Vito Schifani (Palermo, 23
febbraio 1965[1] – Isola delle Femmine, 23 maggio 1992) è stato
un agente di
Polizia italiano.
Agente della scorta di Giovanni
Falcone, rimase ucciso nella strage di
Capaci.
Era al volante della prima delle auto (una Fiat Croma) che riaccompagnavano il magistrato, appena atterrato a Punta Raisi da Roma, a Palermo. Al suo fianco si trovava l'agente scelto Antonio
Montinaro, mentre sul sedile posteriore
sedeva l'agente Rocco Dicillo; Falcone guidava la Croma bianca che li seguiva,
sulla quale viaggiava anche la moglie Francesca Morvillo e, sul sedile posteriore, l'autista Giuseppe Costanza.
Nell'esplosione, avvenuta sull'Autostrada A29 all'altezza
dello svincolo per Capaci, i tre agenti morirono sul colpo, dato che la loro
Croma marrone fu quella investita con più violenza dalla deflagrazione, tanto
da essere sbalzata dal manto stradale in un giardino di olivi a più di dieci
metri di distanza.
Vito Schifani aveva ventisette anni e lasciò la moglie Rosaria Costa, di
ventidue anni, e un figlio di appena quattro mesi, Emanuele, che da adulto
diventerà ufficiale della Guardia di Finanza. Quando, nella camera ardente allestita a Palazzo di Giustizia a Palermo, il Presidente del Senato Spadolini si
avvicinò alla vedova, lei gli disse:
«Presidente, io voglio sentire una sola parola: lo vendicheremo. Se non
puoi dirmela, presidente, non voglio sentire nulla, neanche una parola.» |
Le parole che poi Rosaria pronunciò ai funerali del marito, di Falcone, di
Morvillo e del resto della scorta fecero presto il giro dei notiziari per la
disperazione ma anche lucidità che ne traspariva:
«Io, Rosaria Costa, vedova dell'agente Vito Schifani mio, a nome di tutti
coloro che hanno dato la vita per lo Stato, lo Stato..., chiedo innanzitutto
che venga fatta giustizia, adesso. |
(Enrico
Deaglio, Patria
1978-2008, Il
Saggiatore, Milano, 2009, pag. 367.) |
È sepolto a Palermo nel cimitero di Santa Maria dei Rotoli.
Media[modifica | modifica wikitesto]
LA7 il 18 maggio 2012 ha trasmesso il film Vi perdono ma inginocchiatevi di Claudio
Bonivento con soggetto di Rosaria Costa
Schifani (moglie dell'agente Vito Schifani) e di Felice Cavallaro; nel film è
interpretato dall'attore Vito Di Bella. Il film narra la vita dei tre
poliziotti della scorta di Giovanni Falcone (Vito Schifani, Antonio
Montinaro e Rocco Dicillo) e dei loro familiari, fino alla strage di
Capaci con la loro drammatica fine,
insieme al giudice e alla moglie. È inoltre apparso in 1992, serie tv su Tangentopoli, dove è interpretato da Dino Santoro.
Onorificenze[modifica | modifica wikitesto]
«Preposto al servizio di scorta del giudice Giovanni
Falcone, assolveva il proprio compito con alto senso del dovere e serena
dedizione, pur consapevole dei rischi personali connessi con la recrudescenza
degli attentati contro rappresentanti dell'ordine giudiziario e delle Forze
di Polizia. Barbaramente trucidato in un proditorio agguato di stampo
mafioso, sacrificava la giovane vita a difesa dello Stato e delle
Istituzioni. Palermo, 23 maggio 1992.[2]» |
Nel settembre 2007 lo Stadio delle Palme di Palermo è stato a lui intitolato, in quanto, oltre ad essere un
agente, Schifani era un promettente atleta, specialista nei 400 metri.
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