Biografia
Le
madri di Diabolik: Angela e Luciana Giussani
Diabolik,
l'esordio: "Il re del terrore"
È impossibile raccontare la storia del fumetto
di Diabolik senza partire dalla particolarità della vicenda
delle sue creatrici. Angela Giussani e Luciana Giussani sono
due signore borghesi di Milano, belle e colte, che d'un tratto nella loro vita
si lanciano in un'impresa senza precedenti.
Le madri di Diabolik: Angela
e Luciana Giussani
Angela Giussani nasce a Milano il 10 giugno 1922.
Delle due sorelle è la più forte e intraprendente. In contrapposizione al
costume corrente, infatti, negli Anni Cinquanta, guida l'auto e ha addirittura
il brevetto di pilota di aerei.
È modella, giornalista e redattrice. Sposata
all'editore Gino Sansoni dedica tutta la sua vita a Diabolik e
alla casa editrice Astorina che dirige fino alla morte, avvenuta il 10 febbraio
1987 a Milano.
Di sei anni più piccola, Luciana nasce a Milano il 19
aprile 1928: lei è razionale e concreta. Appena diplomata, lavora come
impiegata presso una nota fabbrica di aspirapolveri. Presto, però, lavoro al
fianco della sorella nella redazione di Diabolik e si appassiona
indissolubilmente all'avventura letteraria di Angela.
Luciana dirige la casa editrice dopo la scomparsa di
Angela e firma le pagine di Diabolik fino alla sua dipartita,
avvenuta a Milano il 31 marzo 2001.
Diabolik, l'esordio: "Il
re del terrore"
Il primo numero di Diabolik esce il 1° novembre 1962.
Costa 150 lire e si intitola "Il re del terrore". Il personaggio
di Diabolik possiede da subito le caratteriste per cui è celebre: ladro
ingegnoso, capace di mirabolanti travestimenti supportati da maschere
sottilissime inventate da lui stesso.
Nel primo numero c'è anche il suo alter ego,
l'ispettore Ginko: integerrimo e professionale.
Il giorno che Diabolik deciderà di uccidermi, nessuno
potrà venirmi in aiuto. Saremo io e lui da soli.(Ginko, da Atroce vendetta, 1963)
Innovativo, inoltre, anche il formato dell'albo:
tascabile. Pare che le sorelle Giussani scelsero questa misura pensando in modo
particolare ai viaggiatori in treno, che vedevano affrettarsi tutti i giorni
sotto la loro finestra, in zona stazione centrale a Milano.
Diabolik e gli altri
Diabolik è un ladro di professione. Si lancia in furti
di preziosi e ingenti somme di denaro. A fronte dell'attività criminosa,
Diabolik è ligio ad un codice d'onore molto ferreo che premia amicizia,
riconoscenza e tutela dei più deboli a sfavore, invece, di mafiosi e
malavitosi.
Della biografia di Diabolik si
apprende, come fosse un prequel, in "Diabolik, chi sei?" del
1968. Salvato da un naufragio, il piccolo Diabolik viene allevato da una banda
internazionale facente capo a un certo King.
In questo contesto apprende lingue e tecniche
criminose. Diventa un esperto nel campo della chimica: da qui le note maschere,
asso nella manica dei memorabili travestimenti.
Sono proprio queste maschere che gli rendono nemico
King: quando gliele vuole sottrarre, Diabolik lo affronta, lo uccide e fugge.
Ancora in fatto di "prequel", nell'episodio "Gli anni
perduti nel sangue" del 2006 si legge di una stagione di
apprendimento di tecniche di combattimento in Oriente, prima di trasferirsi
definitivamente a Clerville, città in cui abita nella saga.
Eva Kant, l'altra metà del
mondo di Diabolik
Al fianco di Diabolik, compagna di vita e di misfatti
è Eva Kant, conosciuta nel terzo episodio, dal titolo "L'arresto
di Diabolik" (1963).
Bionda, bellissima è vedova di Lord Anthony Kant,
morto in circostanze sospette. È fredda e determinata ma, al contempo, sensuale
e raffinata.
Lo storytelling di questa partner è stato sempre più
approfondito nel tempo al punto che Eva è divenuta protagonista di alcuni
numeri e altre iniziative editoriali legate al personaggio. Questa sorta di
spin off è culminato nell'albo "Eva Kant - Quando Diabolik non
c'era" uscito nel 2003.
Diabolik fuori dalle tavole
Giussani
La grande notorietà del personaggio ha fatto sì che
non vivesse più esclusivamente nel regno dei fumetti. Diabolik, infatti, è
apparso per tre volte come protagonista sul grande schermo: nel 1968 in "Diabolik" di
Mario Bava, nel 2019 in un lungometraggio firmato dai Manetti Bros e, infine,
nel documentario "Diabolik sono io", sempre del 2019,
diretto da Giancarlo Soldi.
Al ladro gentile delle sorelle Giussani, poi, è stata
anche dedicata una serie tv, nel 2000, intitolata sempre "Diabolik".
In fatto di letteratura, sono stati pubblicati una collana intitolata "Romanzi
di Diabolik" e quattro libri firmati da Andrea Carlo Cappi. Infine,
è apparso in spot pubblicitari, nel radiofumetto di RaiRadio2 ed è stato al
centro di alcuni videogames.
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