Si chiudeva così quello che molti giudicarono
un «disastroso esperimento», nato nel 1919 sulla spinta delle
cosiddette "società di temperanza", ossia gruppi politico-religiosi
animati da un acceso moralismo. In quel contesto maturò l'approvazione del
XVIII emendamento e del Volstead Act che sancì il divieto di fabbricare,
vendere e trasportare alcolici nel paese.
Se da un lato il livello di alcolismo si
abbassò, l'altra faccia della medaglia consegnò l'avanzata del crimine
organizzato, che fece affari d'oro contrabbandando alcolici nei
famigerati speakeasy, locali clandestini spesso ricavati nei
retrobottega di bar e ristoranti. In quegli anni salirono alla ribalta
pericolosi gangsters, il più noto dei quali fu senza dubbio Al Capone,
condannato per evasione fiscale il 17 ottobre del 1931.
Questo scenario fece ricredere gli stessi
"proibizionisti", spingendo il presidente Roosevelt a promettere la
fine del divieto, durante la campagna elettorale del 1932. Nel cinema, l'epoca
del proibizionismo trovò spazio in diverse pellicole, su tutti C'era
una volta in America del 1984 e Gli intoccabili del
1987.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/2998002
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