Tormentone di vita quotidiana e tante ricette culinarie italiane ed estere
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lunedì 31 dicembre 2012
Pensieri. Saluto
Sorrisi di Angeli
Solo colui che nulla si aspetta
è veramente libero!
Buon fine anno a tutti!
Pensieri: Saluto
(Ospedale Bambin Gesù)
Ho perso un po' la vista, molto l'udito. Alle conferenze
non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole.Io non sono il CORPO: io sono la MENTE....
Rita Levi Montalcini
ADDIO cara Rita!
non vedo le proiezioni e non sento bene. Ma penso più adesso di quando avevo vent'anni. Il corpo faccia quello che vuole.Io non sono il CORPO: io sono la MENTE....
Rita Levi Montalcini
Lo Sapevate Che: Vivere e Bruciarsi...
Senza Passioni Non Si Vive.
Senza Dominarle Ci Si Può Bruciare
Caro Michele Serra, mi chiamo Federico e ho diciannove anni. Dopo il Liceo, che ho finito quest’anno, ho deciso di non frequentare un’università, per seguire a tempo pieno la mia passione per la danza. Ma, come può immaginare, non è stato facile avere il supporto di chi mi stava intorno, immersi come siamo nella retorica che riduce a perdite di tempo tutte quelle cose che non rientrano in un percorso tradizionale. Lei non trova pericoloso essere indotti a pensare di dover rinunciare alle nostre passioni e ai nostri sogni per privilegiare scelte che non vorremmo fare, barattando la felicità per una sicurezza che ormai forse è un’utopia per tutti?
Vale la pena di vivere una vita che non ci appartiene in nome di una strutturale mancanza di futuro? Io penso che bisognerebbe insegnare ai giovani che, per avere il futuro che si vuole, si debba crearselo e, se serve, inventarselo. Anche se per farlo occorre uscire dagli schemi.
Federico Casali – Venezia
Caro Federico, la tua lettera è un antidepressivo. Un pugno sul tavolo attorno al quale ci stiamo tutti addormentando. Ma risponderti è una responsabilità tremenda. Sono adulto e genitore, conosco le ansie e le preoccupazioni di chi cerca - spesso sbagliando – di avviare i propri figli all’autonomia e all’indipendenza economica. E dunque non vorrei, dandoti ragione, mettere in difficoltà i tuoi genitori o chiunque provveda alla tua vita materiale e alla tua crescita psicologica.
Ma non posso mentire. Sono d’accordo con te. Lo sono istintivamente, perché sento la vita scorrere dentro le tue parole, e lo sono razionalmente, perché la crisi del mondo che noi adulti abbiamo costruito non solo non deve deprimere le ambizioni e i sogni dei ragazzi, ma ne è, in un certo senso, la culla ideale: il “posto sicuro” nel nome del quale, in passato, si rinunciava a ogni azzardo in cambio della tranquillità economica e sociale, Una passione è un dono. E’ qualcosa che ti fa alzare dal letto la mattina, ti leva il sonno di notte, ti dà animo e prospettiva. La mancanza di passioni –un’abulia nociva, feroce- è una delle più evidenti zavorre che gravano sulle spalle delle nuove generazioni occidentali. Chi si appassiona a un mestiere, a un’arte, a un’esperienza formativa non ha il tempo di chiedersi se il futuro non esiste più, o quasi. E dunque, se si vuole un futuro, “bisogna inventarselo”, come tu scrivi, e uscire dagli schemi. Una passione è un dono. E’ qualcosa che ti fa alzare dal letto, ti dà animo e prospettiva. La mancanza di passioni –un’abulia nociva, feroce- è una delle più evidenti zavorre che gravano sulle spalle delle nuove generazioni occidentali. Chi si appassiona a un mestiere, a un’arte, a un’esperienza formativa non ha il tempo di chiedersi se il futuro esiste. Vive con tale energia il presente che il futuro ne scaturisce quasi per inezia, per la natura delle cose.
Una sola avvertenza, se mi permetti.
Le passioni bruciano. Vanno amministrate, vanno dominate, come quando si sale in groppa a una bestia scalpitante. Ama la danza, e immaginati danzatore, fino a che ti sentirai all’altezza della sfida, capace di viverla da padrone. Cerca di accorgerti in tempo se sei bravo, se hai tenacia e talento bastanti.
Prometti a chi si preoccupa per te che, insieme alla dedizione per la danza, avrai anche l’umiltà di capire se quella è davvero la tua strada oppure no.
Il mondo pullula di artisti mediocri, meglio levarsi da quel novero in tempo, se a un certo punto sospetti di non farcela. Infine, sei sicuro che danzare esclude il tempo e la voglia di iscriversi (anche) a una qualche università? Ma questi sono discorsi da genitore. Non voglio diventare noioso. Ti mando un abbraccio, prenditi la tua vita, prendila forte e sii felice.
Michele Serra
Da Venerdì di Repubblica – 21-12-12
Lo Sapevate Che: Riciclare I Regali.....
Riciclare I Regali,
Un Gesto “Ecologico”
Regali riciclati o regali sbolognati?
Spending review della generosità
O furbata meschina? Le feste ripropongono la questione
Rimettendo in moto la gigantesca girandola natalizia di doni e contro doni. Che fa ripartire alla grande la macchina economica del Natale contemporaneo. Certo, riciclare è un modo per sbarazzarsi di un regalo sgradito, superfluo, imbarazzante. Ma per molti è anche una liberazione dalla bulimia shophaolica, dallo spreco di risorse, dal packaging inquinante. Ma non con se stessi, se è vero che poi ci sentiamo in colpa per aver ammollato come dono quello che per noi è solo un peso inutile. La stessa parola sbolognare deriva dall’antico stereotipo che faceva di Bologna la capitale dello smercio di oro falso. Come dire che, scaricando ad altri un presente indesiderato, ci rendiamo colpevoli di una sorta di imbroglio affettivo. Vendiamo latta per oro colato.
Pezzottiamo una relazione sulla quale evidentemente non siamo disposti a investire né tempo né denaro.
I regali, insomma, sono legami materializzati. Oggetti che riflettono la nostra vera immagine e al tempo stesso la considerazione che abbiamo dell’altro. Non a caso nelle antiche lingue anglosassoni il termine gift significava dono, ma anche veleno. E niente avvelena i rapporti come un regalo riciclato. Soprattutto quando torna al mittente. Facendo più male di un boomerang.
Marino Niola – Venerdì di Repubblica – 21-12-12
Pensando al Nuovo Anno!: "Delizie del Palato"...
Pan Pepato Di Siena
120 gr di farina, 100 gr di miele di acacia, 100 gr di zucchero semolato, 500 gr di acqua bollente, ½ cucchiaino di bicarbonato, 80 gr di uvetta sultanina (messa a bagno in poca acqua calda, strizzata poi bene), 100 gr di mandorle pelate, 1 cucchiaio di pinoli, 2 cucchiai di cedro candito a pezzi, 4 cucchiai di scorza di arancia candita a pezzi, 60 gr di cioccolato fondente grattugiato, 1 cucchiaino di anice stellato, 1 cucchiaino di cannella in polvere, 1 cucchiaino di pepe nero macinato, un pizzico di sale, burro per la pirofila.
