Lo statista
democristiano fu rapito il 16 marzo 1978 e ucciso dalle Brigate Rosse il 9
maggio
16 marzo 1978, poco dopo le 9, un
commando delle Brigate Rosse entra in azione in via Fani, a Roma: blocca
le auto del presidente Dc Aldo Moro, uccide i 5 uomini di scorta e portano via
Moro su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata
all' Ansa. Il sequestro terminerà 55 giorni dopo, il 9
maggio, con l'uccisione dello statista.
Ecco le tappe
drammatiche di quei giorni
- 16 marzo: poco dopo le 9 un
commando delle Brigate Rosse entra in azione a via Fani, a Roma. In pochi
minuti, dopo aver bloccato con un tamponamento le auto del presidente Dc
Aldo Moro, le Br uccidono i 5 uomini di scorta e portano via Moro
su una Fiat 132 blu. Poco dopo rivendicano l'azione con una telefonata
all' Ansa. Cgil, Cisl e Uil proclamano lo sciopero generale. In serata il
governo Andreotti, il primo con il voto favorevole del Pci, ottiene la
fiducia alla Camera e al Senato.
- 18 marzo: Arriva il
'Comunicato n.1' delle Br, che contiene la foto di Moro e annuncia l'inizio del
'processo'.
- 19 marzo: Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro.
- 19 marzo: Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro.
- 20 marzo: al processo di
Torino, il 'nucleo storico' delle Br rivendica la responsabilita' politica del
rapimento.
- 21 marzo: Il governo approva
il decreto antiterrorismo.
- 25 marzo: Le Br fanno
trovare il 'Comunicato n.2'.
- 29 marzo: Arriva il
''comunicato n. 3'' con la lettera al ministro dell'Interno Cossiga in cui Moro
dice di trovarsi ''sotto un dominio pieno e incontrollato dei terroristi'' e accenna
alla possibilita' di uno scambio. Moro non voleva renderla pubblica, ma i
brigatisti scrivono di averla resa nota perche' ''nulla deve essere nascosto al
popolo''. Recapitate anche altre lettere indirizzate alla moglie e a Nicola
Rana.
- 4 aprile: Arriva il
'Comunicato n. 4', con una lettera al segretario della Dc Benigno Zaccagnini.
- 7 aprile: Il ''Giorno''
pubblica una lettera di Eleonora Moro al marito. La famiglia tiene un linea del
tutto autonoma rispetto alla ''fermezza'' del governo.
- 10 aprile: Le Br recapitano il 'comunicato n.5' e una lettera di Moro a Taviani, che contiene forti critiche.
- 10 aprile: Le Br recapitano il 'comunicato n.5' e una lettera di Moro a Taviani, che contiene forti critiche.
- 15 aprile: Il 'Comunicato
n.6' annuncia la fine del 'processo popolare' e la condanna a morte di Aldo
Moro.
- 17 aprile: Appello del
segretario dell'Onu Waldheim.
- 18 aprile: Grazie ad un'
infiltrazione d' acqua, polizia e carabinieri scoprono il covo di via Gradoli
96. I brigatisti (Moretti e Balzerani) sono pero' assenti. A Roma viene trovato
un sedicente 'comunicato n.7' in cui si annuncia l' avvenuta esecuzione di Moro
e l' abbandono del corpo nel Lago della Duchessa. Il comunicato, falso in modo
evidente, e' ritenuto autentico e per giorni il corpo di Moro sara' cercato,
con un grande schieramento di forze, in un lago di montagna, tra le province di
Rieti e L'Aquila, ghiacciato da mesi.
- 20 aprile: Le Br fanno
trovare il vero 'Comunicato n.7', a cui e' allegata una foto di Moro con un
giornale del 19 aprile.
- 21 aprile: La direzione Psi
e' favorevole alla trattativa.
- 22 aprile: Messaggio di Paolo
VI agli ''Uomini delle Brigate rosse'' perche' liberino Moro ''senza
condizioni''.
- 24 aprile: Il 'Comunicato
n.8' delle Br chiede in cambio di Moro la liberazione di 13 Br detenuti, tra
cui Renato Curcio. Zaccagnini riceve un' altra lettera di Moro, che chiede
funerali senza uomini di Stato e politici.
- 29 aprile: E' il giorno delle
lettere. Messaggi di Moro sono recapitati a Leone, Fanfani, Ingrao, Craxi,
Pennacchini, Dell' Andro, Piccoli, Andreotti, Misasi e Tullio Ancora.
- 30 aprile: Moretti telefona a
casa Moro e dice che solo un intervento di Zaccagnini, ''immediato e
chiarificatore'' puo' salvare la vita del presidente Dc.
- 2 maggio: Craxi indica i
nomi di due terroristi ai quali si potrebbe concedere la grazia per motivi di
salute.
- 5 maggio: Andreotti ripete
il 'no alle trattative'. Il 'Comunicato n. 9' annuncia:''Concludiamo la
battaglia cominciata il 16 marzo, eseguendo la sentenza''. Lettera di Moro alla
moglie:''Ora, improvvisamente, quando si profilava qualche esile speranza,
giunge incomprensibilmente l'ordine di esecuzione''.
- 9 maggio: Verso le 13,30, in
via Caetani (vicino alle sedi di Dc e Pci), dopo una telefonata di Morucci
avvenuta poco prima delle 13, la polizia trova il cadavere di Moro nel
portabagagli di una Renault 4 rossa. Era in corso la direzione Dc, dove sembra
che Fanfani stesse per fare un discorso aperto alla trattativa. Moro sarebbe
stato ucciso la mattina presto nel garage di via Montalcini, il covo usato dai
brigatisti come ''prigione del popolo''.
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