E’ severamente vietato portare i Baci
Perugina a scuola. Non sta proprio scritto su un cartello all’ingresso, ma è
come se. La scuola di New York dove lavora mia moglie ha diramato ai prof un
lungo elenco di prodotti pericolosissimi, che devono stare alla larga dal
perimetro dell’Istituto. I Baci Perugina sono fra quelli. Contengono nocciole,
e chi ha un’allergia o comunque un’insofferenza alimentare a noci, nocciole,
castagne, arachidi o altre “cose col guscio”, potrebbe essere addirittura in
pericolo di vita. E’ vietato dunque portarli anche come regalo ai colleghi, o
come merenda personale. Gli avvertimenti non si fermano qui: il personale della
mensa scolastica riceve un’istruzione severa su come evitare che ci siano anche
solo delle tracce infinitesimali di quegli alimenti che provocano reazioni
gravi nei portatori di allergie. In che mondo sono cresciuto io, quando ero
bambino? Eravamo circondati da pericoli mortali, e non ce ne rendevamo conto?
Beata incoscienza o grave ignoranza? Io però tra i miei compagni di scuola non
ricordo casi di morte improvvisa per un gelato alla nocciola. Sospetto che le
allergie siano sempre esistite, ho un vago ricordo di averne sofferto anch’io:
a un certo punto della mia adolescenza un dottore mi diede un elenco di cibi
dai quali avrei dovuto stare alla larga. Sempre frugando nella memoria,ritrovo
un omeopata che mi guarì dalle allergie quando ero ventenne. Comunque i nostri
malanni alimentari erano un fatto privato. Ci vergognavamo un po’ a confessarli
in pubblico. Ciascuno si proteggeva come poteva, senza farne un caso. Avrei
dovuto vederla arrivare, questa “civiltà pupo centrica”. Quando eravamo due
genitori giovanissimi, e abitavamo a Parigi, mia moglie e io cominciammo a
passare le vacanze in America proprio perché ci attirava il trattamento
speciale riservato ai bambini. In quell’epoca, in Europa viaggiare con due
bambini piccoli era faticoso, imbarazzante, talvolta sgradevole. Gli alberghi e
i ristoranti non erano attrezzati per loro. Avevi sempre l’impressione che
fossero di troppo, ti sembrava di dare fastidio. Atterravamo in America e tutto diventava più facile: avevano
inventato loro Disneyland, i parchi attrazioni, tutta un’industria della
vacanza per famiglie con bambini. Dai ristoranti con il Kids’ menù alle aree
attrezzate coi giochi nelle stazioni di servizio sull’autostrada, tutto era
concepito per renderci la vita facile. (..). Un simbolo dell’America di oggi è
il passeggino-Suv. A immagine e somiglianza dei veri Suv, mezzi blindati che
potrebbero trasportare truppe al fronte e invece trasportano il pupo all’asilo,
ci sono oggi i passeggini –Suv “fendi-folla”. Hanno dimensioni
extra-extra-large, paraurti rinforzati. I genitori li usano per farsi largo sui
marciapiedi. Il trasporto di un pupo, è un evento, bisogna farsi da parte,
lasciare vuota una corsia speciale. E’ una metafora della vita che i genitori
organizzano ai bambini: programmandogli un mondo senza ostilità, senza insidie,
dove ogni pericolo potenziale è tenuto a distanza da precauzioni eccezionali. E
mai, mai devono sospettare dell’esistenza dei Baci Perugina.
Federico Rampini – Donna di Repubblica – 26 marzo 2016
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