Mettere in una ciotola lo zucchero, il miele, il bicarbonato, l’anice stellato e mescolare bene il tutto con un cucchiaio di legno. Poco alla volta unire la farina, continuare a lavorare, aggiungere l’uvetta, le mandorle, i pinoli, il cedro, il cioccolato, la cannella ed un pizzico di sale. Imburrare una pirofila di circa 20 cm di diametro e versarvi il composto preparato, livellando bene la superficie. Distribuire nella superficie le scorze di arancia candita. Mettere in forno preriscaldato a 190°. Lasciare cuocere la preparazione per circa 15minuti, abbassare la temperatura a 150° e cuocere ancora un po’, sin che la superficie del pan pepato non abbia raggiunto una bella colorazione bruna. Togliere la pirofila dal forno, lasciar raffreddare bene prima di servire. Accompagnata da un perfetto Vin Santo!
Sfogliatelle Napoletane
Per 6 persone
270 gr di farina, 120 gr di burro, 150 gr di ricotta, 100 gr di semolino, 2 uova + 1 tuorlo, zucchero semolato, zucchero a velo, 60 gr di arancio e cedro canditi a piccoli pezzettini, 1 bustina di vanillina, ½ cucchiaino di cannella in polvere, sale.
Fare ammorbidire 120 gr di burro ridotto a dadini a temperatura ambiente. Versare 250 gr di farina a fontana in una terrina. Mettere nell’incavo il burro e 2 cucchiai di zucchero semolato, lavorando gli ingredienti e aggiungendo a filo ½ bicchiere d’acqua tiepida. Formare con l’impasto omogeneo e compatto una palla. Coprire la terrina con un canovaccio e farlo riposare per mezz’ora. In una casseruola portare al limite dell’ebollizione ½ lt di acqua con un pizzico di sale. Prima che bolla versarvi a pioggia il semolino con mescolata la bustina di vanillina. Mescolare continuamente con un cucchiaio di legno, facendo cuocere il composto a fuoco dolce per 5 minuti. Fare raffreddare. In una ciotola lavorare la ricotta con 100 gr di zucchero semolato, la cannella, i canditi, le uova intere leggermente battute e il semolino ormai freddo, amalgamare con cura il composto. Su di un piano di lavoro leggermente infarinato, appoggiare delle palline di pasta, ricavate dall’impasto di farina preparato, grosse come palline da ping pong. Stenderle con il mattarello, dandogli una forma ovale. Farcirle con un cucchiaio di composto al semolino e ripiegare la pasta, sigillando bene i bordi. Battere il tuorlo con 1 cucchiaio d’acqua. Spennellare le sfogliatelle , appoggiarle distanziate sulla placca del forno, foderata da carta da forno. Farle cuocere in forno preriscaldato a 180° per 30 minuti. Sfornarle, sformarle, lasciarle raffreddare e spolverarle con zucchero a velo. Buone servite con una crema pasticciera o un dolce zabaione, o panna.
Biscottini Mostaccioli Pugliesi
Per 1 kg di biscotti:
50 gr di mandorle tostate e ridotte in polvere, 250 gr di zucchero semolato, 250 gr di farina, 250 gr di miele, 1 uovo, un pizzico di cannella in polvere, 6 chiodi di garofano ridotti in polvere, una buccia di arancia essiccata in forno e sbriciolata. Burro e farina per la placca del forno.
In una terrina mettere la farina a fontana e mettervi nel centro lo zucchero, le mandorle, il miele, l’uovo, la cannella, i chiodi di garofano, la buccia di arancia. Lavorare gli ingredienti sino ad ottenere un impasto omogeneo e avvolgerlo in una pellicola per alimenti. Farlo riposare per 24 ore. Stendere l’impasto in una sfoglia dello spessore di 5 mm e ritagliare dei biscottini a forma di rombi, o forme a vostro piacere. Adagiarli su una placca da forno imburrata e infarinata. Farli cuocere in forno preriscaldato a 180° per 15 minuti. Togliere dal forno, staccarli con una spatola e lasciarli raffreddare. Sistemarli su una scatola foderata con carta e chiuderli col coperchio.
Cantucci Di Prato
Per 6 persone
400 gr di farina, un pizzico di bicarbonato e di sale, 1 bustina di vanillina, miele, 400 gr di zucchero semolato, 160 gr di mandorle sgusciate, pelate e tostate, 3 uova + 1 tuorlo. Farina per lavorare sul piano di lavoro.
Ridurre le mandorle in due o tre pezzi. In una terrina mescolare la farina alla vanillina, bicarbonato e sale. In una ciotola battere leggermente le uova e il tuorlo con una forchetta e incorporare alla farina, aggiungendo 1 cucchiaio di miele, le mandorle tagliuzzate e lo zucchero semolato. Impastare lavorando energicamente gli ingredienti sino ad ottenere un composto omogeneo. Appoggiare la pasta su di un piano di lavoro infarinato e formare dei pezzi di pasta rettangolari di circa 6 cm di larghezza ciascuno per 1 cm di altezza. Appoggiarli sulla placca del forno foderata da carta da forno, distanziati fra loro e farli cuocere a forno preriscaldato a 180° per 10 minuti. Estrarre la placca dal forno e tagliare i pezzi a fettine oblique di un cm di spessore. Rimettere in forno la placca e lasciare cuocere ancora per 5 minuti. Sfornarli, sformarli, sistemarli su un piatto di portata. Servirli freddi accompagnati dal classico Vino Santo.
domenica 30 dicembre 2012
Pensiero: Saluto
E' Morta Rita Levi Montalcini.
Addio donna immensamente buona, brava, intelligente : Nobel per la medicina, senatore a vita.
Pensieri: Saluto
Difendiamo La Natura
I miei Auguri vanno ai diseredati, agli emarginati, vanno alle persone che non hanno più niente. I miei Auguri vanno ai cassaintegrati, ai licenziati e a chi lotta per sopravvivere.
I miei Auguri vanno a tutti voi. Buon 2013.
(Don Andrea Gallo)
I miei Auguri vanno a tutti voi. Buon 2013.
(Don Andrea Gallo)
Buona serata a tutti!
Pensieri: Saluto
Sulle Strade Del Cuore
È tutta colpa della luna, quando si avvicina troppo alla terra fa impazzire tutti.
(William Shakespeare)
(William Shakespeare)
Buona domenica a tutti!
Lo Sapevate Che: La Collana D'Aglio
….
Sempre durante il periodo bellico, quando ero tornata nella casa di Milano, il papà e lo zio si isolavano in sala ad ascoltare la radio in gran segreto, mentre una voce monocorde scandiva frasi strampalate, aperte e chiuse da un funereo gong. Era Radio Londra che forniva informazioni sull’avanzata dell’esercito alleato e su bombardamenti imminenti. Dopo aver ascoltato la radio, capitava che il papà annunciasse: “Stanotte si va a Pioltello”. Se aveva sentore di un bombardamento imminente, al tramonto montavamo in calesse e uscivamo dalla città. Percorrevamo una strada tra i campi e arrivavamo in una cascina dove eravamo attesi.
