L'oro in bocca
E' il 6 novembre 1954 quando Lagonegro, cittadina
della provincia di Potenza, viene chiamata a dare i natali a Pino Mango
(Giuseppe Mango); nasce qui una delle voci più originali del firmamento
musicale italiano e non solo. Preludio incantevole, ricco di sfumature e
virtuosismi vocali: è questa l'atmosfera che si respira ascoltando le sue
inconfondibili canzoni.
Per Mango la musica non deve essere vincolata ma, al
contrario, deve fruire di spazi immensi e per questo rivolge le sue attenzioni
verso sonorità 'estere', non rispecchiandosi in una musica italiana allora
troppo legata a determinati stereotipi.
Grande importanza è rivolta verso la dimensione
ritmica; di grande interesse e utilizzo sono i tempi dispari, componendo spesso
in 5/4 e 6/8, a dimostrazione di un'affinità musicale non proprio legata alla
tradizione italiana.
Pur sentendosi molto vicino alle origini della nostra
grande melodia, sente l'esigenza di fonderla con sonorità tipiche di altre
culture come quella americana, anglosassone o irlandese.
Le canzoni di Mango non
risultano essere mai scontate, ma sempre articolate in melodie elaborate e
complesse. Inclinazione naturale, ascolto e studio: ecco la sintesi di una voce
che, per timbro ed estensione vocale, la rende davvero unica, fino a sfociare nella
sua caratteristica vocale: il semi-falsetto (voce di petto da non confondere
con il falsetto che è una voce squisitamente di testa).
Conia un vero e proprio stile, tutto basato su
continui cambi di pendenza: salite e discese dove la sua voce risalta senza
esitazione, mostrandosi un cultore strenuo della perfezione stilistica.
La vocazione di Pino Mango è quella
di usare parole facendone dei simboli sonori. Fama e popolarità conquistate con
tanta gavetta, sagacemente salvaguardate dal dosaggio di continue ricerche
musicali e con incisioni distanziate nel tempo e lungamente meditate.
Fin da piccolo il suo feeling con la musica risulta
essere molto intenso e pieno di complicità,
manifestando un'innata passione. A sette anni già suona con gruppi locali, a
tredici si accosta a generi tutt'altro che melodici, infatti mastica dal rock
duro al blues, cresce ascoltando Led
Zeppelin, Deep Purple, Robert Plant, Aretha Franklin, Peter Gabriel,
influenzando così la propria impostazione canora.
Parallelamente alla passione per la musica intraprende
gli studi di Sociologia presso l'Università di Salerno e, quando sente
l'esigenza di servire la sua vocalità, inizia a scrivere. Dimostra grande
capacità realizzativa nello sviluppare linee melodiche che esaltano il cantato,
il quale viene concepito come un vero e proprio strumento.
La prima incisione in assoluto è il brano:
"Indiscutibilmente mia" che dopo il lancio promozionale prenderà il
nome di "Su questa terra solo mia", inserita nell'album di esordio
pubblicato nel 1976 "La mia ragazza è un gran caldo", con la RCA,
dove cura la parte musicale delle sue canzoni, caratteristica rigorosamente
rispettata fino ad oggi. L'anno seguente, supportato dalla prestigiosa casa
discografica Numero 1 - quella del periodo d'oro di Battisti -
lancia il 45 giri "Fili
d'aria / Quasi Amore", ormai considerato un vero e proprio pezzo da
collezione in quanto ha la particolarità di contenere due brani mai pubblicati
in nessun album.
Trascorre un altro anno e viene inciso un nuovo 45:
"Una Danza / Non Aspettarmi".
A tre anni dall'album di esordio, coadiuvato sempre
dal fratello Armando, si propone artisticamente con l'aggiunta del nome, Pino
Mango; è il 1979, con una copertina molto particolare, incide il suo secondo
lavoro discografico: "Arlecchino", accompagnato dal singolo
"Angela Ormai".
Ancora un triennio di attesa e pubblica il suo terzo
album, "E' Pericoloso sporgersi" data 1982, promuovendo anche
l'omonimo singolo, stavolta a tenerlo a battesimo è la Fonit Cetra. Nel 1984
Mango presenta un provino che rimane però a lungo impantanato sulle scrivanie
della Fonit.
