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domenica 2 gennaio 2022

Lo Sapevate Che: Fausto Coppi: È stato un ciclista su strada e pistard italiano. Professionista dal 1939 al 1960, soprannominato il Campionissimo o l'Airone, fu il corridore più famoso e vincente dell'epoca d'oro ... Wikipedia

 

Gli eroi del ciclismo: Fausto Coppi

Ragazzo dal carattere molto umile ed introverso, apprezzato da tutti per il suo modo di fare e per la sua costanza, trascorre l’infanzia a contatto con la natura, correndo in lungo ed in largo sulla bicicletta donatagli dallo zio. Di chi stiamo parlando? Del leggendario Fausto Coppi, uno dei più grandi personaggi sportivi del nostro Paese a cui oggi dedichiamo il primo articolo della nostra nuova rubrica dedicata agli eroi del ciclismo.

Biografia

Fausto Coppi nasce il 15 settembre del 1919 a Castellania, un piccolo comune in provincia di Alessandria. Già alla tenera età di 13 anni, decide di trovare lavoro come garzone presso una salumeria di Novi Ligure, deciso più che mai a non seguire le orme sua della famiglia di origine contadina. Proprio in questo periodo inizia a coltivare la passione per la bicicletta, grazie a Biagio Cavanna, pistard, dirigente sportivo italiano e gestore di una scuola di ciclismo che gli insegna il mestiere e l’amore per le due ruote.

La carriera

Soprannominato il Campionissimo o l’Airone, Fausto Coppi è considerato uno dei più grandi e famosi atleti di tutti i tempi. Veloce e potente sia in salita che in discesa, si è imposto nelle più importanti classiche e corse a tappe della storia del ciclismo, grazie, soprattutto, alle sue caratteristiche di corridore completo ed adatto a qualsiasi tipo di competizione su strada.

Fausto Coppi ha collezionato un totale di 122 vittorie in carriera, vincendo cinque volte il Giro d’Italia (1940, 1947, 1949, 1952 e 1953) e due volte il Tour de France (1949 e 1952) indossando, rispettivamente, 31 giorni la maglia rosa e 19 giorni la maglia gialla.

La prima vittoria del Giro, all’esordio nel 1940, fu sensazionale ed indimenticabile grazie alla fuga solitaria nella tappa Firenze-Modena dove Coppi si impose sotto una pioggia battente e, soprattutto, dopo aver ottenuto il “via libera” in seguito alla caduta di Bartali, suo capitano, durante le prime tappe. Dal quel momento, la figura di gregario scomparve e la maglia rosa fu sua fino alla marcia trionfale di Milano.

La vittoria del 1949, invece, rimase negli annali del ciclismo per la radiocronaca del giornalista Mario Ferretti che commentò così la fuga di 193 chilometri di Fausto coppi nella tappa Cuneo-Pinerolo“Un uomo solo è al comando; la sua maglia è bianco-celeste; il suo nome è Fausto Coppi”.

Numerose ed altrettanto memorabili furono, come accennato precedentemente, le vittorie nella grandi classiche come quelle alla Milano-Sanremo nel 1946, anno di nascita del binomio Fausto Coppi – Bianchi con vittoria schiacciante e ben 14 minuti di distacco sul secondo classificato, 1948 e 1949, alla Parigi-Roubaix nel 1950 e alla Freccia Vallone sempre nello stesso anno.

L’Airone fu, inoltre, campione del mondo d’inseguimento nel ’47 e nel ’49 nel ciclismo su pista, primatista dell’ora dal 1942 al 1956 (45,798 km) e nuovamente campione del mondo, questa volta su strada, nel 1953.

Fausto Coppi vs Gino Bartali

Passata ormai alla storia, come anche la foto che li ritrae mentre si passano una bottiglietta durante il Tour del ’52, rimane la sua rivalità con un altro grande campione: Gino Bartali.
Questa sana “ rivalità sportiva “ si trasforma man mano in una grande collaborazione che porta i 2 ad unirsi nel progetto della “ San Pellegrino “. Purtroppo però, Coppi non riuscirà mai a gareggiare per la formazione del “ Ginettaccio “: nel Dicembre del 1959 il campione contrae la malaria. Viene ricoverato in ospedale, già febbricitante, il 29 Dicembre ma da li non mostrerà più alcun segno di miglioramento e morirà il 2 Gennaio del 1960, a neanche quarantun’anni.

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