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mercoledì 28 settembre 2016

Lo Sapevate Che: Quelli che dovrebbero difendere l'Europa sono i più antieuropeisti di tutti...



All’ultima sessione di Strasburgo del Parlamento europeo un deputato inglese si è alzato per chiedere, prima dei voti, un applauso per l’ex presidente della commissione Josè Manuel Barroso,ricoperto di dollari nel nuovo ruolo di presidente non esecutivo della Goldman Sachs. La proposta è stata valutata da una larga e trasversale risata dell’aula. Si capisce che per alcuni uomini i soldi non bastino mai. Ma per una persona normale è difficile immaginare come uno che è stato ministro, premier e per un decennio presidente della commissione di Bruxelles – e dunque percepisce una montagnola di pensioni d’oro ogni mese – a sessant’anni possa decidere di sputtanare il proprio passato e quel poco di reputazione rimasto alle istituzioni europee per incamerare altri quattrini per la vecchiaia. Mentre noi in Italia organizzavamo proteste contro le leggi ad personam di Berlusconi, in Europa il conflitto d’interessi ha sostituito come valore fondante il famoso manifesto di Ventotene. La pratica delle porte girevoli fra politica e multinazionali ha preso negli ultimi vent’anni ritmi e modi grotteschi. Blair e Schroder, i maggiori esponenti della Terza Via al socialismo moderno, hanno infine trovato una personale via all’arricchimento come mega consulenti, e con loro molti altri politici meno noti. Poi ci si domanda perché avanzano i populisti. Ora l’ex commissario Barroso, gà maoista in gioventù, che per dieci anni  ha predicato l’austerità e la cinghia stretta a operai, impiegati e pensionati europei viziati da troppo welfare, mette  esperienza e contatti politici al servizio del lobbysmo più spregiudicato, Goldmann Sachs è per inciso la stessa agenzia di rating appena intervenuta sulle vicende interne italiane pubblicando un dossier di 14 pagine sugli effetti nefasti (caduta del Pil, speculazioni internazionali, crisi del debito, cataclismi naturali ecc) che comporterebbe un’eventuale sconfitta del Sì alla riforma Boschi. Insieme a una nutrita compagnia di nostri tutori internazionali, da Jp Morgan a Fitch. Da quale autorità morale queste agenzie di rating, che stanno all’economia mondiale di oggi come  le piaghe d’Egitto alla Bibbia, traggono l’autorevolezza per dare consigli rimane un mistero. Comunque non vi sarà alcuno scandalo. C’è anzi da giurare che una bella poltrona, con uso di bar privato, attenda l’attuale commissario Junker, che si trova già dov’è grazie ai favori resi alle multinazionali in tanti anni da premier e San Pietro del paradiso fiscale del Lussemburgo. Ma non è questo il vero antieuropeismo?
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 23 settembre 2016 -

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