Negli ultimi 24
mesi un’équipe di scienziati dell’Università di Copenaghen, in collaborazione
con il Greenland Institute of Natural Resources, ha studiato una serie di
squali della <Groenlandia facendo una scoperta sorprendente: alcuni di loro
siìono nati quando in Europa infuriava la Guerra dei trent’anni, in Francia
regnava il Re Sole e New York era appena stata fondata. Per la precisione, la
femmina più anziana è nata nel 1624, altre cinque hanno un’età che si attesta tra i 335 e i 350 anni, mentre i
maschi hanno in media “solo” 272 anni. Gli squali matusalemme in questione
vivono delle acque della Groenlandia e sono della specie Somniosus microcephalus, tra i più grandi del mondo, ma anche tra i
meno conosciuti. A quanto pare Somniosus è anche tra gli animali più longevi al
mondo, secondo solo alla vongola oceanica, o Artica islandica, di cui è stato ritrovato un esemplare di 507
anni, ma nettamente superiore alle balene della Groenlanda (200 anni) alle
testuggini (170) e allo storione di lago (150). Il team che ha condotto la
ricerca ha pubblicato i risultati in un articolo appena uscito su Science. Il principale autore dello
studio è Julius Nielsen dell’Università dipartimento di biologia
dell’Università di Copenaghen. Sua è stata l’idea di utilizzare per la prima
volta il metodo di datazione al radiocarbonio 14 applicandolo al cristallino
oculare. Come per gli altri vertebrati, il cristallino dello squalo è
costituito da un unico tipo di tessuto metabolicamente inattivo. “Il
cristallino è costituito da particolari proteine trasparenti” dice Nielsen
“disposte in modo molto compatto per consentire di mettere a fuoco i raggi
luminosi sulla retina e, quindi, di vedere. Questo tipo di proteine viene
prodotto dal momento del concepimento di un individuo fino ai suoi primi due
anni di vita. Terminato questo processo, il cristallino rimane invariato per il
resto della vita. Utilizzando la tecnica del radiocarbonio 14 siamo in grado di
determinare la quantità di C14 presente in appena un milligrammo di tessuto del
cristallino e valutare l’età del corpo dello squalo con estrema precisione.
Secondo gli scienziati il segreto della longevità di questi squali risiede nel
loro lento tasso di crescita, massimo un centimetro l’anno. “Potrebbe dipendere
dal particolare habitat dell’Oceano artico che, con le sue rigidissime
temperature, rallenta lo sviluppo biologico. Ma per ora è solo un’ipotesi” dice
Nielsen. Lo studio ha anche evidenziato che maschi e femmine raggiungono la
maturità sessuale a circa 150 anni, quando superano i quattro metri. Gli
esemplari adulti raggiungono anche 6 o 7 metri di lunghezza e arrivano a pesare
più di una tonnellata. Delle cinquecento specie di squali attualmente note,
quello della Groenlandia è il più grande
dopo lo squalo balena, che raggiunge i 18 metri. E non è commestibile: la sua
carne è tossica, a causa dell’alta concentrazione di urea nelle fibre. Tuttavia
se trattata con lunghi processi di congelamento e decongelamento diventa lo Hakarl, considerato un prelibatezza
nella cucina degli inuit. Ma da quest’anno, su richiesta della Norvegia, gli
squali della Groenlandia sono annoverati tra le specie a rischio.
Simone Porrovecchio – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 16
settembre 2016 -
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