Scoraggiato dalle flebili attenzioni, decide
mestamente di abbandonare il mondo della musica e rigettarsi a capofitto negli
studi accademici. Ironia della sorte, fu proprio questa la svolta della
carriera dell'artista Mango.
Si trova presso gli studi della Fonit un
"tale" Mogol che
ascoltando un passaggio del provino, rimane bene impressionato e chiede di
incontrare un Mango in quel periodo, impegnato negli studi di Roma per la
realizzazione di un album di Scialpi.
L'invito però viene rifiutato dal giovane lucano,
ormai sempre più deciso a lasciare la musica per gli studi, e soltanto dopo
ripetuti tentativi Mogol riesce
nell'intento. L'incontro, avvenuto anche in presenza di Mara Majonchi e di
Alberto Salerno, è positivo e si traduce prontamente non solo nella decisione
di produrre il giovane artista ma anche di scrivere la lirica per questa
musica. Così ebbe vita una delle canzoni più rappresentative e conosciute di
Mango: stiamo parlando di "Oro".
Possiamo dire che in seguito a questo evento comincia
una nuova avventura discografica, assistito anche da una collaborazione sempre
più fitta con Mogol,
che segnerà un momento di grande importanza nel suo percorso artistico. Cambio
di marcia, e nei successivi 4 anni vengono pubblicati ben 4 album: l'onda
inarrestabile del successo di Oro lo trascina sulla
riviera ligure, infatti nel 1985 ad ospitare Mango è il palcoscenico sanremese.
Debutta al Festival con Il Viaggio aggiudicandosi subito il premio della
critica, e pubblicato il 45 giri,
realizza l'album Australia.
Il 1986 lo vede ancora a Sanremo, stavolta gareggia
nella categoria Big. E' il turno di Lei verrà e dell'album Odissea. Nello
stesso periodo vince il Telegatto come 'rivelazione dell'anno'.
Nel 1987 è sempre Sanremo: il brano in questione è Dal
cuore in poi, ma è un altro il brano che passerà alla storia: è l'anno di Bella
d'estate, scritta con Lucio Dalla,
il 33 invece prende il titolo di Adesso. Con questo brano ottiene grosse
soddisfazioni che non tardano ad arrivare neanche dall'estero, album stampato
in tutta Europa, in primis in Germania, ma spopola letteralmente in Spagna dove
si colloca ai vertici delle classifiche e ben presto viene pubblicato l'album
in lingua spagnola prendendo il nome di Ahora.
Nel 1988 Inseguendo l'aquila è il nuovo album
dell'artista lucano, in questa occasione l'estratto è Ferro e fuoco. Ancora
notevoli riscontri dall'estero ed ancora una pubblicazione in lingua iberica,
album che in Spagna cambia nome: Hierro y Fuego.
Nel 1990 dopo due anni di pausa, si ritorna a Sanremo,
il brano presentato è Tu si... Non è consequenziale al festival l'uscita
dell'album, dapprima viene pubblicato il singolo sanremese poi bisogna
attendere qualche mese prima della pubblicazione di Sirtaki. Canzoni del
calibro di Nella mia città e Come Monna Lisa,
diventano ben presto di grande successo in Italia e non solo. Nuovamente
dall'amica Spagna arrivano segnali più che incoraggianti, viene pubblicato così
il terzo album consecutivo in lingua spagnola. Nella bacheca va ad annoverarsi
il premio Vela d'oro conferitogli a Riva del Garda
Nel 1992 con l'uscita di Come l'acqua, viene decantato
dagli addetti ai lavori come il cantante del pop-mediterraneo. Dallo stesso
album, oltre all'omonima Come l'acqua pubblicata in una duplice versione,
diventa un vero e proprio caposaldo della musica italiana la pittoresca e
descrittiva Mediterraneo.
Nel 1994 cambia etichetta, stavolta è con la EMI che
pubblica Mango, album omonimo, tra tutte spicca la canzone Giulietta scritta
assieme al genio di Pasquale Panella.
