I ricchi cinesi emigrano ma a differenza di quelli poveri lo fanno per scelta, non per necessità.
A guadagnarci sono Usa e Canada, le due nazioni dove finisce l’80 per cento degli emigrati. Le stime ufficiali parlano di una perdita netta di 5,6 miliardi di dollari dovuta all’esodo dei ricchi. Secondo uno studio della Banca centrale di Pechino, il 60 per cento del milione di cinesi che possiede un capitale di oltre un milione e mezzo di dollari o pensa di emigrare o lo sta già facendo.
Il 40 per cento finisce negli Stati Uniti. Nel 2011, ben 2.969 cinesi hanno chiesto la residenza americana. I costi sono alti: mezzo milione di dollari da depositare soltanto per presentare la domanda d’immigrazione, soldi che si perdono qualora la richiesta venga rifiutata.
Più semplice emigrare in Canada, dove si stabilisce il 37 per cento dei cinesi che lasciano il proprio Paese. Basta investire 400 mila dollari canadesi e dimostrare di possedere un capitale di 800 mila.
Nel 2011 il Canada ha imposto un quota (700 permessi di residenza l’anno) per i cittadini cinesi, ma molti la aggirano facendo domanda come residenti, investitori nel Quebec. Ogni mese a Montreal se ne registrano circa 200. Ottawa fa finta di nulla. Secondo le stime, infatti, l’80 per cento dei duemila immigrati cinesi che ottengono la residenza come investitori acquistano una casa per un valore medio di mezzo milione di dollari canadesi: ogni anno ciò frutta al Canada la bellezza di 2,4 miliardi di dollari.
Loretta Napoleoni – Venerdì di Repubblica – 30-03-12
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