A quei tempi i cellulari erano esteticamente molto simili agli attuali cordless
e la tecnologia a disposizione non permetteva granché, all'infuori della
normale telefonata. Il sistema GSM, il più diffuso attualmente, era
ancora in fase sperimentale. Ciò spiega il fatto che Papworth si trovasse
costretto ad utilizzare il proprio personal computer per inviare un messaggio
di appena 15 caratteri.
Il primo SMS scambiato tra due telefoni mobili è stato inviato l'anno
successivo da uno stagista della Nokia, il finlandese Riku Pihkonen.
Il primato resta, tuttavia, all'ingegnere inglese che ha avuto il merito di
aprire la strada a un fenomeno di massa, che in pochi anni ha sconvolto il modo
di comunicare delle persone e l'utilizzo stesso del telefonino.
Il boom si è avuto alla fine degli anni Novanta, quando il cellulare ha
cominciato a diventare un oggetto inseparabile per milioni di adolescenti, che
trovavano più congeniale comunicare tra di loro attraverso i 160 caratteri
del messaggino piuttosto che telefonarsi. Negli stessi anni,
si è diffusa la consuetudine di utilizzare per il singolo messaggio il termine
SMS (dall'acronimo Short Message Service), quando invece
quest'ultimo indica il servizio che ne consente l'invio.
Il linguaggio utilizzato, estremamente sintetico e con abbreviazioni originali,
ha finito nel tempo con l'influenzare il modo di scrivere in generale dei
giovani e i linguaggi utilizzati dai media e nella comunicazione commerciale.
Tra gli utilizzi positivi, va menzionato il nuovo modo di esprimere la propria
solidarietà verso temi e contesti sensibili, diffusosi a partire dal 2005, con
una donazione effettuata verso organismi senza fini di lucro, semplicemente
inviando un SMS.
Quanto i "messaggi" siano, oggi, presenti nella vita delle persone lo
testimoniano recenti statistiche che parlano di 6.100 miliardi di SMS inviati
in un anno, circa 193.000 al secondo (stime 2010). Numeri che sembravano
destinati a ridimensionarsi con la crescente diffusione delle applicazioni
di messaggeria istantanea (WhatsApp è il più noto), legati a
smartphone e tablet di ultima generazione. Invece, secondo uno studio
dell'Economist, nel 2015 è stata raggiunta una media giornaliera di 20 miliardi
di SMS e 30 miliardi di messaggi su WhatsApp.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/8174
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