“L'africano è
mio fratello, ma è un fratello più giovane di parecchi secoli.” Albert Schweitzer
L'amore per la musica e per
il prossimo
Nato il 14 gennaio 1875 a Kaysersberg, nell'Alta
Alsazia, Albert Schweitzer frequenta l'università di Strasburgo, per laurearsi
in filosofia nel
1899 e assumere nel 1902 la libera docenza in Teologia. Nel 1911 si laurea
anche in medicina e a Parigi si specializza in malattie tropicali. Ordinato
curato della chiesa di San
Nicola a Strasburgo nel 1900, l'anno
seguente diviene direttore dell'Istituto teologico.
Famoso nel mondo musicale come organista di talento,
il suo lavoro musicologico più noto è rappresentato da "J.S. Bach,
il musicista poeta" (ed. francese 1905; ed. tedesca 1908; trad. it. 1962).
Lo studio della musica impegna non poco Albert
Schweitzer, spinto dalla sua anima musicalmente sensibilissima. Dall'amore per
l'organo sgorga, quasi per meccanica conseguenza, la venerazione per Bach.
Il compositore della "Passione secondo San Matteo"
fu uno dei "maestri", uno dei fari della sua vita.
Ancora ragazzo, Albert si imbatte nella sublime arte
del Kantor: "Seguivo con profonda emozione quei misteriosi suoni che si
perdevano nella penombra della chiesa...". Dalla tecnica per lo studio
delle opere di Bach,
il giovane studioso alsaziano passa alla interpretazione, grazie anche alla sua
formazione artistica, favorita dall'incontro con il compositore Charles-Marie
Widor, organista alla chiesa di San Sulpizio di Parigi.
Questi invoglia Schweitzer a scrivere un saggio
su Bach,
pubblicato in francese nel 1905 e, tre anni più tardi, in tedesco.
Dopo aver trattato la storia della musica del sommo
compositore e degli autori che lo hanno preceduto, ne analizza le principali
opere come i Mottetti, gli Oratori, le Messe, le Cantate, le Passioni e gli
studi per clavicembalo e organo. Bellissime le pagine dedicate al linguaggio
musicale di Bach,
alla sua sintassi, al suo simbolismo, a Bach poeta
e "pittore". L'opera di Schweitzer verrà accolta dagli studiosi come
un lavoro classico, indispensabile per la conoscenza del musicista di Eisenach.
Il lavoro di teologo trova espressione nell'opera
"Da Reimarus a Wrede" (1906), in cui interpreta la vita di Gesù alla
luce del pensiero escatologico di Cristo.
Dopo la laurea in medicina e chirurgia si trasferisce
a Lambaréné, nell'Africa equatoriale francese (attuale Gabon), in veste di
medico missionario, costruendovi un ospedale con le sue sole forze. In
piena Prima Guerra Mondiale,
data la sua nazionalità tedesca, è tenuto prigioniero in Francia tra il 1917 e
il 1918. In questo periodo scrive una storia della civiltà in chiave
filosofica, poi pubblicata nei volumi "Filosofia della
civiltà" (2 voll., 1923), dove, analizzando la storia dell'etica, afferma
che la decadenza della civiltà moderna è dovuta alla mancanza di un'etica
dell'amore, e suggerisce la diffusione di una filosofia fondata
su ciò che egli definisce "rispetto per la vita", concetto che a suo
parere andrebbe esteso a qualunque forma vivente.
Rimasto in Europa fino al 1924, torna successivamente
in Africa dove, superando ogni ostacolo, ricostruisce il suo ospedale,
attrezzandolo ancora una volta in modo tale da poter assistere migliaia di
indigeni. Nel frattempo, torna saltuariamente in Europa per cicli di conferenze
e concerti d'organo.
Schweitzer è uomo di un rigore estremo. Nei villaggi
da lui gestiti regna la disciplina assoluta e una severità necessaria per
scoraggiare i "romantici", gli avventurieri e quanti chiedono di
prestare la loro opera al suo fianco senza possedere le doti morali e
psicologiche adatte.
Nel 1952 per il suo operato africano gli viene
assegnato il premio Nobel per
la pace. Con il denaro del premio, porta a termine il villaggio dei lebbrosi,
che viene inaugurato nel 1954 con il nome di "Village della lumiere"
(Villaggio della luce).
Tra le sue opere si ricordano anche: "Il regno di
Dio e la cristianità delle origini" (1967) e l'autobiografia "La mia
vita e il mio pensiero".
Albert Schweitzer si spegne il 4 settembre 1965 nel
"suo villaggio" africano; viene poi sepolto accanto alla moglie
(morta nel 1957 a Zurigo).
https://biografieonline.it/biografia-albert-schweitzer
Nessun commento:
Posta un commento