“Se
le donne smettessero di comprare biglietti per cinema e teatro o di acquistare
libri ci sarebbe il default di case editrici e cinematografiche. Per dire che
la presenza della donna nel mondo culturale, tanto per indicare un segmento,
sostanzia la cultura nel Paese.” Toni Servillo
Marco Antonio Servillo, detto Toni,
nasce il 25 gennaio 1959 ad Afragola, in provincia di Napoli. Appassionatosi al
mondo del teatro fin da piccolo, da bambino recita nell'oratorio salesiano del
suo paese. Durante gli anni della contestazione studentesca, insieme con
Eugenio Tescione, Riccardo Ragozzino, Sandro Leggiadro e Matteo De Simone
collabora alla fondazione del Teatro Studio di Caserta, le cui prove si
svolgono in stanze della soffitta della Reggia.
Il Teatro Studio porta in giro numerosi
spettacoli, sia in Italia che in Europa, fino al 1984. Due anni più tardi Toni
Servillo entra in contatto con il gruppo Falso Movimento, collaborando
con il regista Mario Martone e fondando con lui Teatri Uniti.
Nel 1987 esordisce al cinema, ma solo in
voce, con "L'uomo che piantava gli alberi", di Frédéric Back. Dopo
aver scritto, diretto e interpretato l'atto unico "Guernica", che gli
permette di ottenere il Premio "Gennaro Vitiello" "per la
costante ricerca di nuovi linguaggi di vaste significazioni poetiche",
tra il 1989 e il 1991 recita per Leo de Berardinis in "Ha da passa' 'a
nuttata" e "L'impero della ghisa".
Negli anni Novanta arriva la sua
consacrazione sul grande schermo, con Mario Martone che tra il 1992 e il 1998
lo dirige in "Morte di un matematico napoletano", "Rasoi",
"I vesuviani" (nell'episodio "La salita") e "Teatro di
guerra". Nello stesso periodo a teatro dirige "Il misantropo" e
"Tartufo" di Molière e
"Le false confidenze" di Marivaux; sul finire del decennio esordisce
come regista di teatro musicale dirigendo alla Fenice di Venezia "La cosa
rara", di Martin y Soler.
Nel 2001 viene diretto al cinema da
Antonio Capuano in "Luna Rossa", e, recitando in "L'uomo in
più", comincia il suo sodalizio con il regista Paolo Sorrentino, che lo porta a
interpretare, tra l'altro, una trasposizione televisiva della commedia di Eduardo De
Filippo "Sabato, domenica e lunedì", in onda su
Raidue.
Lo stesso Toni Servillo, per
altro, aveva rivisitato negli anni precedenti il capolavoro eduardiano con uno
spettacolo in scena in tutta Europa per quattro stagioni, che gli era valso
anche un "Premio Gassman"
per la regia. Nel 2005, sempre grazie a un film di Sorrentino, "Le
conseguenze dell'amore", vince un Nastro d'Argento e un David di Donatello
come migliore attore protagonista.
Due anni più tardi porta in tournée
"Trilogia della villeggiatura", di Carlo Goldoni,
da lui adattata, interpretata e diretta; recita poi per Fabrizio Bentivoglio in
"Lascia perdere, Johnny!". Un altro David e un altro Nastro d'Argento
giungono nel 2008, grazie a "La ragazza del lago", diretto da Andrea
Molaioli. Il 2008, per altro, è un anno di grandi soddisfazioni per Servillo,
che recita anche nei pluri-premiati "Gomorra", di Matteo Garrone, e "Il Divo", di Paolo Sorrentino (in cui
interpreta Giulio
Andreotti), che gli permettono di conquistare un European Film Award
come migliore attore, oltre alla ormai classica doppietta David-Nastro.
Nel 2010 recita per Claudio Cupellini in
"Una vita tranquilla", in gara al Festival Internazionale del Film di
Roma, dove vince il Marc'Aurelio d'Argento (premio per il migliore attore), e
per Stefano Incerti in "Gorbaciof - Il cassiere col vizio del gioco",
grazie al quale ottiene una nomination al Globo d'Oro. Torna, inoltre, a
collaborare con Mario Martone per "Noi credevamo", e fa parte del
cast del film di Nicole Garcia "Tre destini un solo amore".
L'anno successivo Toni Servillo è
tra i protagonisti de "Il gioiellino", film di Andrea Molaioli
ispirato al crac della Parmalat, e recita per Theo Angelopoulos in
"L'altro mare": la pellicola, però, rimane incompiuta a causa della
morte improvvisa del regista greco. Nel 2012 Servillo registra la versione audio
del libro di Giuseppe
Tomasi di Lampedusa "Il Gattopardo"; al cinema, lavora
con Marco
Bellocchio, che lo dirige in "Bella addormentata", lungometraggio
che prende spunto dalla vicenda di
Eluana Englaro, e con Daniele Ciprì in "E' stato il
figlio".
L'anno successivo vince il Premio
"Le Maschere del Teatro Italiano" come migliore attore protagonista e
migliore regista e per il miglior spettacolo in prosa, grazie a "Le voci
di dentro"; al cinema, è al fianco di Valerio
Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi in "Viva la
libertà", film di Roberto Andò in cui presta il volto a un politico
italiano e al suo gemello (ruolo che gli vale una nomination ai David di Donatello
e la conquista di un Ciak'Oro).
Servillo è inoltre, il celebratissimo protagonista di
"La grande bellezza",
di Paolo Sorrentino: la pellicola, che vede anche
la partecipazione di Sabrina Ferilli, Carlo Verdone, Roberto Herlitzka e Isabella Ferrari, viene presentata al Festival di Cannes e
permette all'attore campano di conquistare un European Film Award come migliore
attore, grazie alla sua interpretazione dello scrittore dandy Jep Gambardella.
Nel 2014 "La grande bellezza"
vince il Golden Globe come migliore film straniero ed entra nella cinquina dei
film candidati al Premio Oscar per lo stesso riconoscimento.
Suo fratello minore (di un anno) è il
cantante e attore Peppe Servillo. https://biografieonline.it/biografia-toni-servillo
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