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lunedì 16 aprile 2012

Lo Sapevate Che: L'Analisi





La Strana Alleanza Tra Pechino E Tokyo Per Fare Affari Senza Il Dollaro

Da sempre nemici, acerrimi con guerre sanguinose, territori tuttora contesi, economie in aspra gara per il secondo posto dopo l’America, Cina e Giappone sono oggi uniti dallo stesso problema: troppi dollari.
Quindi, bando a ogni rivalità vecchia e nuova e lardo all’accordo per effettuare gli scambi commerciali tra Tokyo e Pechino nelle rispettive monete, yen e yuan (o renminbi), saltando a piè pari il biglietto verde.
A conferma di questa formidabile nuova alleanza da poco in vigore tra i due maggiori Paesi creditori del mondo è appena venuta la prima autorizzazione di Pechino al Giappone ad acquistare buoni del tesoro cinesi. Lo ha solennemente comunicato il ministro delle Finanze nipponico Jun Azumi il 16 marzo, precisando che l’ammontare autorizzato è di 65 miliardi di yuan, pari a 0,3 miliardi di dollari, “somma adeguata per un primo concreto passo verso il rafforzamento bilaterale dei legami economici”.
In realtà, la cifra è appena lo 0,7 per cento delle riserve in divise estere del Giappone che si calcola siano l’equivalente di 1,3 trilioni   di dollari. Ma il valore simbolico dell’iniziativa è fortissima e preoccupa Washington.
Cina e Giappone sono i più forti possessori al mondo di riserve in divise estere e i maggiori acquirenti di buoni del tesoro americani. Viste le croniche crisi occidentali, i due colossi economici asiatici hanno ritenuto più prudente iniziare a sganciarsi dal dollaro, stringendo più intensi rapporti con i galoppanti Paesi asiatici. Nel 2011 un investimento in bond americani ha dato interessi dell’1,41 per cento, contro il 3,52 di uno in buoni cinesi. Gli osservatori finanziari concordano: l’iniziativa di Pechino ha il doppio scopo di cautelarsi contro temuti crolli dell’economia americana e dare allo yuan una legittimità di divisa internazionale.
Anche la Corea del Sud ha da poco lasciato il dollaro, scambiando i suoi won con gli yuan cinesi. Tutto lascia presagire che il Dragone si deciderà presto a correre i rischi di un mercato aperto per favorire il definitivo decollo dello yuan come moneta egemone, prima a livello continentale e poi mondiale. La notizia dell’autorizzazione cinese è giunta nello stesso giorno in cui il Giappone ha annunciato di voler iniziare un’azione diplomatica con gli USA e l’Unione Europea che porti a una condanna internazionale della Cina per le sue restrizioni all’esportazione delle “terre rare” (17 elementi essenziali nella manifattura di prodotti di alta tecnologia). Nella coincidenza potrebbe leggersi il messaggio di Pechino a Tokyo: la nostra alleanza monetaria è più importante dei nostri dissidi.
Silvio Piersanti – Venerdì di Repubblica 30-03-12


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