“Sono arrivati i milanesi”, dicevano i bambini, venendoci incontro festanti.
Eravamo accolti dagli amici di papà. Di quelle poche fughe notturne ricordo soltanto i letti altissimi che raggiungevo inerpicandomi su una sedia e il caffelatte del mattino, fatto con il caffè vero, che in casa nostra non si beveva già da tempo, in cui spezzettavo il pane bianco, cui non ero abituata, perché in città trovavamo soltanto il pane giallo fatto con la farina di mais, che aveva una crosta nera e amara.
Rammento anche un mattino d’estate in cui mamma e nonna mi scrutarono preoccupate e diagnosticarono: “ La tusetta la gà i vermi”. Infilarono su uno spago sottile tanti spicchi d’aglio, ne fecero una lunga collana e me la misero al collo.
“Puzza”, dissi io.
“ Così fa scappare i vermi”, rispose la mamma.
“Dove scappano?”, domandai.
“Nel vasino, quando ti ci siedi sopra”, spiegò.
Tornai a giocare, ma non mi sentivo bene. A un certo punto scesi dall’altalena, il mio gioco preferito, mi nascosi dietro un cespuglio e vomitai tutta la colazione. La nonna mi vide e disse: “hai vomitato i vermi, che invece di uscire da un buco sono usciti dall’altro”.
Ma io continuavo a star male, mi sentivo rigida come un baccalà e non riuscivo quasi a respirare. Allora nonna e mamma si allarmarono. Mi tolsero la collana, mi misero a letto, mi massaggiarono braccia e gambe e io ripresi a respirare.
“Che sia stato l’aglio?”, chiese mamma.
“Non so”, fu la risposta della nonna.
Sembravano spaventate. Non sapevano della mia intolleranza a questo alimento. Credo che, all’epoca, l’intolleranza alimentare fosse una patologia sconosciuta. Per fortuna in casa nostra l’aglio si usava raramente e sempre in quantità minime. Da quel giorno lo eliminarono anche dal minestrone e dal soffritto. Del resto, non piaceva nemmeno a loro. Sono cresciuta in una famiglia dove si cucinava tutto, anche il pesto alla genovese, senza aglio e, alla fine, la mamma decise che quello era un ingrediente “ordinario”, anche per gli effetti olfattivi devastanti.
…..
Sveva Casati – da Il Diavolo E la Rossumata -
Lo Sapevate Che: La Zampogna....
Altro Che Canti Natalizi
Ora La Zampogna Suona Il Rock
Un’Orchestra di giovani sfida i puristi rileggendo con L’antico strumento pezzi dei Beatles e dei Rolling Stones. Ora, Anche in un CD: Bag To The Future
Chi l’ha detto che le zampogne vanno suonate solo a Natale? La risposta a questa domanda, Giuseppe Moffa, Antonello Di Matteo, Aldo Iezza e Massimiliano Mezzadonna l’hanno data un anno e messo fa. Fondando la Zampognorchestra. Tutti intorno ai trent’anni e tutti con un diploma di conservatorio in tasca, i quattro musicisti hanno deciso che avevano una missione: rinnovare il repertorio di uno strumento antichissimo (alcuni studiosi raccontano che lo suonassero i soldati dell’esercito di Giulio Cesare). Per riuscire nell’impresa, l’ensemble ha pensato, però, di dover azzardare, confrontandosi non solo con i brani della tradizione, ma anche con i classici del rock.
La Zampognorchestra inizia così a partecipare ai festival dedicati a questo aerofono dalle tante forme (ci sono la zampogna, la ciaramella, le cornamuse), proponendo le cover di (I Can’t Get No) Satisfaction dei Rolling Stones e With a little Help from My Friends dei Beatles. E, visto che il pubblico restava a bocca aperta, ha inserito quelle rivisitazioni in un album. Il cd Bag to the Future, che esce il 24 dicembre, oltre alla rilettura di brani insoliti per musicisti di zampogne (in scaletta c’è anche l’inno alla gioia di Beethoven), propone però composizioni originali, con la partecipazione di Nando Citarella e Daniele Sepe, che aiutano a declinare il suono dello strumento con i ritmi della taranta e del funk.
“Con questo CD” spiega Giuseppe Moffa “abbiamo cercato di confrontarci con gli stili musicali più diversi, per far capire che la zampogna non serve solo per allietare le feste natalizie e che, al di là degli stereotipi, può tirar fuori un suono contemporaneo”Del resto, basta dare un’occhiata al mercato estero per vedere come la cornamusa, “che può considerarsi la sorella della nostra zampogna”, riscuote sempre più successo tra le star della musica internazionale: dallo spagnolo Hevia, che vende milioni di dischi suonando una cornamusa asturiana, fino ad arrivare allo scozzese Lome Cousin, amato sia da Madonna (che qualche anno fa se lo è portato in tour) sia dalla regina dell’hip hop Missy Elliot.
Certo. Quando si mescolano pop e tradizione c’è chi storce il naso. Ma la Zampognorchestra, ai puristi, risponde: “ Far restare la zampogna uno strumento da pastori non serve. Farla dialogare con la musica contemporanea, invece, la rende viva e interessante come una chitarra elettrica”
Emiliano Coraretti – Venerdì di Repubblica 23-12-12
Pensando All'Anno Nuovo!: Antipasti sfiziosi!...
Crostini Toscani Al Baccalà
Per 6 persone
Pancarré o due francesine o pane toscano non salato, 2 patate, 1 filetto di baccalà non molto grande ( o uno congelato ), 2 bicchieri di latte, 1 spicchio d’aglio, 1 cucchiaino di prezzemolo tritato, olio, sale. Foglioline di prezzemolo per guarnire.
Se si usa il baccalà fresco si deve mettere in acqua fredda per 3 notti, cambiandogli l’acqua 2 volte nella giornata. Tagliare a fettine il pane, togliendone tutta la crosta. Tostarlo leggermente in forno. Fare bollire le patate con la buccia in acqua in acqua leggermente salata. Poi spellatele e riducetele a pezzi. In un lt e mezzo di acqua con un bicchiere di latte, fare bollire il baccalà per 10 minuti. Scolarlo e fare raffreddare, eliminare le spine e la pelle. (se fosse surgelato, farlo bollire con la stessa procedura ancora surgelato sempre per lo stesso tempo di cottura). Mettere nel mixer il baccalà ridotto a tocchetti, le patate, lo spicchio d’aglio affettato, il prezzemolo, il latte residuo portato a bollore. Frullare gli ingredienti riducendo il composto alla consistenza di una mousse, aggiungere a filo 90 gr di olio evo, continuando a lavorare adagio il composto. Spalmarlo sulle fette di pane tostate guarnendole con foglioline intere di prezzemolo. Servite i crostini accompagnandoli da un ottimo fiasco di Chianti.
