Che il miele sia un alimento ricco di
polifenoli e quindi nutraceutico, ovvero capace di avere una funzione benefica
sulla salute, è cosa nota. Ma lo studio commissionato dal Conapi (Consorzio
nazionale apicoltori) alla biochimica Renata Alleva, ricercatrice presso
l’Irccs Rizzoli di Bologna, introduce importanti novità. “Abbiamo visto che i
polifenoli del miele sono in grado di avere un effetto antiossidante in cellule
sottoposte a pesticidi, stimolando l’attività enzimatica di riparazione del
Dna”. Lo studio ha inizialmente preso in considerazione quattro varietà di
miele (acacia, castagno, bosco e arancia). Il miele di bosco è risultato il più
ricco in polifenoli e con più alto potere antiossidante, ed è quindi stato
testato su un modello cellulare. Si sono perciò “esposte delle cellule a un
pesticida e a un erbicida di uso comune nell’agricoltura convenzionale, il
clorpirifos e glifosato, osservando la formazione di radicali liberi
dell’ossigeno e la riduzione dell’attività di riparazione delle cellule con
conseguente formazione di lesioni al Dna. L’aggiunta di polifenoli estratti dal
miele nel sistema cellulare ha però inibito la formazione di radicali liberi,
attivato i sistemi di riparazione e risanato il danno al Dna”. Sulla base di
questi risultati, l’effetto protettivo del miele è stato testato su una
popolazione residente in Val di Non accanto a aree agricole a coltivazione
intensiva di mele, cronicamente esposta a pesticidi, che presentava elevati
livelli di residui urinari di clorpirifos e diminuita attività di riparazione
del Dna. “E il miele di bosco biologico, assunto per 10 giorni, ha stimolato
l’attività enzimatica di riparazione”.
(Giuseppe ortolano) – Scienze – Il Venerdì di Repubblica – 8
aprile 2016
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