Louisiana Difficile immaginare un alligatore
vegetariano. Ma gli allevatori americani, per renderne l’allevamento più
sostenibile, stanno provando a modificare la dieta di questi predatori che in
natura si cibano di pesce, tartarughe e piccoli mammiferi. Tradizionalmente gli
alligatori di allevamento sono nutriti con mangimi ricavati da pesce azzurro
come sardine o acciughe. Pesci a basso costo, che cominciano a scarseggiare
proprio a causa dell’uso intensivo come materia prima per i mangimi usati in
acquacultura. Proprio per questo i ricercatori della Louisiana State University
stanno testando una dieta a base di proteine di soia e germe di grano, che i
grandi rettili sembrano gradire: “Abbiamo applicato l’esperienza fatta con i
pesci”, spiegano i responsabili del progetto, i primi a sperimentare sugli
alligatori i mangimi già utilizzati per pesci carnivori come salmone e trote.
Se un decennio fa servivano tre o quattro chili di mangime di pesce per
produrre un chilo di salmone, oggi se ne usa solo un chilo, integrando la loro
dieta con mangimi vegetali che riproducono il mix di aminoacidi minerali e
acidi grassi di cui questi pesci hanno bisogno. E se il progetto dei
ricercatori della LSU andrà in porto, i prossimi a cambiare dieta potrebbero
essere gli alligatori.
Paola Emilia Cicerone – Rettili – New Scienze&Tecno –
L’Espresso – 4 febbraio 2016 -
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