Eppure fino alla fine degli anni Sessanta il
vaiolo faceva due milioni di vittime all'anno, portando a morte
rapida (tra il 10° e il 16° giorno di malattia) il 40% dei contagiati. Alla
fine del XX secolo si calcoleranno tra i 300 e i 500 milioni di decessi. Un
incubo iniziato 10mila anni prima di Cristo, secondo gli studiosi legato alla
fase di passaggio tra il nomadismo e la stanzialità del Neolitico.
Il primo a scoprire un rimedio efficace fu il
medico britannico Edward Jenner, che nel 1796 scoprì le affinità
tra il vaiolo che colpiva gli esseri umani e quello dei bovini, traendo da
quest'ultimo una soluzione da iniettare nell'uomo e alla quale diede il nome
di vaccino (dal latino vaccinus, forma aggettivale
derivante da vacca, in italiano "mucca").
Una campagna più ampia di contrasto al virus
ebbe inizio nel 1950, intensificandosi a partire dal 1967. Dal 1986 la vaccinazione
antivaiolosa venne sospesa in tutti i paesi, tranne nei due centri di ricerca
di Atlanta e di Mosca, che conservano gli ultimi 600 campioni del virus.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/3028002
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