Nel 1995 arriva una nuova partecipazione sanremese, il
brano è Dove vai, premiato come miglior arrangiamento della manifestazione
canora, a curarlo è Rocco Petruzzi; in seguito viene pubblicato il primo live
di una ormai solida carriera artistica.
Nel 1997 ritorna alla Fonit Cetra con la pubblicazione
di Credo e il ritorno è in pompa Magna. Per la realizzazione di quest'album,
Mango si avvale di collaboratori internazionali del calibro di: Mel Gaynor
(batterista dei Simple Minds) e David Rhodes (chitarrista di Peter Gabriel).
L'album è musicalmente intriso di atmosfere rarefatte e di ambienti sonori,
frutto dei sapienti arrangiamenti di Rocco Petruzzi e Greg Walsh.
L'anno seguente l'eco delle sirene Sanremesi hanno
ancora fascino ammaliante e con la partecipazione di Zenima, presenta alla
platea il brano Luce, magistralmente riproposto in versione inglese nella
ristampa di Credo.
Nel 1999 un nuovo cambio di casa discografica,
stavolta è il turno della WEA. Viene pubblicato così il primo The best
ufficiale della discografia, il titolo dell'album è Visto così, contenente 2
inediti composti con l'ormai collaudato fratello Armando e nuovamente con Pasquale
Panella. Amore per te fa da spartiacque, ma al seguito vi sono alcune
rivisitazioni di brani divenuti dei veri e propri evergreen. Viene inoltre
incisa per la prima volta da Mango Io Nascerò, canzone
donata a Loretta
Goggi nel 1986. Lo stesso Mango
definisce quest'album come un punto di arrivo, un voler tirare le somme e fare
il punto della situazione.
Dovranno passare però 3 anni, per capire bene il senso
di queste parole...
Dopo 5 anni nel 2002 ritorna a pubblicare un album
interamente di inediti: Disincanto. Come anticipato da lui stesso, stavolta
troviamo un nuovo Mango, affiora una nuova veste dell'artista, ed una nuova
vena compositiva. Sente per la prima volta l'esigenza di raccontarsi e quindi
di scrivere i testi addentrandosi nel proprio io. Risulta essere autore di gran
parte dell'intero album. Assoluto padrone e trascinatore dell'album è senza
dubbio il brano "La rondine", da segnalare inoltre, la cover di
Michelle dei Beatles,
eseguita straordinariamente a 6 voci, tanto originale quanto affascinante.
Interamente composto da Mango, nel 2004
viene pubblicato "Ti porto in Africa" che è la naturale evoluzione
del suo percorso musicale. Grande magia e raffinato equilibrio, affonda le
radici nella melodia e la gestisce con suoni e arrangiamenti più propri del
pop-rock di matrice anglosassone. Degno di nota è il bellissimo duetto con Lucio
Dalla in "Forse che si, forse che
no".
Il 2004 però è anche l'anno del debutto di Pino
Mango come poeta, si presenta infatti al grande pubblico in una nuova ed
elegante veste. Viene pubblicato il suo primo libro di poesie "Nel
malamente mondo non ti trovo", 54 poesie che riassumono tutta la
raffinatezza e la profondità del Mango poeta.
Nel 2005 "Ti amo così", pubblicato dalla
Sony-BMG, è un canto all'amore poeticizzando la vita. Unica ispirazione sono i
sentimenti più profondi che, messi sul pentagramma, arrivano fino ad un
Dicembre degli aranci, in duetto con la moglie Laura Valente, capace di far
commuovere anche i più duri di cuore. Di grande rilevanza vocale è anche la
magistrale interpretazione del classico partenopeo I te vurria vasà.
Una bacheca così ricca non sta a proclamare un
obbiettivo raggiunto, bensì alimentata dalle esperienze acquisite, funge da
stimolo per esplorare i luoghi più affascinanti e diversi della musica, sempre
alla ricerca di continue emozioni e nuove sonorità.
Muore improvvisamente di infarto durante un concerto a
Policoro (Matera), mentre stava cantando una delle sue più belle canzoni:
"Oro".
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