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domenica 16 gennaio 2022

Lo Sapevate Che: Pubblicato il primo romanzo di Don Chisciotte: «Viveva, non ha molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un idalgo di quelli che tengono lance nella rastrelliera, targhe antiche, magro ronzino e cane da caccia”

 

Pubblicato il primo romanzo di Don Chisciotte«Viveva, non ha molto, in una terra della Mancia, che non voglio ricordare come si chiami, un idalgo di quelli che tengono lance nella rastrelliera, targhe antiche, magro ronzino e cane da caccia». E' l'incipit di El Ingenioso hidalgo don Chisciotte de la Mancha, titolo in lingua originale del popolare romanzo Don Chisciotte, che lo scrittore spagnolo Miguel de Cervantes pubblicò in due parti tra il 1605 e il 1615.

Tratto, come indica lo stesso autore, dal manoscritto arabo di uno sconosciuto scrittore, tale Cide Hamete Benengeli (assai probabile che si tratti di un escamotage narrativo, utilizzato in altre opere celebri come I promessi sposi di Manzoni e il più recente Il nome della rosa di Eco), il volume ruota attorno al personaggio di Alonso Quijano, 50enne nobiluomo di campagna, che, preso dal suo amore sviscerato per la letteratura cavalleresca, si lancia in folli avventure smarrendo completamente il senso della realtà.

Dotatosi dell'armatura dei suoi avi, assume il nome di battaglia di Don Chisciotte. In questa messinscena coinvolge persone e cose che fanno parte della sua vita: per cui il suo magrissimo cavallo diventa il destriero Ronzinante, mentre due contadini del luogo sono promossi, l'una a sua nobile dama (con il nome di Dulcinea del Toboso), l'altro, Sancho Panza, a suo fido scudiero. Con quest'ultimo fa coppia fissa nei suoi tragicomici viaggi, nell'est della Spagna.

Ultimato il romanzo nel 1604, Cervantes ne cedette i diritti all'editore-libraio Francisco de Robles di Madrid, che ne terminò la stampa a dicembre e lo pubblicò il 16 gennaio dell'anno successivo. I lettori ne furono entusiasti e le prime copie andarono esaurite in breve tempo, spingendo l'editore a ripresentarlo in nuove edizioni, anche al di fuori della Spagna. In Italia fu tradotto da un libraio di Milano nel 1610 e a questa seguirono decine di altre traduzioni, che lo resero popolare in tutto il mondo.

Il boom di vendite da un lato e il pullulare di tentativi di plagio dall'altro, spinsero Cervantes a lavorare a una seconda parte della storia, che vide la luce nel 1615. Distintosi per la modernità dello stile (in cui convivono più esperienze letterarie, dal romanzo cortese a quello picaresco, passando per la letteratura pastorale) e della struttura narrativa, in netto anticipo sui tempi, Don Chisciotte influenzò gran parte della letteratura successiva conservando il suo fascino in ogni epoca.

Insieme con Sancho Panza, il nobiluomo della Mancha forma una delle più riuscite coppie della letteratura di sempre, inesauribile fonte d'ispirazione per scrittori di ieri e di oggi. Allo stesso modo resta intramontabile l'episodio della battaglia contro i mulini a vento (scambiati per dei giganti), metafora universale di una lotta impari contro nemici che ignorano di esserlo o che esistono soltanto nell'immaginario di chi li combatte.

Apprezzato dalla critica contemporanea come il primo romanzo moderno della letteratura occidentale, Don Chisciotte fu riconosciuto come "la più grande opera letteraria mai stata scritta" dalla World Library 2002, una lista dei 100 libri migliori stilata sui giudizi di 100 scrittori di 54 paesi diversi.

http://www.mondi.it/almanacco/voce/101001

 

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