Crostini Di Aringa, Arancia e Gin
Per 6 persone
300 gr di filetti di aringa affumicata, una grande cipolla bianca, una arancia bionda, capperi sotto sale, gin, erba cipollina, olio, sale e pepe. Fette di pane a cassetta, burro.
Dividete a filetti 300 gr di aringa affumicata e metteteli in una larga terrina. Bagnateli con un bicchierino di gin, distribuitevi sopra una cipolla bianca affettata molto sottilmente, nel senso della larghezza. Versateci sopra 8 cucchiai d’olio evo emulsionato con il succo di una arancia bionda, 7 steli di erba cipollina tritata, un cucchiaio di capperi sotto sale, ben sciacquati e asciugati, una macinata di pepe. Coprite con pellicola e mettete in frigo a marinare per una notte. Servite con fette di pane a cassetta tostate e spalmatele di burro. Adagiatele su un piatto da portata e guarnite con fette di arancia bionda, accompagnando con la terrina preparata.
Tartine Di Spada
Per 6 persone
6 fette di pancarré ai 5 cereali, 6 fette di pesce spada tagliate sottilmente, 6 pomodorini verdi, 3 cipollotti, due cucchiai di capperi in salamoia, 3 cucchiai di maionese, 4 spruzzi di salsa Worcester, pepe bianco.
Incorporate un cucchiaio di capperi in salamoia ben sciacquati, sgocciolati e tritati finemente a 3 cucchiai di maionese. Insaporite con 4 spruzzi di salsa Worcester e spalmate il composto su 6 fette di pancarré ai 5 cereali tagliate a metà e tostate in forno. Distribuite sulle tartine una fettina sottile di pesce spada affumicato, 2 sottili fettine di pomodoro verde e 4 anelli di cipollotto. Finite con una macinata di pepe bianco e servite.
Tartine Di Foie Gras E Cetriolini
Per 6 persone
6 fette di pancarré, 1 scatola di fois gras, 1 confezione di cetriolini sott’aceto, 36 fettine di olive nere.
Tagliare a triangolo le fette di pane e farle tostare in forno. Quando saranno freddi, ricoprirle con il fois gras, livellandolo. Guarnire con cetriolini tagliati a ventaglio e 3 fettine di oliva nera su ogni triangolo. Tenere in frigo sino al momento di servire.
Crostini Alle Ostriche
Per 6 persone
Tostate sotto il grill 6 fette di pane francese o casereccio. Nel frattempo aprite 3 dozzine di ostriche, estraete i molluschi, trasferirli in una padella e fateli dorare a fuoco lento per due minuti con 60 gr. di burro. Insaporirli con una macinata di pepe e servitele con i crostoni spalmati con 20 gr. di burro, lasciato ammorbidire a temperatura ambiente.
Uova Del Golfo
Per 6 persone
8 uova, 600 gr di gamberetti, 300 gr di besciamella, 150 gr di burro, panna, paprika, olio, sale e pepe.
Lavate i gamberetti e cuoceteli per 5 minuti in padella con 30 gr di burro e un cucchiaio di olio. Poi sgusciateli e mettetene 18 da parte. Fate sciogliere a fuoco dolce il burro rimasto. Passate nel mixer i gamberetti, (tranne i 18 messi da parte) fino ad ottenere una crema liscia e morbida. Scaldate la besciamella e, dopo averla tolta dal fuoco, unitevi il purè di gamberetti, il burro. Stemperate la salsa con 3 cucchiai di panna, insaporite con sale, una macinata di pepe e una punta di paprika. Rassodate le uova, mettendole in acqua fredda e cuocendole per 8 minuti a partire da quando inizia il bollore. In un piatto da portata un po’ fondo, versatevi la salsa. Sgusciate le uova e tagliatele a metà. Appoggiateli sulla salsa e decorateli con i gamberetti rimasti. Servite.
sabato 29 dicembre 2012
Pensieri: Saluto
Dalla Calce Immobiliare
Buona serata a tutti!
Lo Sapevate Che: Non Giudicare...
I peccati della carne non sono sicuramente meno gravi di quelli dello spirito. Secondo me, ad esempio, i peccati di omissione possono essere molto più dannosi delle infrazioni commesse con il proprio corpo, ma il peccato veramente imperdonabile in cui tutti incorrono, i notabili del testo evangelico e tutti noi, è il peccato contro la luce. E qual è questa luce? Il perdono.
Chi giudica l’altro commette il più grave dei peccati. Dice Gesù: “ Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e vi sarà perdonato” (Vangelo di Luca 6, 37). Chi non sa accogliere e ascoltare le ragioni dell’altro si chiude alla misericordia, alla luce. Chiudere per sempre la porta all’individuo che ha sbagliato e non dargli una possibilità di riscatto è un atto che cancella la speranza. E’ evidente che non sto parlando della giustizia legale che deve fare il suo corso, pretendendo il giusto pagamento del debito alla società, ma anche la giustizia legale deve preoccuparsi di recuperare la persona che ha sbagliato.
Il giudizio sugli altri, a volte addirittura il pregiudizio, striscia beffardo in tutti gli ambienti di vita: in famiglia, tra gli amici e in questa nostra Italia di oggi, che vive una stagione di profonda crisi di pathos etico e di rapporti umani. Tutti hanno sempre ragione, tutti litigano, tutti giudicano gli altri, anche nella Chiesa. Non si perdona iù niente e la ricerca del colpevole, del capro espiatorio, va per la maggiore. Sembra essere la moda del momento: anche quelle strane lettere al vescovo, protocollate, fra uffici vaticani e vescovi di santa romana Chiesa, date in pasto alla stampa, in cui si dice male di tutto e di chiunque…Quanta supponenza e orgoglio nel giudizio!
….
Don Andrea Gallo – da Come Un Cane In Chiesa – Il Vangelo respira solo
nelle strade.
Lo Sapevate Che: Il Nostro Disatroso Presente...
Negli Anni Ottanta L’Incubazione Del
Nostro Disastroso Presente
Lo storico Guido Crainz scrive i suoi saggi sull’Italia contemporanea abilmente mescolando i vari elementi che danno forma alla vita d’un Paese. Non solo gli eventi della politica quindi, ma tutto ciò che accade e imprime
un’epoca la sua fisionomia. I libri, gli spettacoli e la musica leggera, il cinema, la comunicazione e l’economia ovviamente. Il sapiente intreccio delle varie componenti imprime ai suoi saggi una straordinaria vivacità di esposizione e. per conseguenza, di lettura. Il paese reale abbraccia gli anni “ Dall’assassinio di Moro all’Italia di oggi” e chiude la trilogia sull’Italia contemporanea. Gli anni che seguono l’uccisione barbarica di Aldo Moro, i famigerati Ottanta, sono un periodo fatale che possiamo considerare, per più di un aspetto, la premessa di ciò che ancora oggi stiamo vivendo (e patendo). Si esaspera fino a un livello senza precedenti la spinta all’affermazione individuale e un “atteggiamento predatorio nei confronti del bene pubblico”. La corsa verso il benessere, già affiorata nel dopoguerra con gli anni del “miracolo”, diventa disprezzo delle regole e istinto di sopraffazione. Sono anche gli anni in cui cresce a dismisura il debito pubblico fino a toccare livelli intollerabili che pesano ancora oggi sulle spalle dello Stato, e degli italiani.
