Le balene altruiste che
difendono le foche dalle orche
Le foche sono bocconi prelibati per le
orche. Ma se n loro difesa interviene una balena megattera, 4-5 volte più
grande dell’orca, con tutta la potenza delle sue oltre trenta tonnellate di
muscoli e grasso, allora all’elegante predatore nero non resta che nuotare via
in fretta. “Le pinne pettorali delle megattere raggiungono i cinque metri e
possono pesare una tonnellata. La coda, poi, è ancora più possente, e quando si
trova in mezzo alle orche, le megattere la agitano minacciosamente da un lato
all’altro. “Per un’orca, un solo colpo di pinna o di coda di megattera può
essere Letale” spiega al Venerdì Robert Pitman, biologo marino del Southwest
Fisheries Science Center californiano. Il salvataggio delle foche a opera delle
megattere, oggi, sembra essere diventato un’abitudine diffusa, secondo
l’analisi che Pitmann ha pubblicato di recente su Marine Mammal Science. Ma non per questo meno sorprendente:
l’altruismo nei confronti dei non consanguinei, infatti, non è la norma nel
mondo animale è ancora più raro – perché insensato dal punto di vista
involutivo – è l’altruismo nei confronti di chi non appartiene nemmeno alla
stessa specie. “Per fare luce sul mistero, abbiamo tenuto conto del fatto che
le orche aggrediscono, tra gli altri anmali, anche i cuccioli di megattera”
spiega Pitman. “Nei 115 casi (sia nel Pacifico Settentrionale che presso la
Penisola Antartica) analizzati nel nostro studio, è capitato più volte che le
megattere adulte siano accorse da distanze di uno o due chilometri. Questo ci
suggerisce che ad attirarle siano state le vocalizzazioni che le orche emettono
durante la caccia, ma se è così questo significa che le megattere intervengono
ignorando la specie della vittima di turno. Quindi, in realtà, non è che le
megattere vogliano salvare davvero le foche, piuttosto cercano di scacciare le
orche, temendo che a essere in pericolo siano piccoli della loro specie”. Il
rischio di intervenire “a vuoto”, ossia anche in assenza di piccoli da difendere,
è comunque preferibile al più grave rischio di perdere la progenie. “D’altra
parte le megattere hanno una buona probabilità di essere attorniate da
“parenti”, perché i figli tendono a tornare, per tutto il corso della loro
vita, nei luoghi dove sono nati e dove le madri si cibavano” osserva Pitman.
“Questo potrebbe rendere più comprensibile dal punto di vista evolutivo questo
comportamento che alcuni hanno definito “altruismo occidentale” “. La ragione
per cui il fenomeno è stato scoperto solo adesso è che ci sono più balene da
osservare. “Le popolazioni dei cetacei più grandi sono tornate finalmente a
crescere dopo gli eccessi del XX secolo nella caccia alle balene, e più i loro
numeri crescono, più cose possiamo imparare sul ruolo di queste creature negli
ecosistemi marini” commenta il biologo.“Potrebbero riservarci molte altre
sorprese”.
Giuliano Aluffi – Scienze – Animali – Il Venerdì di
Repubblica – 2 Settembre 2016 -
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