Guida All’Alcool Per I Più Giovani
Sono ragazzi come tanti, tra i 18 e i 25 anni, solo che il venerdì e il sabato sera girano per le piazze di Roma a fare due chiacchiere con i loro coetanei su quel che di alcolico si beve, come si beve, quanto si beve: parlano lo stesso linguaggio, bevono le stesse birre – non sono dei bacchettoni – ma discutono di uso e di abuso, del sottile confine tra svago ed eccesso. Sono ragazzi vestiti di bianco con la scritta Because the night, come cantava Patti Smith: “Perché la notte appartiene al piacere”
E Because the night è il nuovo progetto del Modavi, Movimento delle associazioni di volontariato italiano, per informare i ragazzi su un uso più responsabile dell’alcol. Perché, con la crisi e il portafoglio vuoto, il trend fra i giovani sta cambiando (i dati del Dipartimento politiche antidroga della Presidenza del Consiglio): meno sostanze stupefacenti e più alcol, che costa meno. Tra il 2007 e il 2010 il consumo quotidiano è salito del 18 per cento e le ubriacature oltre 40 volte nella vita) del 200 per cento. Mentre un’indagine condotta dall’Istituto superiore di Sanità in 214 classi dell’Emilia Romagna dimostra che a bere una volta a settimana è quasi il 4 per cento dei ragazzini di 11 anni e il 26 per cento dei quindicenni, In genere i giovani bevono molto in archi di tempo ristretti (quando sono con gli
amici), mischiando un po’ di tutto e unendo l’alcol a spinelli e pasticche….
Si alza il gomito soprattutto all’ora dell’aperitivo e dopo cena: non in discoteca. Lo stanno rilevando i ragazzi di Beacause the Night, che chiedono ai loro coetanei di rispondere a una serie di domande; insegnano a misurare quel tasso alcolemico di cui pochissimi sono consapevoli (anche se, alla verifica, il 25 per cento dei giovani risulta superare il limite legale); spiegano tutti i rischi dell’abuso… Per ora solo a Roma, in via sperimentale. Ma chi vuole avviare iniziative analoghe in altre città d’Italia può rivolgersi al Modavi: www.modavi.it. Anche il sostegno economico, pubblico o privato, è molto apprezzato.
Antonella Barina – Venerdì di Repubblica 06-04-12
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