Guardandoli col senno di poi, assistiti dall’acuta percezione di cui l’autore dà prova nelle sue pagine si constata, con sgomento, che “gli anni Ottanta sono stati il luogo d’incubazione del nostro presente”, un periodo cerniera tra l’epoca di Craxi e la lunga opprimente stagione berlusconiana. Parallelamente sono anche stati gli anni in cui s’è disfatto il sistema dei partiti che bene o male avevano retto il Paese dopo il 1945. Una delle leve nello sviluppo del Paese era stato un ragionevole equilibrio tra la ricerca del consenso elettorale (con i costi conseguenti) e una certa visione dell’interesse generale condivisa anche dai sindacati più responsabili.
Questo equilibrio viene spezzato da un populismo irresponsabile quanto non dal prevalere degli interessi particolari o addirittura personali. La conclusione è venata di pessimismo: “Le energie per avviare un’inversione di tendenza non mancano ma non è ancora visibile il progetto capace di metterle in moto”.
Corrado Augias – Venerdì di Repubblica – 21-12-12
Pensando All'Anno Nuovo!...
Secondi Piatti Sfiziosi di Fine e Inizio Anno Nuovo!
Stinchetti Di Maiale Al Forno con Lenticchie Al Vino Rosso
Per 6 persone
6 stinchetti di maiale, 200 gr di castagne lesse pelate, 1 cipolla, salvia, Marsala secco, olio, sale, pepe.
Condire gli stinchetti col sale, pepe e metterli in una pirofila insieme alla cipolla a pezzi, della salvia, un filo d’olio. Metterli in forno preriscaldato a 200 per 1 ora e mezza. Quando saranno ben rosolati, (ogni tanto girarli), bagnarli con 2 bicchieri di Marsala e proseguire la cottura, irrorandoli di tanto in tanto con il loro sugo e con un mestolo di acqua calda. A cottura avvenuta, togliere gli stinchetti e tenerli in caldo. Filtrare il loro sugo, portarlo sulla fiamma viva e farlo restringere, unire le castagne per farle insaporire. Servire il sughetto con gli stinchetti.
Lenticchie Al Vino Rosso
Per 6 persone
300 gr di lenticchie di Castelluccio messe a bagno in acqua tiepida salata per 3 ore, 500 cl di vino, 4 scalogni tritati finemente, brodo vegetale, burro, sale pepe.
Fare bollire il vino con gli scalogni affettati sino a che il liquido si riduca della metà. Nel mentre lavare le lenticchie e scolarle bene. Farle soffriggere in 40 gr di burro le lenticchie e aggiungerle al vino e agli scalogni. Aggiungere anche 2 dl di brodo caldo e fare cuocere a fuoco medio per 30 minuti, aggiungendo in caso di necessità altro brodo. Verso fine cottura salare e pepare.
Salamelle In Zuppa Con Scarola
Per 6 persone
12 salamelle, 5 cespi di scarola, 2 patate a pasta bianca, 3 pomodori maturi, 2 spicchi d’aglio, 750 gr di brodo vegetale, 80 gr di pecorino grattugiato, olio, sale, pepe.
Sbucciare le patate e tagliarle a pezzetti. Pulire la scarola e tagliarla a pezzi . Fare rosolare l’aglio in una casseruola con 2 cucchiai d’olio, aggiungere le 2 verdure e mescolare per farle bene insaporire. Versare nella casseruola il brodo caldo, salare e cuocere a fuoco medio per 10 minuti. Unire le salamelle e proseguire la cottura ancora per 10 minuti. Eliminare l’aglio, spolverare la zuppa con pecorino e una macinata di pepe. Servire la zuppa caldissima.
Cotechino In Galera Con Torta Di Lenticchie
Per 6 persone
1 cotechino di circa 7 etti, 1 fetta di manzo di 300 gr, 3 fette di prosciutto crudo, ½ cipolla, ½ lt di brodo, ½ lt di lambrusco secco, sale e pepe.
Lessate il cotechino , lasciandolo a metà cottura, quindi spellatelo. Fatevi preparare una sola fetta di manzo, piuttosto sottile, di circa 300 gr, apritelo sul tagliere, salatela, pepatela, e copritela con 3 fette di prosciutto crudo, adagiatevi quindi il cotechino, arrotolate stretta la carne e legatela con lo spago. Fate appassire in un tegame mezza cipolla affettata, con olio e aggiungete il cotechino. Versate il brodo e il lambrusco, sino a ricoprire il cotechino e cuocete a fuoco lento per 1 ora. Levate lo spago e servite a fette spesse.
La stessa ricetta può essere eseguita anche con uno zampone.
venerdì 28 dicembre 2012
Pensieri: Saluto
Dalla Calce Immobiliare
· L'Amicizia è difficile da descrivere, ma è molto semplice da vivere...l'amico guarda dove tu non riesci a vedere, ti guida quando il sentiero della vita è buio.......ma sa anche sorridere colorando il tuo cielo, raccoglie le tue lacrime quando non vorresti farle uscire e ti abbraccia silenzioso quando il gelo intirizzisce la tua anima.
( .ѕαℓνσ ѕтєℓℓα. )
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Lo Sapevate Che: Lo Zucchero dannoso...
Lo Zucchero Dannoso E Tossico
Come L’Alcool e Il Tabacco
Lo zucchero può essere più dannoso del tabacco e dell’alcol? Si, stando a un recente studio pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature.
I ricercatori dell’University of California di Los Angeles hanno scoperto che l’abuso di zucchero è tra i principali responsabili dell’epidemia di obesità che si sta verificando in gran parte dei Paesi occidentali ed è un fattore di rischio di numerose malattie (tumori, diabete e patologie cardiovascolari) collegate a circa 35 milioni di decessi ogni anno.
Gli studiosi sono perentori: lo zucchero apporta calorie vuote (cioè non correlate ad alcuna sostanza nutritiva) e si trova praticamente ovunque; il suo eccessivo consumo provoca sull’organismo danni seri, come disturbi del metabolismo, alterazioni ormonali e della pressione sanguigna, danni epatici. Praticamente ha sull’organismo lo stesso effetto dannoso e tossico dell’alcol e crea una sorta di dipendenza. Da qui addirittura l’invito alle autorità, da parte dei ricercatori californiani, a disciplinare la vendita per legge.
Non si tratta di proibizionismo, si affretta a precisare Claire Brindis, uno dei tre studiosi che ha condotto la ricerca, ma di promuovere campagne di informazione dirette alla popolazione al fine di rendere il consumo di zucchero meno conveniente e di studiare strategie per controllare l’accesso agli alimenti che contengono lo zucchero. Monitorare la rete dei distributori automatici di snack e merendine, eventualmente pensare di imporre una sopratassa sulla vendita.
