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sabato 28 aprile 2012

Lo Sapevate Che: Il Poeta Milosz


Milosz Poeta: E La Storia Albergava Nei Sui Versi

Storia e scrittura, intreccio dominante di Czeslaw Milosz,
soprattutto in questo Trattato poetico, edito nel 1957 e ora presso Adelphi (pp. 115, euro 16, traduzione di Valeria Rossella), sembrano comunicare una immagine sistematica fin dal titolo. Ma l’annuncio di una volontà trattatistica non è priva di una finissima ironia in versi che, fra l’altro teorizzano con straordinaria leggerezza la sua idea di poesia, raccontano le violenze di regimi totalitari come il nazismo e lo stalinismo, rappresentano scene di vita quotidiana ( il mercato nero durante invasione tedesca).
Nato nel 1911 in quella patria tormentata che è la Polonia, addetto culturale all’ambasciata di Washington, asilo politico in Francia, emigrato negli Stati Uniti dove ha insegnato a Berkeley, Premio Nobel per la letteratura (1980), Premio Grinzane Cavour (1993), scomparso nel 2004, Milosz – anche saggista – ha affidato la sua poesia pura alla Mallarmé, gli eccessi autobiografici. Nelle affascinanti note che occupano la metà del Trattato scrive “la Storia dimora in lui”, limpido e conciso autoritratto di un testimone del nostro tempo.


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