Nato
ad Atlanta (nello stato della Georgia) e figlio di un reverendo della chiesa
Battista, Martin Luther King s'impegnò, fin da giovane, per i diritti
civili e contro le ingiustizie razziali, ispirandosi agli insegnamenti
di Gandhi. Laureato in filosofia, come pastore protestante si fece apostolo
della lotta non violenta e difensore degli emarginati
nell'America degli anni Sessanta, in contrapposizione alle posizioni più
oltranziste di Malcom X.
L'opera di sensibilizzazione, iniziata con un tour per le università americane,
raggiunse l'apice con il celebre discorso dell'«I have a dream»,
pronunciato al Lincoln Memorial di Washington, il 28 agosto del 1963, davanti a
una folla di 250mila persone. Il coronamento, l'anno seguente, fu
l'assegnazione del Nobel per la Pace a soli 35 anni.
Dopo una manifestazione in difesa dei diritti civili degli spazzini neri a
Memphis, qui fu ucciso il 4 aprile del 1968, colpito al collo con un fucile di
precisione mentre era affacciato al balcone del motel dove alloggiava.
L'omicida, James Earl Rayed, fu catturato due mesi dopo a Londra e dopo aver
ammesso, in un primo momento, la sua colpevolezza, ritrattò in seguito,
affermando di essere stato vittima di una cospirazione. Tesi, quest'ultima,
confermata da una sentenza di condanna emessa nei confronti di Loyd Jowers,
proprietario di un ristorante sito nei pressi del luogo del delitto.
L'episodio, tuttavia, resta un mistero irrisolto nella storia americana.
https://www.mondi.it/almanacco/voce/82004
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