“Non mollate mai.” Winston Churchill
Storiche arguzie d'oltremanica
Sir Leonard Winston Churchill Spencer, uno dei più
importanti uomini di Stato della storia inglese, nasce a Woodstock,
nell'Oxfordshire, il 30 novembre 1874.
I genitori provengono da due ambienti molto diversi
tra loro: Lord Randolph Churchill, il padre, appartiene alla migliore
aristocrazia britannica, mentre la madre, Jenny Jerome, è figlia del
proprietario del New York Times;
il sangue americano che scorre nelle vene di Winston ne farà sempre un fervente
sostenitore dell'amicizia dei popoli anglosassoni e dei particolari vincoli che
legano tra loro Gran Bretagna e Stati Uniti.
Trascorsa l'infanzia in Irlanda, studia presso la celebre
scuola di Harrow e nel 1893 è ammesso alla scuola di Sandhurst, nonostante la
sua scarsa inclinazione allo studio. Il giovane cadetto insegue sogni di
gloria. Nominato sottotenente nel IV battaglione ussari, parte come osservatore
al seguito dell'esercito spagnolo incaricato di reprimere la rivolta di Cuba.
Poi è inviato in India e partecipa a una campagna contro le tribù afgane alla
frontiera nord-occidentale: questa spedizione gli ispirerà il suo primo libro.
In seguito fa poi parte di una missione come ufficiale e corrispondente di
guerra del Morning Post nel Sudan dove assiste alla carica a cavallo dei
dervisci nella battaglia di Omdurman che farà da spunto al suo secondo servizio
giornalistico. Tentato dall'attività politica, Churchill si ritira dalla vita
militare e si presenta come candidato alle elezioni a Oldham. Non è eletto, ma
nuove occasioni gli si offriranno in Africa del Sud. La guerra del Transvaal è
appena scoppiata e Churchill si reca in quei luoghi e vi assiste in qualità di
corrispondente di guerra.
È fatto prigioniero dai Boeri ma presto riesce a
evadere e può in questo modo inviare al suo giornale il racconto delle proprie
esperienze. Così l'Inghilterra conosce l'avventuroso discendente di Malborough.
Furbescamente, Churchill approfitta immediatamente della notorietà acquisita
per lanciarsi nella campagna elettorale (sono le elezioni "kaki" del
1900): è eletto deputato conservatore di Oldham. Sicuro di sè, affascinante e
arrogante, non resta a lungo conservatore: nel 1904 si avvicina ai liberali e
si lega d'amicizia con i rappresentanti radicali del partito, in particolare
con Lloyd George; nel 1906 viene eletto deputato liberale di Manchester. Gli
viene in seguito assegnato il posto di segretario di Stato presso il gabinetto
di Campbell-Bannerman, iniziando così la sua carriera ministeriale.
Nel 1908 viene nominato ministro del Commercio nel
governo liberale di Herbert Henry Asquith. Con questa carica e poi come
ministro dell'Interno (1910-11) si impegna in una serie di riforme collaborando
con David Lloyd George.
Come primo lord dell'Ammiragliato (1911-1915) Churchill avvia un processo di
profonda modernizzazione della Marina militare.
Il ruolo di Churchill nella prima guerra mondiale è
contraddittorio e rischia di compromettere la sua carriera politica. I problemi
con la Marina militare e il suo appoggio alla disastrosa campagna di Gallipoli
lo costringono a dimettersi dall'Ammiragliato. Dopo aver trascorso un periodo
al comando di un battaglione in Francia, entra a far parte del gabinetto di
coalizione di Lloyd George e tra il 1917 e il 1922 ricopre numerosi incarichi
di rilievo, fra cui quello di ministro dei Rifornimenti e di ministro della
Guerra.
Dopo la caduta di Lloyd George e il collasso del
Partito liberale nel 1922, Churchill rimane escluso dal parlamento per tre
anni. Entrato nuovamente a farvi parte, è nominato cancelliere dello Scacchiere
nel governo conservatore di Stanley Baldwin (1924-1929). Tra le misure da lui
adottate in questo periodo vi sono la reintroduzione della parità aurea e la
decisa opposizione ai sindacati in occasione dello sciopero generale del 1926.