Secondo l’America Heart Association non si dovrebbe assumere più di 9 cucchiaini di zucchero al giorno per gli uomini e 6 per le donne, ma è difficile riuscire a regolarsi dal momento che ormai lo zucchero viene aggiunto ad un gran numero di prodotti alimentari. Qualche esempio? Le bevande energetiche contengono il 36% di zucchero, i dolci il 19%, i succhi di frutta il 10% e le caramelle il 6%.
Da New - paginemediche.it: aggiornamenti su medicina, salute benessere.
Lo Sapevate Che: Buon Compleanno Mrs President
Tutti i sondaggi sono unanimi: Hillary nel 2016 vincerebbe la corsa.
Avrebbe quasi 70 anni ma i tempi cambiano
Dice: “Sono vent’anni che non dormo, non vedo l’ora di poter ignorare la sveglia”. E poi ride con quella sua risata squillante da ragazzina che riaffiora dal fondo dei suoi sessantacinque anni. E’ lei, la signora Hillary Clinton, la donna della quale più si parla e si spettegola e si strologa nell’America di fine 2012 che pure ha appena finito di rieleggere Barack Obama, ma già pretende un nuovo giocattolo, perché siamo peggio dei bambini il giorno di Santo Stefano con i regali di Natale che già annoiano.
Se le elezioni per la Presidenza si tenessero oggi, Hillary vincerebbe a redini abbassate, ma per fortuna degli Stati Uniti non ci sono né santi né tempeste né fucili da assassini che possano anticipare il voto. Quattro anni sono e quattro anni resteranno. E questo quadriennio, che in politica equivale a un’era geologica, sono insieme l’incubo e la tentazione di questa donna eccezionale.
Vi risparmio i sondaggi, pestilenza del nostro tempo, e basti sapere che tutte le categorie, le classi sociali, i generi, la vedono in grandissimo vantaggio sopra ogni altro possibile concorrente. “Non c’è semplicemente nessuno, tra noi Repubblicani, che possa sfidarla”, ha riconosciuto un ex boss della destra, Newt Gingrich.
Hillary sta civettando con il futuro, con i media, forse anche con se stessa. Non farà il sindaco di New York, perché avrà i suoi difetti ma scema non è, e fare il sindaco di una città così presenta ogni giorno il rischio di precipitare in una delle leggendarie buche nell’asfalto di Manhattan. Vuole viaggiare per divertimento, non certo per lavoro, visto che sull’aereo ufficiale del Dipartimento di Stato, dove ha un mini separé privato, nulla di paragonabile alle suite dell’Air Force One, ha percorso un milione e settecentomila chilometri in meno di quattro anni, più di mille chilometri al giorno. Forse scriverà le sue memorie, perché deve ripagare 73 mila dollari di debito che le sono rimaste dalle primarie 2008 contro Obama e il marito non intende affatto ripianarglieli. Invece, con i soldi di Bill stanno cercando casa insieme negli Hamptons, il quartiere più esclusivo di Long Island, a mezz’ora da Manhattan.
Nel 1917, l’anno nel quale sarebbe insediata come primo presidente femmina nella storia americana, avrebbe 70anni, un0età che la metterebbe nella ristrettissima lista di capi di Stato americani settuagenari, accanto a Ronald Reagan, che fece scandalo proprio per l’età. Ma da allora la percezione e la realtà degli anni pare sia cambiata, e si dice che si debba sottrarre una decina dall’età anagrafica, dunque che i 60 siano i nuovi 50, i 70 i nuovi 60 e così via riducendo. Dicono.
Dovrà decidere, perché è una donna, quale nuova pettinatura scegliere per questa sua traversata nel dubbio, se tagliarli corti come faceva una volta, lasciarli lunghi, tirarli e raccoglierli a crocchio, e come vestirsi, ora che è una civile. Nella campagna elettorale del 2008 contro Obama ebbe l’intuizione di indossare sempre un solo tipo di abito con qualche variazione di colore, ma non di taglio, il suo famoso tailleur pantalone, studiato per spazzare via il solito esame finestra dell’abbigliamento che viene riservato alle donne in posizioni di potere. Anche da parte delle donne, che poi rimproverano agli uomini di farlo.
“Non ho deciso proprio niente”, ride e poi aggiunge con quel suo sguardo insieme malizioso e serio che quarant’anni or sono sedusse uno studente di Yale, William Jefferson Clinton, e sembra incredibile che questi due, con quello che hanno passato, siano ancora sposati dal 1974: “Ma non ho neanche deciso di decidere”. Poi: “ Se penso alle primarie, ai comizi nello lowa, al freddo, a quei milioni di mani da stringere mi gira la testa e mi viene la nausea”. Ma se ora davvero intende tornare a vivere giorno dopo giorno, tutti i giorni dell’anno, accanto al marito nella nuova casa a Long Island, tanto varrebbe continuare a vivere insieme in un’altra casa, quella tutta dipinta di bianco con le colonne davanti. Questa volta con lei sopra, lui sotto e niente pizze per le stagiste.
Hotel America di Vittorio Zucconi – Donna di Repubblica – 22-12-12
Pensando all'Anno Nuovo!...
Primi Piatti di Fine e Inizio Anno !
Calamarata Con Calamari, Verza e Finocchi
Per 6 persone
½ kg di pasta calamarata, ½ kg di calamari tagliati ad anello, 1 cipolla bianca, 1 spicchio d’aglio, 300 gr di verza, 2 piccoli e teneri finocchi, ½ bicchiere di vino bianco secco, olio, sale, pepe nero macinato al momento, peperoncino piccante in polvere (facoltativo).
Pulire e tagliare a fettine sottilissime la cipolla. Sfogliare e lavare le foglie di verza e i finocchi. Tagliare tutto a fettine sottili per il lungo della verdura. In un tegame capiente, con 5 cucchiai di olio evo, far dorare la cipolla e lo spicchio d’aglio in camicia. Togliere l’aglio e aggiungere gli anelli di calamari lavati, poi le verdure preparate. Salare la preparazione e sfumare col vino bianco secco, lasciare evaporare, mescolare il tutto delicatamente con un cucchiaio di legno. Aggiungere 1 bicchiere di acqua tiepida, coprire il tegame e lasciare cuocere, a fuoco moderato, ancora per 10 minuti. Mentre in una casseruola con abbondante acqua in ebollizione, far cuocere la pasta al dente e salare gli ultimi minuti di cottura. Scolare la pasta e unirla nel tegame con il pesce e le verdure, mescolare accuratamente e servire spolverando con una generosa spruzzata di pepe nero macinato al momento. A piacere si può aggiungere una spolverata di peperoncino piccante in polvere.
La pasta calamarata, è un tipo di pasta che ha la forma di anelli. La ricetta tradizionale, dal nome, prevede quindi la preparazione con calamari 8° totani o pesci della famiglia stessa), tagliati ad anelli.
Riso Con Vongole E Fagioli
Per 6 persone
450 gr di riso carnaroli, 800 gr di vongole veraci, 200 gr di fagioli cannellini secchi, 3 spicchi d’aglio, rosmarino, un ciuffo di prezzemolo, ½ bicchiere di vino bianco, olio, sale e pepe.
