Nell'intervallo
tra le due guerre mondiali, le grandi potenze coloniali cercarono di aumentare
il proprio prestigio promuovendo spedizioni scientifiche per conquistare le
vette più imponenti, in primis la cima più alta della catena dell'Himalaya,
che dal 1865 il governo indiano intitolò alla memoria di Sir George
Everest, responsabile dei geografi britannici in India.
Per trent'anni gli Inglesi provarono inutilmente a scalarla, con esiti spesso
drammatici. Dopo i primi tentativi nel 1921, nel 1924 la missione di George
Mallory e Andrew Irvine finì tragicamente con la scomparsa di entrambi. La
lunga pausa dovuta alla Seconda guerra mondiale s'interruppe all'inizio degli
anni Cinquanta, quando l'obiettivo tornò prioritario per il Regno Unito, al cui
trono nel febbraio del 1952 era salita la 26enne Elisabetta II.
Nel frattempo l'occupazione cinese del Tibet aveva portato alla chiusura di
questo passaggio, lasciando come unica via quella attraverso il Nepal. Di qui
si inoltrarono gli alpinisti svizzeri André Roch e Raymon Lambert, che ebbero
il merito di aprire la via sud dell’Everest, raggiungendo una quota compresa
tra i 7.000 e gli 8.000 metri, mai toccata in precedenza.
Il loro risultato spianò la strada all'esploratore neozelandese Edmund
Hillary, che a sedici anni aveva già scalato i rilievi del Southern Alps, a
sud della Nuova Zelanda. I 3.765 di Mount Cook, tra foreste e ghiacciai,
costituirono un valido banco di prova per approcciare la vetta himalayana.
L'occasione arrivò poi nella primavera del 1953 con la spedizione inglese
guidata dal generale John Hunt, cui prese parte insieme allo sherpa
nepalese Norgay Tenzing.
Partita a marzo del 1953, tagliò il traguardo alle 11.30 del 29 maggio: Hillary
e Tenzing raggiunsero gli 8.848 m della cima e qui, dopo aver
piantato la bandiera britannica, si trattennero per 15 minuti. Qualcosa di più
del famoso "quarto d'ora di celebrità" di Andy Warhol, perché per
l'esploratore neozalendese significò andare incontro a fama e onori ed entrare
per sempre nella storia dell'alpinismo. Il miglior modo per celebrare la
recente incoronazione della giovane Regina, che lo nominò baronetto.
Considerato tutt'oggi una leggenda in Nepal, anche per aver contribuito con una
fondazione a finanziare la costruzione di scuole, strade e ospedali nel paese
asiatico, Edmund Hillary inaugurò l'era dei grandi scalatori dell'Everest, tra
cui Reinhold Messner e Peter Habeler che, nel maggio del 1978, lo scalarono per
la prima volta senza l’ausilio di ossigeno.
http://www.mondi.it/almanacco/voce/468002
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