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domenica 18 settembre 2016

Lo Sapevate Che: Lo squalo di 400 anni e i suoi inseguitori...



Negli ultimi 24 mesi un’équipe di scienziati dell’Università di Copenaghen, in collaborazione con il Greenland Institute of Natural Resources, ha studiato una serie di squali della <Groenlandia facendo una scoperta sorprendente: alcuni di loro siìono nati quando in Europa infuriava la Guerra dei trent’anni, in Francia regnava il Re Sole e New York era appena stata fondata. Per la precisione, la femmina più anziana è nata nel 1624, altre cinque hanno un’età che  si attesta tra i 335 e i 350 anni, mentre i maschi hanno in media “solo” 272 anni. Gli squali matusalemme in questione vivono delle acque della Groenlandia e sono della specie Somniosus microcephalus, tra i più grandi del mondo, ma anche tra i meno conosciuti. A quanto pare Somniosus è anche tra gli animali più longevi al mondo, secondo solo alla vongola oceanica, o Artica islandica, di cui è stato ritrovato un esemplare di 507 anni, ma nettamente superiore alle balene della Groenlanda (200 anni) alle testuggini (170) e allo storione di lago (150). Il team che ha condotto la ricerca ha pubblicato i risultati in un articolo appena uscito su Science. Il principale autore dello studio è Julius Nielsen dell’Università dipartimento di biologia dell’Università di Copenaghen. Sua è stata l’idea di utilizzare per la prima volta il metodo di datazione al radiocarbonio 14 applicandolo al cristallino oculare. Come per gli altri vertebrati, il cristallino dello squalo è costituito da un unico tipo di tessuto metabolicamente inattivo. “Il cristallino è costituito da particolari proteine trasparenti” dice Nielsen “disposte in modo molto compatto per consentire di mettere a fuoco i raggi luminosi sulla retina e, quindi, di vedere. Questo tipo di proteine viene prodotto dal momento del concepimento di un individuo fino ai suoi primi due anni di vita. Terminato questo processo, il cristallino rimane invariato per il resto della vita. Utilizzando la tecnica del radiocarbonio 14 siamo in grado di determinare la quantità di C14 presente in appena un milligrammo di tessuto del cristallino e valutare l’età del corpo dello squalo con estrema precisione. Secondo gli scienziati il segreto della longevità di questi squali risiede nel loro lento tasso di crescita, massimo un centimetro l’anno. “Potrebbe dipendere dal particolare habitat dell’Oceano artico che, con le sue rigidissime temperature, rallenta lo sviluppo biologico. Ma per ora è solo un’ipotesi” dice Nielsen. Lo studio ha anche evidenziato che maschi e femmine raggiungono la maturità sessuale a circa 150 anni, quando superano i quattro metri. Gli esemplari adulti raggiungono anche 6 o 7 metri di lunghezza e arrivano a pesare più di una tonnellata. Delle cinquecento specie di squali attualmente note, quello della Groenlandia  è il più grande dopo lo squalo balena, che raggiunge i 18 metri. E non è commestibile: la sua carne è tossica, a causa dell’alta concentrazione di urea nelle fibre. Tuttavia se trattata con lunghi processi di congelamento e decongelamento diventa lo Hakarl, considerato un prelibatezza nella cucina degli inuit. Ma da quest’anno, su richiesta della Norvegia, gli squali della Groenlandia sono annoverati tra le specie a rischio.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 16 settembre 2016 -

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