Sciacquate i cannellini e metteteli a bagno in acqua tiepida salata per una notte. Sciacquarli nuovamente e fateli cuocere in acqua per 1 ora e mezza. Scolateli e lasciateli raffreddare. Lasciate le vongole per 1 ora sotto il getto dell’acqua corrente, per eliminare i residui di terra al loro interno e poi scolatele. Mettetele in un tegame largo e basso con 2 spicchi d’aglio tagliati in quattro, il prezzemolo, un cucchiaio di olio e un dito d’acqua. Coprite il tegame e farle aprire. Sgusciarle, eliminate quelle rimaste chiuse. Filtrate il liquido di cottura con un colino coperto da una garza, e tenetelo da parte. Tritate lo spicchio d’aglio rimasto. Passate i fagioli al passaverdura. Versate in un tegame 3 cucchiai d’olio e unitevi l’aglio un cucchiaino di rosmarino tritato, fate tostare il riso, bagnarlo con vino bianco e farlo cuocere aggiungendo acqua calda all’occorrenza, per 10 minuti. Gli ultimi 5 minuti, unire i cannellini passati, il liquido di cottura delle vongole e fate insaporire, unite le vongole, salate e pepate. Fate cuocere sino a cottura perfetta del riso. Mescolate con delicatezza la preparazione e portate subito in tavola.
Spaghetti Della Mezzanotte
Per 6 persone
600 gr di spaghetti n° 5, 1 spicchio d’aglio, un ciuffo di prezzemolo, 4 cucchiaiate di uova di lompo, succo di limone, olio, sale e pepe nero.
In una casseruola con abbondante acqua salata in ebollizione, fate cuocere la pasta al dente. Nel mentre, tritate finemente il prezzemolo ben lavato e asciugato con lo spicchio d’aglio. Ponete al fuoco un tegame con 4 cucchiai d’olio, fate scaldare, aggiungete gli spaghetti ben scolati, il battuto di prezzemolo e aglio, le uova di lompo. Rimescolate amalgamando bene gli ingredienti e togliete subito il recipiente dal fuoco. Spolverizzate con una generosa dose di pepe nero macinato al momento, spruzzate poche gocce di succo di limone e servite subito.
giovedì 27 dicembre 2012
Pensieri: Saluto
Ottimista Sempre
Il forse e' la parola
piu' bella del vocabolario italiano..
perche' apre delle possibilita',non certezze..
perche' non cerca la fine,ma va' verso l'infinito.
-Giacomo Leopardi-
Lo Sapevate Che: Italia, Europa.....
Non sono semplicemente idee, quelle bollate come perniciose. Sono il vissuto reale in Grecia, Italia, Spagna. Roosevelt lo capì: e aumentò ancor più le spese federali, investì enormemente sulla cultura, la scuola, la lotta alla povertà, l'assistenza sanitaria. Non c'è leader in Europa che possegga, oggi, quella volontà di guardare nelle pieghe del proprio continente e correggersi. Non sapere che la storia è tragica, oggi, è privare di catarsi e l'Italia, e l'Europa.
Da Moderatamente Europeo di Barbara Spinelli – La Repubblica 27-12-12
Pensieri: Saluto
Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all'improvviso vi sorprenderete a fare l'impossibile.
Francesco d'Assisi
Francesco d'Assisi
Lo Sapevate Che: Don Gallo...
I Social network?
“Sono di fondamentale importanza,rappresentano
La globalizzazione della forza del diritto.
Io li uso tutti”
Il primo ricordo culturale?
Pinocchio del Collodi, scuola elementare regina Elena Certosa 1935,
prima elementare.
L’ultima cosa divertente che le è capitata per il suo nuovo libro (Come un cane in Chiesa)?
Un’email: “Sono una nonna di Treviso. Ho letto il suo libro. Finalmente ho la Bibbia. La Bibbia tascabile”.
L’incontro che le ha cambiato la vita?
Con il Salesiano di Don Bosco Don Piero Doveris, a Sampierdarena. Avevo 18 anni.
La sua battaglia più urgente, al momento?
La Moschea di Genova.
Il posto dove le vengono più idee?
Nel mio ufficio a San Benedetto, “by night”. Vado a dormire tardissimo e quindi non mi sveglio all’alba.
Cosa legge?
I libri del priore di Bose, Enzo Bianchi. E i segreti d’Italia, di Augias.
Il libro dove vorrebbe abitare?
Il Vangelo. Nel personaggio dell’apostolo Andrea (e l’episodio della moltiplicazione dei pani e dei pesci).
Un film che l’ha colpita, per qualche ragione?
The Mission, diretto da Roland Joffe, con Robert de Niro e Jeremy Irons (1986). Un film di vera evangelizzazione.
La sua biografia musicale?
La colonna sonora e poetica di Fabrizio De Andrè.
E al suo funerale?
Imagine di John Lennon.
C’è qualche uso sociale che non capisce proprio?
Il cellulare. Uso quello di Domenico, “Megu”, il mio assistente. Spesso, per la foga, continuo a parlare anche se all’altro capo hanno attaccato o è caduta la linea. Ma siamo attivissimi su Twitter (@DonAndreaGallo).
Una parola che ama? E una che odia?
Accoglienza. Indifferenza.
La sua definizione di politica?
Uscire dai problemi “tutti insieme” partendo dagli ultimi, con il maestro Don Milani.
Dieta mediatica quotidiana? Argomento preferito?
Tutti: Repubblica e Corriere, Il Manifesto, il fatto, il corriere mercantile di Genova… Argomento: giustizia sociale.
Qualcosa che le ha insegnato qualcuno, un artista, uno scrittore amico?
Un regista argentino ai tempi del Costanzo show: un’angelica, non violenta, anarchia.
Cose in comune con un adolescente? E con un 80enne?
Il futuro. Cieli nuovi, terre nuove.
Allergie culturali?
Alla manipolazione della storia.
Cosa consiglierebbe di leggere almeno una volta nella vita a un ateo?
Le “beatitudini” del Vangelo.
La faccia di un politico che le piace? E uno che non le piace?
Prodi. Berlusconi.
La sua frase preferita, simbolo della sua identità?
“Mi sono sbagliato…Scusa”.
Come comincerebbe la sua autobiografia?
“Andrea…..uomo….”.
Cosa vede nella faccia delle persone?
Stanchezza, rassegnazione, rabbia, confusione, omofobia, razzismo, e anche speranza nella democrazia partecipata.
Battaglie urgenti?
Salvare la democrazia oggi in eutanasia. La Mosche di Genova.
Don Andrea Gallo, 84 anni, sacerdote dal ’59, fondatore della comunità di San Benedetto al Porto di Genova. Ha appena pubblicato Come un cane in Chiesa, il Vangelo respira solo nelle strade (Piemme), con illustrazioni di Vauro.
Striptease Culturale – Donna di Repubblica – 22-12-12
"Alleggeriamoci!"....
