Giorgio Rembado, preside dell’Anp,
l’associazione nazionale dei presidi che rappresenta quasi la metà degli
ottomila dirigenti scolastici italiani, lo definisce “un provvedimento assurdo,
l’ennesima forzatura che snatura il ruolo del docente accompagnatore
dall’insegnamento alla vigilanza”. I sindacati sono furiosi. La Cgil dice che
“la sicurezza non si garantisce con la burocrazia”, che è “ridicolo” assegnare
agli insegnanti compiti ispettivi su autobus e autisti, e chiede il ritiro
della direttiva del Miur. “Perfino i “bus operator”” protestano, preoccupati
che l’ulteriore aggravio di responsabilità a carico di dirigenti scolastici e
docenti porti alla disdetta di gran parte dei contratti di trasporto. Non
bastavano gli attentati di Parigi, la minaccia del terrorismo, le morti di
Domenico Maurantonio ed Elisa Barbetti, i due studenti di 19 e 17 anni
precipitati dai balconi degli alberghi di Milano dove alloggiavano durante le
visite a Expo. A mettere una pesante ipoteca, se non a segnare il de profundis per le gite scolastiche, è
arrivata, il 3 febbraio, la circolare 674 del ministero dell’Istruzione.
Allegando un vademecum della Polizia stradale, richiama “I dirigenti scolastici
e gli organizzatori” a controllare preliminarmente l’affidabilità delle aziende
a cui si appalta il servizio di trasporto, a verificare poi “l’idoneità e la
condotta del conducente” (che non dovrà assumere alcol o droghe, usare il
telefonino e violare limiti di velocità e tempi di guida) e perfino “l’idoneità
del veicolo” (usura dei pneumatici, efficienza dei dispositivi di illuminazione
, estintori). Una circolare che sta determinando il crollo dei viaggi di
istruzione per rinuncia dei docenti accompagnatori, già stressati dagli ultimi
avvenimenti e sempre meno disponibili ad assumersi i rischi e le responsabilità
(anche sul piano civile) delle gite senza avere nessuna gratificazione
professionale ed economica. “La misura era già colma prima, questo nuovo carico
la rende insopportabile” dice Rembado. “Non accetteremo ulteriori trasferimenti
di competenze che non ci appartengono. Se non ci saranno ripensamenti,
diventerà molto difficile pianificare ancora le gite”. Alcuni siti studenteschi
hanno già stimato il 70 per cento di rinunce su scala nazionale. Solo il
presidente dell’Andis (altra associazione dei dirigenti, con un migliaio di
iscritti), Paolino Marotta, è meno critico. “Vedo reazioni esagerate a una
circolare che aggiunge solo qualche indicazione di buon senso e le
raccomandazioni della Polstrada a quello che già oggi si fa” afferma. “Certo,
secondo me tutti i dirigenti e i docenti preferirebbero non fare le gite: sono
i ragazzi, soprattutto quelli più grandi, che spingono,interessati più alle
libere uscite e alle bravate di notte che ai viaggi di istruzione di giorno..
Gli alberghi ormai chiedono 20-30 euro di cauzione a testa. Partire è sempre
una scommessa. E ogni tanto ci scappa la disgrazia”.
Claudio Visani – Il Venerdì di Repubblica - 25 marzo 2016 -
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