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domenica 29 aprile 2012

Lo Sapevate Che: Paura Della Solitudine



La Grande Marea Verde Che Ha Tanta Paura Della Solitudine

Quelli parlano e tu non li capisci. Non è questione di lingua, non parlano mica cinese. Parlano la tua stessa lingua, ma non li capisci. Poi parlano di Goldrake e capisci che hai trovato il tavolo giusto in pizzeria. Ci stanno seduti quelli della tua età. Parlano del bambino vestito da Goldrake che si lancia dalla finestra e muore schiacciato sul lastricato del cortile. Muore perché la mamma non gli ha lanciato i componenti. Tu ridi e anche gli altri ridono perché sei seduto al tavolo giusto. Perché tu sei uno che era ragazzo ai tempi di Goldrake.
E prova a capire quegli altri che parlano delle Uings e dei Gormiti. Gormiti? Pensa che io mi credevo che si chiamavano Gormiti!Prova a capire quelli che parlano della guerra mondiale e della Germania nazista. Prova a dirgli che adesso in Germania c’è una signora coi capelli tinti che parla di spread. Non Hitler coi baffetti da comico che strilla e non si capisce un cacchio. E in Giappone non ci buttano più le bombe. Adesso in Giappone l’atomica se la sparano addosso da soli con Fukuschima. O Fukùschima?
Ai tempi del fascismo non sapevo di vivere ai tempi del fascismo. Lo dice Enzensberger. Lo dice in tedesco, ma in italiano si dice così. Lo dice per dire che solo quando il passato è passato, capiamo in quale tempo abbiamo vissuto e anche chi siamo ora, forse. Però bisogna essere Enzensberger per sapere che il presente è anche un’altra cosa. Per non usare il passato come un sipario che nasconde quello che davvero accade sul palco.
Ecco perché dieci pullman e un centinaio di automobili di varesini si sono mossi verso la Fiera di Bergamo per la serata dell’orgoglio leghista. Ecco perché insieme a loro ce n’erano altri migliaia con le stesse bandiere e gli stessi colori.
Sul palco c’era quello sposato col rito celtico e pure quell’altro che beve l’acqua del dio Po. Non importa che anche quel partito sia stato al governo come tutti gli altri, che i suoi rappresentanti si siano seduti agli stessi tavoli, sulle stesse poltrone, nelle stesse auto blu e abbiano scritto, letto e firmato le stesse leggi degli altri politici. Il popolo della Lega si deve sentire diverso. Vuole sedersi al tavolo di una pizzeria e sentire che ha qualcosa in comune con tutti che stanno mangiando la pizza. Prende un mondo lontano fatto di celti e carrocci, si colora le magliette, si siede, mangia e quando parla riesce a capirsi. Si diventa ciechi e sordi, forse un po’ scemi e persino cattivi per non essere soli.
Ascanio Celestini – Venerdì di Repubblica 20-04-12

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