubblico locale in
Campania, che resterà in vigore fino al 15 agosto. Su navi, traghetti e
aliscafi si viaggerà con la mascherina. Si potranno occupare il 100%
dei posti previsti a bordo (ma quelli “faccia a faccia” saranno riservati solo
a componenti della stessa famiglia). Mascherina anche su banchine e moli e
all’ingresso dei vari mezzi di trasporto. Obbligo di rilevazione della
temperatura all’imbarco e presenza di forze dell’ordine a bordo.
Allerta massima anche nelle Marche: a Numana nella
riviera del Conero vietati tende, campeggio libero, falò e fuochi
d’artificio. No a campeggio libero, falò e fuochi d’artificio anche da
Civitanova a Chioggia. La Riviera Romagnola corre ai
ripari: a Cervia, per esempio, il classico spettacolo dei
fuochi d’artificio sarà contingentato: ammesse solo una centinaio di persone su
prenotazione.
Non si potranno accendere falò, allestire picnic o accamparsi
con tende in spiaggia nemmeno a Melendugno, nel Leccese, come
stabilisce un’apposita ordinanza. Il sindaco di Gallipoli, come
molti altri, fa sapere che farà ricorso ai volontari per
controllare che le regole vengano rispettate: controllare chilometri e chilometri
di spiagge non sarà impresa facile. Il Comune di Pisa ha
schierato un quad con due agenti a bordo per pattugliare gli arenili del
litorale pisano, da Calambrone a Marina di Pisa, oltre alle pattuglie su strada
che vigileranno anche di notte. A Padova è stato annullato lo
spettacolo pirotecnico in Prato della Valle a favore di diversi eventi sparsi
per la città. Anche il vice Presidente della Regione Piemonte, Fabio
Carosso, ha firmato un’ordinanza che rende valide fino al 7 settembre le
attuali misure anti Covid in vigore nella Regione.
Nel Paese permane la ricerca di quel delicato equilibrio che
non danneggi eccessivamente il comparto turistico e commerciale –
già duramente messo alla prova – tenendo fisso l’obiettivo: scongiurare
nuovi focolai.
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