L' Automobile
Ma dove vai se l'auto
non ce l'hai?
Risalendo agli albori dei mezzi di locomozione
inventati dall'uomo per trasferirsi o viaggiare più velocemente, troviamo
gli esperimenti di
Starley che, perfezionando il suo già collaudato velocipede (un veicolo con la
ruota posteriore motrice più alta di quella anteriore, con pedivelle azionate
dall'uomo seduto sulla ruota stessa), lo trasforma adattandolo con due ruote
normali e una pedaliera in mezzo, in modo da far girare la ruota posteriore con
una catena in un mozzo dentato. Nasce in questo modo, di fatto, la
"preistorica" bi-cicletta.
Dopo soli nove mesi, però, Daimler, un mezzo genio
sempre in vena di produrre invenzioni e sempre intento a studiare soluzioni
nuove, "potenzia" ulteriormente la bicicletta (che
comunque aveva già perfeziononato a sua volta, costruendone modelli decisamente
più robusti dei precedenti) e, al posto dei pedali, mette in mezzo alla
forcella un piccolo motore a scoppio. E' la prima moto-cicletta.
Daimler, ad ogni modo, è socio di un altro inventore
di genio, tale Carl
Benz. Entrambi si rendono conto che bisogna
"osare" ancora di più e che la motocicletta non rappresenta ancora il
completo sviluppo di quello che dal motore si può ottenere in termini di
potenza e di comodità.
Non bisogna dimenticare, infatti, che all'epoca il
punto di riferimento per i mezzi di trasporto (fortunatamente, verrebbe da
dire), erano pur sempre le carrozze, ampi e comodi "salotti" in cui
si poteva viaggiare anche per lunghi tratti portando con sé interi armadi o
valige colme di effetti personali. Sia Daimler che Benz, quindi, non insistono
molto sul tipo di veicolo a due ruote, ma sono decisamente orientati ad un
veicolo che ne contempli almeno tre: pensano, in sostanza, ad una vettura
mobile (in seguito chiamata, grazie al fatto che faceva "tutto da
sola", auto-mobile).
Karl Benz, dunque, spinto da irrefrenabile passione,
lavora giorno e notte fino a brevettare un triciclo dotato di un motore con un
cilindro orizzontale da lui ideato e costruito.
Pur non essendo l'automobile, come abbiamo visto, il
frutto dell'ingegno di un solo uomo, ma il risultato di ricerche, tentativi e
prove compiute da un gran numero di appassionati e scienziati, si può dire con
una certa dose di precisione e
di verisimiglianza storica che il suo atto ufficiale di nascita sia il 29
gennaio 1886, dato che in quella data Benz ottiene appunto il brevetto N° 37435
della sua vettura a motore.
Nel 1901, si svolge un evento importantissimo nella
vita di Benz: al Salone di Parigi viene presentata quella che per molti è
considerata la prima automobile di concezione moderna, la "Mercedes
1901" (chiamata così in onore della moglie del ricco imprenditore che gli
aveva commissionato, dopo aver visto il triciclo, il primo automezzo).
Caratteristiche della vettura erano un motore a quattro cilindri della potenza
di 35 cavalli e un telaio costituito da grossi longaroni di ferro, che
assicuravano una resistenza ed
una solidità molto maggiore rispetto a quelli fino ad allora in uso.
Caratteristiche e dimensioni del motore, naturalmente,
evolvono anch'essi. Quello a scoppio fu costruito già nel 1854 ad opera degli
italiani Barsanti e Matteucci, ma fu Lenoir ad utilizzare questa invenzione per
far muovere una vettura (1863). Prima che questo motore dimostrasse la
sua superiorità dovettero
passare comunque ancora alcuni anni.
Per la nascita della prima catena di montaggio di
un'automobile bisogna aspettare il 1908, anno in cui H.Ford inizia a produrre
in serie il suo cosiddetto modello "T".
Nei primi anni del '900 appare l'
"utilitaria": i francesi sono
i primi a costruire macchine di questo tipo, ma anche l'Italia non è da meno.
I fratelli Peugeot, infatti, iniziano la produzione di
autovetture in Europa e, ben presto, l'automobile si afferma come mezzo di
trasporto individuale. La prima fabbrica italiana di autovetture, invece, è la
Prinetti e Stucchi nel 1889; segue l'anno dopo la FIAT e
nel 1904 la Isotta Fraschini.
Negli anni successivi fecero la loro apparizione
macchine di lusso dal design ricercato come la Rolls-Royce Silver Ghost del 1909,
una delle prime macchine capaci di sfrecciare alle alte velocità. Dotata di un
motore a 6 cilindri, aveva interni rivestiti in pelle, carrozzeria di
alluminio, parabrezza e capottatura pieghevoli.
Il resto è storia recente. Oggi le macchine sono diventate
indispensabili mezzi di locomozione e anzi si è arrivati al paradosso che ne
circolano troppe. Le ultime stime parlano, per i Paesi sviluppati, di
un'autovettura ogni due abitanti. Un risultato che non poteva essere previsto
nemmeno nei più rosei sogni di Daimler e Benz.
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