Negli anni della Grande Depressione (1929-1939)
a Churchill vengono preclusi incarichi di governo. Baldwin e successivamente
Neville Chamberlain, figura di rilievo nella vita politica del paese dal 1931
al 1940, non approvano la sua opposizione all'autogoverno dell'India e il
sostegno da lui espresso nei confronti di Edoardo VIII in occasione della crisi
del 1936, conclusasi con l'abdicazione del re. La sua insistenza sulla
necessità del riarmo e l'aperta condanna del patto di Monaco, firmato nel 1938,
erano guardate con sospetto. Quando però, nel settembre del 1939, l'Inghilterra
dichiara guerra alla Germania, il punto di vista di Churchill viene rivalutato
e l'opinione pubblica si esprime apertamente a favore del suo ritorno
all'Ammiragliato.
Churchill succede a Chamberlain come primo ministro
nel 1940. Nei difficili giorni di guerra che seguono la rotta di Dunkerque,
la battaglia d'Inghilterra e la guerra lampo, la sua combattività e i suoi
discorsi incitano gli inglesi a continuare la lotta. Collaborando con il presidente americano Franklin Delano
Roosevelt, Churchill riesce a ottenere aiuti
militari e il sostegno degli Stati Uniti.
Dalle sue stesse parole apprendiamo: "Da
questi primi inizi" - scrive Churchill dopo avere descritto gli sforzi
del presidente Roosevelt per
aiutare l'Inghilterra con la legge sugli affitti e prestiti, ai primi del 1940,
e per aggirare gli isolazionisti del Congresso - "nacque il vasto
disegno di una difesa combinata dell'Oceano Atlantico da parte delle due
potenze di lingua inglese". L'anno di nascita della Nato è
ufficialmente il 1949, ma l'Alleanza informale risale al luglio 1940,
quando Roosevelt manda
in Inghilterra, quasi segretamente, una missione militare ad altissimo livello.
Quando nel 1941 l'Unione Sovietica e gli Stati Uniti
entrano in guerra, Churchill stabilisce rapporti molto stretti con i leader di
quella che definisce la "grande alleanza". Spostandosi
incessantemente da un paese all'altro fornisce un contributo importante al
coordinamento della strategia militare nel corso del conflitto e alla sconfitta
di Hitler.
Le conferenze con Roosevelt e Stalin,
in particolare il vertice di Jalta del 1945, serviranno a ridisegnare la carta
dell'Europa postbellica.
Nel 1945 Churchill è ammirato in tutto il mondo, anche
se ormai il ruolo militare della Gran Bretagna è diventato secondario.
Ciononostante, a causa della sua scarsa attenzione alla richiesta popolare di
riforme sociali nel dopoguerra, viene sconfitto dal Partito laburista nelle
elezioni del 1945.
Terminato il conflitto Churchill vuole comunque
raccontare la seconda guerra mondiale a
modo suo, scrivendo migliaia di pagine. Studiando questo monumento storico e
letterario (il cui autore verrà premiato nel 1953 con il Nobel)
possiamo seguire, giorno per giorno, il nascere e l'evolversi dell'atlantismo
anglo-americano come fatto, oltre che morale, anche politic
In seguito Churchill avrebbe criticato gli interventi sullo
stato sociale attuati dal suo successore Clement Attlee. Nel discorso di
Fulton (Missouri) del 1946, detto "della cortina di ferro", mette inoltre in guardia dai
pericoli legati all'espansione sovietica. Viene nuovamente eletto primo ministro e rimane in carica dal
1951 al 1955 (nel 1953 è decorato cavaliere dell'ordine della Giarrettiera,
diventando "Sir"), ma l'età avanzata e i problemi di salute lo
inducono a ritirarsi a vita privata. Ormai privato della stimolante attività politica, sotto il
peso dell'età e della malattia, trascorre gli ultimi dieci anni della sua
esistenza nella casa di campagna di Chartwell, nel Kent, e nella Francia
meridionale. Winston Churchill si spegne a Londra il 24 gennaio 1965. Le
sue esequie, alla presenza della regina, sono trionfali. Dal suo matrimonio con Clementine Hozier, avvenuto nel 1908,
sono nati un figlio, giornalista e scrittore, Randolph Churchill (1911-1968)
e tre figlie. Le opere scritte da Winston Churchill sono considerevoli e
varie. Da ricordare: My African Journey (1908), The World Crisis, 1911-1918
(La crisi mondiale 6 voll., 1923-31), il suo diario politico (Step by Step
1936-1939, 1939), War speeches (6 voll., 1941-46), A History of the
English-speaking Peoples (Storia dei popoli di lingua inglese 4 voll.,
1956-58) e la Seconda guerra mondiale (1948-54). https://biografieonline.it/biografia-winston-churchill |
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