Etichette

giovedì 7 aprile 2016

Lo Sapevate Che: Il moralismo dei ricchi che incolpano i poveri della povertà...



Un viaggio in Germania ti fa capire come funziona oggi il moralismo del potere. I media e la vita pubblica tedeschi ridondano di rimproveri al resto d’Europa. Soprattutto nei confronti dei popoli del Sud, greci, spagnoli, italiani, portoghesi, che si sono dimostrati incapaci di rigore e serietà, inaffidabili, destinati a procurare altre preoccupazioni ai laboriosi nordici. Qualsiasi ragionevole dubbio su questa versione della storia europea recente viene liquidata come una barzelletta, nella migliore delle ipotesi, oppure come un’astuzia levantina dei soliti meridionali fannulloni. Quindi non vale a nulla obiettare che la Germania è stata, di gran lunga. Il Paese più favorito dall’unione politica e monetaria, che l’industria tedesca ha potuto cannibalizzare la concorrenza grazie al cambio fisso e ridurre a colonia interi distretti industriali in Italia, Spagna, Grecia ed ex Jugoslavia. Non serve ricordare che Berlino è entrata e uscita a piacere dai trattati europei, violandone le regole secondo convenienza, con una flessibilità sempre negata agli altri. Oppure osservare che l’austerità imposta ai Pigs (Portogallo, Italia, Grecia e Spagna), con tagli colossali allo Stato sociale e agli investimenti pubblici, non ha impedito alla Germania di tenersi ben stretto il proprio welfare e aumentare gli investimenti per la ricerca, accumulando un vantaggio tecnologico ormai incolmabile. Alla fine trionfa sempre la favola dei tedeschi formiche e dei latini cicale. La soluzione più semplice. La ricchezza è un merito, la povertà è colpa. Fine del dibattito. In pochi anni il potere ha cambiato paradigma e racconto. Negli anni Ottanta il modello era la cicala. Il messaggio era che tutti potevano essere ricchi, bastava volerlo sembrare. Le banche prestavano soldi a interesse zero perché ci indebitassimo per comprare la casa e poi magari il fuoristrada e, perché no, la tv al plasma e il nuovo prodotto Apple. Poi è arrivata la crisi e il potere è diventato moralista. La povertà è la punizione per aver vissuto troppo a lungo al di sopra dei propri mezzi. Un gigantesco apparato mediatico e politico si è messo al servizio di un sistema assurdo, dove l’un per cento dei ricchi spinge verso la miseria l’altro 99 per cento della popolazione, ma pretende pure di fargli la morale. E’ in fondo anche questa un’antica favola: superior stabat lupus inferior agnus.
Curzio Maltese – Contromano – Il Venerdì di Repubblica – 1 aprile 2016 -

Nessun commento:

Posta un commento