Per 4 persone
350 gr di orzo perlato, 1 costola di sedano, 1 carota, 1 cipolla, ½ bicchiere di vino bianco secco, brodo vegetale 1 lt, 200 gr di fave private della pelle, 80 gr di pecorino, olio, sale e pepe.
Mettete a bagno in acqua tiepida per 3 ore l’orzo perlato, poi scolatelo. In una casseruola con abbondante acqua fredda, unite l’orzo e portate a ebollizione. Cuocete per 20 minuti e scolate. In una casseruola con 3 cucchiai d’olio, unite la carota, la costola di sedano e la cipolla, tutto tritato finemente. Fate rosolare, aggiungete l’orzo, bagnate col vino bianco, fate evaporare, cuocete per 15 minuti, aggiungendo poco per volta circa 1 lt di brodo vegetale. Nel mentre in una padella con 3 cucchiai d’olio, fate scaldare le fave con ½ bicchiere di brodo vegetale. Salate, pepate, mescolate e cuocete a fuoco vivo per 15 minuti, unitele all’orzo 5 minuti prima di fine cottura, incorporandovi il pecorino, ridotto a scaglie e servite.
Indivia Belga alle Mele
500 gr di indivia belga, 4 mele,1 cipolla, 3 cucchiai d’uvetta, ½ bicchiere di vino bianco, 1 limone, olio, sale e pepe.
In un passino lavate l’uvetta e lasciatela a bagno in acqua tiepida per 10 minuti. Poi sciacquatela e asciugatela. Spremete il limone. Lavate accuratamente le mele, che verranno usate con la buccia. Dividetele a metà, togliete il torsolo, tagliatele quindi a spicchi e poi a metà. Bagnatele col succo di limone per evitare che anneriscano. Affettate finemente la cipolla e in una padella con 3 cucchiai d’olio, tagliata a fettine, fatela appassire, aggiungete gli spicchi di mela. Pulite e lavate l’insalata. Eliminate le foglie esterne brutte e la parte dura centrale. Tagliatela a rotelline sottili e unitele alle mele. Bagnate col vino, fate evaporare, cuocete per 5 minuti. Salate, pepate, aggiungete l’uvetta, mescolate e fate cuocere ancora per 5 minuti a fuoco medio. Servite come contorno a piatti di carne.
Per 4 persone
200 gr di insalata trevisana, 400 gr di carne di vitello, tagliata all’albese, 1 limone, olio, sale e pepe.
In una pirofila da forno unta di olio, sistemate la carne, possibilmente in un solo strato. Lavate e asciugate l’insalata trevisana. Affettatela molto sottilmente. Disponetela sulle fette di carne, condite con olio, sale, pepe e succo di limone.
Mettete la pirofila in forno preriscaldato a 200° per qualche minuto, fino a quando l’insalata appassirà. Servite tiepido nella pirofila.
mercoledì 26 dicembre 2012
Pensieri: Saluto
Riflessi d'acqua
"…ti auguro di credere sempre nei tuoi sogni, perché senza saresti vuota
…ti auguro di non tradire mai te stessa, perché lontana dalla tua verità l'esistenza ...perde di senso
…ti auguro di credere sempre nell'amore, perché se dici “basta” dentro di te qualcosa muore
…ti auguro di non dimenticare mai gli altri, anche se la vita è difficile, perché ciascuno di loro è un pezzetto di te stessa
…ti auguro di continuare a ridere, ballare, saltare, cantare anche se non ce n'è motivo, anche se le giornate sono piene di problemi, perché senza la gioia la vita diventa piatta e grigia
…ti auguro di guardare il mondo attraverso il contatto con la tua interiorità, perché solo così puoi vedere la realtà nella sua essenza
... ti auguro di lasciare spazio nel tuo cuore per il perdono, perché senza di esso si trasforma in pietra
... ti auguro di mantenere sempre la porta aperta alla passione, per vivere con intensità ogni piccola cosa
... ti auguro di portare sempre con te il rispetto, perché senza di esso è facile calpestare chi ci è vicino
... ti auguro di amare gli altri ma di non dimenticarti che anche tu meriti amore
... ti auguro di toccare le corde della spiritualità e di suonarle nella tua vita
... ti auguro di essere sempre te stessa, di seguire la voce della tua anima… perché lontana da essa la vita perde colore"
(Simona Oberhammer)
Buona Serata a tutti i miei amici!
Lo Sapevate che: Una Scelta di Classe
“Se non me lo lasci fare non potrò andare a scuola! Mi vergognerei troppo…E’ terribilmente importante, mamma!”. Elena scoppiò a piangere. Era la sua arma più efficace.
“Uffa, fa come vuoi…” brontolò la madre, sbattendo il cucchiaino nel lavello: “ Sembrerai un mostro. Peggio per te”.
In altre 23 famiglie stava avvenendo una scena più o meno simile. Erano i ragazzi della Seconda B della Scuola Media “Club Alberto di Savoia”. Per quel giorno avevano preso una decisione importante. Ma gli allievi della Seconda B erano 25. In effetti, solo nella venticinquesima famiglia, le cose stavano andando in un modo diverso. Elisabetta era un concentrato di apprensione, la mamma e il papà cercavano di incoraggiarla. Era la quindicesima volta che la ragazzina correva a guardarsi allo specchio “ Mi prenderanno in giro, lo so. Pensa a Marisa che non mi sopporta o a Paolo che mi chiama “canna da pesca”… Non aspetteranno altro”. Grossi lacrimoni salati ricominciarono a scorrere sulle guance della ragazzina. Cercò di sistemarsi il cappellino sportivo che le stava un po’ largo.
Il papà la guardò con la sua aria tranquilla: “Coraggio Elisabetta. Ti ricresceranno presto. Stai reagendo molto bene alla cura e fra qualche mese starai benissimo”.
“Sì, ma guarda!”. Elisabetta indicò con aria affranta la sua testa che si rifletteva nello specchio, lucida e rosea. La cura contro la leucemia che l’aveva colpita due mesi prima le aveva fatto cadere tutti i capelli.
La mamma la abbracciò: “Forza Elisabetta. Si abitueranno presto, vedrai,,,”.
Davanti alla porta della Seconda B, il cuore le martellava forte. Chiuse gli occhi ed entrò.
Quando riaprì gli occhi per cercare il suo banco, vide qualcosa di strano.
Tutti, ma proprio tutti, i suoi compagni avevano un cappellino in testa!
Si voltarono verso di lei e sorridendo si tolsero il cappello esclamando:
“Bentornata Ellisabetta!”.
Erano tutti rasati a zero, anche Marisa così fiera dei suoi riccioli, anche Paolo, anche Elena e Giangi e Francesca…Tutti. Si alzarono e abbracciarono. Elisabetta che non sapeva se piangere o ridere e mormorava soltanto: “Grazie…”.
Dalla cattedra, sorrideva anche il professor Donati, che non si era rasato i capelli, perché era pelato di suo e aveva la testa come una palla da biliardo.
La con - passione è amare con il cuore di Dio.
B.F.- Bollettino Salesiano Dicembre 2012
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