PIER
PAOLO PASOLINI
Nato a Bologna il 5
marzo 1922, Pier Paolo Pasolini è stato uno scrittore, poeta,
drammaturgo, giornalista, sceneggiatore e regista italiano. Oltre che in
italiano, ha scritto anche in friulano, sottolineando l’importanza dei molti
dialetti regionali italiani.
La sua era una
personalità versatile e intrigante, che non si sottometeva alle convenzioni
dell’epoca in cui è vissuto. Le sue opinioni furono oggetto di molte polemiche
e discussioni, in quanto Pasolini era solito a trasmettere il proprio pensiero
senza mezzi termini. Moltissime le sue opere: letterarie, teatrali e cinematografiche.
Così un altro grande
scrittore italiano, Alberto Moravia, commentò la morte di
Pasolini: «La sua fine è stata al tempo stesso simile alla sua opera e
dissimile da lui. Simile perché egli ne aveva già descritto, nella sua opera,
le modalità squallide e atroci, dissimile perché egli non era uno dei suoi
personaggi, bensì una figura centrale della nostra cultura, un poeta che aveva
segnato un’epoca, un regista geniale, un saggista inesauribile.»
Il successo non è niente. Il successo è l’altra faccia della persecuzione.
E poi il successo è sempre una cosa brutta per un uomo.
Il ciclismo è lo sport più popolare perché non si paga il biglietto.
Io divoro la mia esistenza con un appetito insaziabile. Come finirà tutto
ciò? Lo ignoro.
[…] Sono scandaloso. Lo sono nella misura in cui tendo una corda, anzi un
cordone ombelicale, tra il sacro e il profano.
La borghesia si schiera sulle barricate contro se stessa, i “figli di papà”
si rivoltano contro i “papà”. Sono dei borghesi rimasti tali e quali come i
loro padri.
Quando un giovane, o un anziano molto aggiornato, accusando se stesso e gli
altri – fino a ridursi alla disperazione e allo sciopero – dice che non c’è
nulla da fare, che il sistema non può fatalmente non “mangiare” dice in realtà:
io desidero essere mangiato, sparire.
Io so questo: che chi pretende la libertà, poi non sa cosa farsene.
Solo parlando, manifestiamo il sapere: nel silenzio non sentiamo che
un’ingenua e vergognosa avidità.
Per essere poeti, bisogna avere molto tempo.
Chi si scandalizza è sempre banale: ma, aggiungo, è anche sempre male informato.
I diritti civili sono in sostanza i diritti degli altri.
La morte non è | nel non poter comunicare | ma nel non poter più essere
compresi.
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