Il 7 Aprile Scorso Andrea Riccardi, fondatore e
presidente della Comunità di Sant’Egidio, ha scritto sul “Corriere della Sera”
un interessante articolo intitolato “Oggi Gesù abita nelle periferie” citando
in proposito la frase del Papa e commentandola. Il mondo si avvia in tutti i
continenti ad una gigantesca urbanizzazione; il centro delle grandi metropoli
si allarga anch’esso ma l’ampliamento delle periferie è assai più veloce e più
esteso. Nel frattempo le campagne si spopolano rimanendo abitate da pochi
vecchi e da pochi coltivatori, via via sempre più scarsi. Quindi le periferie:
Disunite tra loro, incapaci quindi di integrarsi e di acquistare una voce nei
confronti della classe dirigente. Perciò restano plebi, come le chiamavano i
romano dell’antica Roma. Ecco perché Gesù deve abitare le periferie, stando
alle parole profetiche ed insieme rivoluzionarie di Papa Francesco: soltanto
una figura divina e trascendente può integrare le plebi e farne un popolo: se
le plebi delle periferie guardano presso di Lui, dall’alto riceveranno il dono
della consapevolezza, della coscienza e quindi della sovranità del popolo.
Questa visione è di grande interesse e comporta ulteriori considerazioni. Il
fenomeno dell’urbanizzazione si verifica in tutti i continenti. Si sta
verificando in Messico come negli Stati Uniti, a Pechino come a nuova Delhi, a
Giacarta come a Singapore, a Parigi, a Londra, in Val Padana, a Tokyo, a Mosca.
insomma dovunque. Ma in forme diverse da luogo a luogo. Prendete il caso
dell’America ha come centro Manhattan, ma in quel caso il centro è isolato e
non è guida. Alcune sue istituzioni hanno gran peso nel mondo intero, sul
capitalismo finanziario delle multinazionali, ma i veri centri che comandano stanno
a Washington, a Chicago, ad Atlanta, a Los Angeles e perfino nella Silicon
Valley e nel Nevada, che geograficamente e demograficamente sarebbero soltanto
delle periferie. Gesù nel Nevada mi parrebbe del tutto inutile. Spesso ci vanno
i capi delle Banche Centrali e del Fondo Monetario. (..). Un’altra osservazione
riguarda il peso complessivo dei vari continenti nella società globale in cui
viviamo. Il peso della Cina è paragonabile a quello degli Usa? A quello della
Russia? A quello dell’India? A quello dell’Africa meridionale? Insomma, qual è
il centro del centro? La Risposta E’ Molto Difficile perché varia secondo i sistemi di
comando dei cari Stati continentali. L’Europa, se fosse unificata
politicamente, avrebbe un peso notevole. Il suo centro attuale è Berlino, ma in
confronto agli Stati continentali è di fatto pura e semplice periferia. Una
periferia di 500 milioni di persone che in un passato ancora vicino era il
centro di tutto il mondo, ma adesso è un fuscello, terreno di invasione di
plebi che cercano sollievo, non potere, aumentando con il loro arrivo ( che non
potrà e non dovrà essere fermato) il carattere periferico del nostro
continente. (..). Se Guardiamo Alla Storia classica dell’Europa, e quindi ai
fasti dell’antica Roma, abbiamo esempi eloquenti dei problemi dei quali ci
stiamo occupando. Ai tempi della Repubblica senatoria esisteva la periferia dei
popoli latini ma anche la plebe di Roma, quella che alcuni chiamavano il volgo.
Nella Roma di quell’epoca il potere era nelle mani di un’oligarchia che
teoricamente sosteneva la libertà ma in realtà la riservava a se stessa. C’era
però chi, pur appartenendo a quell’oligarchia, si identificava con il volgo,
voleva che la Repubblica fosse veramente tale e la plebe si sollevasse a rango
di popolo. Insomma voleva che diventasse realtà il motto ufficiale che
contraddistingueva lo Stato: “Senatus populusque romanus”. Qui nasce la figura
di Catilina. Era in Senato, aveva anche sfiorato il consolato, ma era giudicato
un nemico da tutti gli altri senatori che non volevano affatto perdere il loro
potere oligarchico. Conoscete tutti le sorti di Catilina che fu prima attaccato
con tre “Catilinarie” e cioè arringhe dinanzi al Senato contro di lui e poi,
essendosi Catilina ritirato con alcuni giovani delle sue stesse idee verso la
Toscana, due legioni lo attaccarono ammazzando tutti quei ribelli a cominciare
da lui. E’ un esempio molto interessante delle dinamiche storiche delle
periferie di 2000 anni fa.
Eugenio Scalfari – Il vetro soffiato www.lespresso.it
– 21 aprile 2016
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