Il prossimo 26 marzo sarà bene non avere fretta. Per esempio, cercando di arrivare ultimi in una gara di corsa. Oppure trasformando il panino della pausa pranzo in un pic-nic all’aria aperta con i colleghi. E soprattutto, stando ben attenti a non camminare troppo rapidamente per piazza San Babila, a Milano: il rischio è di beccarsi una multa per eccesso di velocità. A farla saranno (scherzosamente d’intende) i volontari dell’Associazione Vivere con Lentezza, che proprio in questa data celebrano la VI Giornata mondiale della Lentezza. Che rigorosamente cade di lunedì, il giorno più stressante della settimana. La ricorrenza si festeggia in Italia (il calendario, città per città, su viverecontentezza.it) ma prosegue per l’intera settimana sostenuta da associazioni locali in città straniere come Londra (nel quartiere multietnico di Hackney, teatro degli scontri dell’agosto scorso e ora protagonista di un grande sforzo di coesione sociale), Shanghai, Tokyo, in una Times Square da poco trasformata in isola pedonale. Insomma, nelle città più caotiche, ma anche negli uffici, nelle case, nei bar, dovunque ci sia qualcuno che voglia aderire a questa filosofia: rallentare, godersi l’attesa, dimenticare per un giorno l’orologio nel cassetto. “L’idea”, spiega Bruno Contigiani, animatore dell’associazione e autore di Lavorare con Lentezza (Dalai, 18,50 euro), “ritrovare il valore del tempo, riscoprire i ritmi della natura, concedersi un pausa. La pazienza è una forma d’amore”
Non a caso fra i “10 ComandaLenti” ne troviamo anche uno dedicato ai bambini: “Ogni tanto, adattiamoci ai tempi dei nostri piccoli. Se giocano per un’ora con un sassolino, resistiamo!”. Perché questo elogio della lentezza? Perché la frettaci sta uccidendo, come racconta bene il libro di Maria Novo (Vivere Slow, Dedalo, 14 euro), psicologa spagnola e animatrice del progetto SlowPeople: “In una società dominata dalla fretta (di produrre, di consumare, di spostarsi da un luogo all’altro) stiamo perdendo l’anima, che al contrario si muove lentamente”. Il problema non è solo individuale, ma collettivo: “I ritmi frenetici e l’accelerazione del nostro stile di vita causano uno spreco di energia, risorse, acqua”, continua la Novo.”E ne va di mezzo l’intero pianeta”.
Dunque: regalare spazio al tempo. Non è facile, ma si può iniziare così: svegliandosi 5 minuti prima per avere più tempo per la colazione (mangiare lentamente aiuta anche a non ingrassare) a gustare ogni singolo sorso di caffè. Andare in ufficio in bicicletta, come suggeriscono i Comuni che aderiscono all’iniziativa; fare le scale anziché usare l’ascensore. Non mancano i “ComandaLenti in cucina” (tipo: se mangiamo non telefoniamo, se telefoniamo non mangiamo) e i “ComandAmori” per vivere il rapporto di coppia.
Vivere con Lentezza è un progetto open source; per comunicare la propria idea e partecipare agli appuntamenti in agenda (dalla cena creativa con letture e musica del Circolo dei lenti di Siena al trekking ad andamento lento a Otranto), Info: vivereconlentezza.it
Elisa Manacorda – Venerdì di Repubblica 24-03-12
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