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venerdì 16 settembre 2016

Lo Sapevate Che: Identikit di Luca, il padre di tutti noi...



Dopo mesi di studi condotti dall’Università di Dusseldorf in Germania, è stato finalmente ricostruito l’identikit di Luca, acronimo usato dagli studiosi per identificare il Last Universal Common Ancestor, ovvero l’antenato comune a tutti gli esseri viventi dal quale hanno preso forma le specie viventi che oggi conosciamo e che per questo si può considerare il nostro progenitore comune. A definire Luca sono stati gli scienziati tedeschi guidati dal genetista William Martin in un articolo sulla rivista Nature Microbiology.  Gli studiosi hanno dimostrato come Luca fosse capace di vivere in condizioni ambientali estreme, per esempio in assenza di ossigeno, a temperature altissime o in presenza di forti quantità di sali minerali, condizioni simili a quelle presenti nelle zone in cui oggi sorgono camini idrotermali oceanici, sorgenti poste nelle fratture della superficie terrestre in fondo agli oceani da cui fuoriesce acqua riscaldata a diverse centinaia di gradi centigradi. Ma cos’era esattamente Luca e quando è vissuto? “Luca era un organismo unicellulare ed è vissuto circa 3,6 miliardi di anni fa” spiega Martin. Di questo organismo Martin w colleghi hanno ricostruito il profilo genetico. “Grazie a uno studio fatto su 6 milioni di geni appartenenti a microrganismi unicellulari (Archaea e Bacterial), conservati in diverse banche dati internazionali, abbiamo individuato 355 geni antichissimi, di circa 3,6 miliardi di anni, che sono appartenuti a Luca”. E qualcuno è arrivato fino a noi? “Condividiamo solo pochissimi geni. Luca assomiglia molto di più agli organismi che popolano il fondo del mare nei pressi di sorgenti idrotermali, in particolare l’area denominata Lost City, nel mezzo dell’Oceano Atlantico, che fornisce a geologi, chimici e biologi un ecosistema  fatto di metano, idrogeno e anidride carbonica, perfettamente adatto per lo studio della vita alle sue origini”.  La teoria del brodo primordiale ipotizzata da Darwin, ovvero di un ambiente ancestrale nel quale sarebbero avvenuti gli eventi chimico-fisici che avrebbero poi dato origine alle prime molecole organiche e quindi alla vita sulla terra, va dunque archiviata. “L’esistenza di Luca prova che l’albero evolutivo,che include tutti gli esseri viventi e vissuti, sia monofiletico, cioè tutti gli organismi, nessuno escluso, discendono da questo comune progenitore” spiega Martin. “ Luca si nutriva di anidride carbonica, azoto, ma utilizzava anche l’idrogeno per alimentare il suo metabolismo, e assorbiva altri elementi come il ferro e il selenio”. Aveva dunque un vero metabolismo, era cioè in grado di mettere in atto le trasformazioni chimiche dedicate al sostegno della vita pur essendo un organismo unicellulare? “Quando parliamo del metabolismo di maggior successo sul pianeta Terra prima che gli esseri viventi si dividessero nei tre domini della vita: batteri, archea ed eucariorti. Perché secondo quanto sappiamo ora, Luca è stato il primo organismo ad avere un enzima, la H+-pirofosfatasi vacuolare, che è comune nelle cellule  eucaristiche e batteriche e anche negli archea e che è stato la base della diversificazione iniziata sulla terra. Ora sappiamo: la vita sulla terra è nata in fondo all’oceano”. E lì si è evoluta: grazie alla sua membrana  porosa Luca si sarebbe procurato l’energia  necessaria alla produzione di adenosintrifosfato (Atp), la molecola che ancora oggi alimenta la crescita delle cellule. E che gli ha permesso di trasformarsi in un organismo più complesso dotato di geni e proteine.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 9 settembre 2016 -

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