Italo Calvino nasce il 15 ottobre 1923 a
Santiago de Las Vegas, presso l'Avana (Cuba). Il padre, Mario, è un agronomo di
origine sanremese, che si trova a Cuba per dirigere una stazione sperimentale
di agricoltura e una scuola agraria dopo venti anni passati in Messico. La
madre, Evelina Mameli, di Sassari è laureata in scienze naturali e lavora come
assistente di botanica all'Università di Pavia.
Nel 1927, Calvino frequenta l'asilo
infantile al St. George College, sempre a Cuba. Nello stesso anno nasce suo
fratello Floriano, futuro geologo di fama internazionale, mentre nel 1929
frequenta le scuole Valdesi, una volta che la famiglia si trasferisce
definitivamente in Italia (Calvino fa anche in tempo, alla fine delle
elementari, a diventare Balilla). Nel 1934 supera l'esame per il ginnasio-liceo
"G. D. Cassini" e completa la prima parte del suo percorso
scolastico.
Il primo contatto con la letteratura
avviene all'età di dodici anni, quando gli capita fra le mani il primo ed il
secondo "Libro della giungla" di Kipling. E' un amore al primo colpo, una fulminea
infatuazione per i mondi esotici, le avventure e per le sensazioni fantastiche
che può dare la lettura solitaria di testi trascinanti. Si diletta anche a
leggere riviste umoristiche, cosa che lo spinge a disegnare lui stesso vignette
e fumetti. In quegli anni si appassiona al cinema, un amore che
durerà per tutta la sua adolescenza.
Intanto scoppia la guerra, un evento che
segna la fine della sua giovinezza, così come il declino della cosiddetta
"belle epoque" in versione sanremese. La sua posizione ideologica è
incerta, tra il recupero di una identità locale ed un confuso anarchismo. Tra i
sedici ed i venti anni scrive brevi racconti, opere teatrali ed anche poesie
ispirandosi a Montale suo poeta prediletto per tutta la vita.
E' nei rapporti personali e
nell'amicizia con il compagno di liceo Eugenio Scalfari, invece, che cominciamo a crescere in lui interessi
più specificatamente e politici. Attraverso un intenso rapporto epistolare con
Scalfari segue il risveglio dell'antifascismo clandestino ed una sorta di
orientamento rispetto ai libri da leggere: Huizinga, Montale, Vittorini, Pisacane e così via.
Nel 1941, conseguita la licenza liceale,
si iscrive alla Facoltà di Agraria dell'Università di Torino. Dopo la morte di
un giovane combattente, chiede ad un amico di presentarlo al Pci; in seguito
insieme al fratello si arruola e combatte per venti mesi uno dei più aspri
scontri tra partigiani e nazifascisti. E' opinione della critica più
accreditata che la sua scelta di aderire al partito comunista non derivò da
ideologie personali, ma dal fatto che in quel periodo era la forza più attiva
ed organizzata.
Nel frattempo i genitori vengono
sequestrati dai tedeschi. Finita la guerra e liberati i genitori, nel 1946
comincia a gravitare attorno alla casa editrice Einaudi, vendendo libri a rate.
Su esortazione di Cesare Pavese e del critico Giansiro Ferrata, si dedica alla
stesura di un romanzo che conclude negli ultimi giorni di dicembre; è il suo
primo libro, "Il sentiero dei nidi
di ragno", una ricognizione appunto del
periodo bellico e del mondo partigiano.
Sempre più inserito nella casa editrice,
presso Einaudi, Italo Calvino si occupa dell'ufficio stampa e di pubblicità
stringendo legami di amicizia e di fervido confronto intellettuale con i grandi
nomi dell'epoca, presenti e futuri, come Pavese, Vittorini, Natalia Ginzburg, Delio Cantimori, Franco Venturi, Norberto Bobbio e Felice Balbo.
Nel 1948, però, lascia momentaneamente
Einaudi per collaborare, in veste di redattore della terza pagina, con l'Unità
torinese. Collabora anche al settimanale comunista "Rinascita"; nel
1949 torna da Einaudi ed esce la raccolta "Ultimo viene il corvo", ma
rimane inedito il romanzo "Il Bianco Veliero" sul quale Vittorini aveva espresso un giudizio negativo.
Dal 1° gennaio 1950 Calvino viene
assunto da Einaudi come redattore stabile: si occupa dell'ufficio stampa e
dirige la parte letteraria della nuova collana "Piccola Biblioteca
Scientifico-Letteraria". Sarebbero stati proprio Vittorini , Pavese e Calvino, fra l'altro, a creare quei risvolti
di copertina che sono diventati uno stile nell'editoria italiana.
Nel 1951 finisce di scrivere un romanzo
d'impianto realistico-sociale, "I giovani del Po", che viene
pubblicato sulla rivista "Officina" solo negli anni 1957/1958; in
estate invece scrive di getto "Il visconte dimezzato". Per una raccolta di lettere su un viaggio
fatto nell'Unione Sovietica ("Taccuino di viaggio di Italo Calvino")
pubblicata sull'Unità riceve il Premio Saint-Vincent.
Nel 1955 viene promosso dall'Einaudi
come dirigente mantenendo questa qualifica fino al giugno 1961; dopo tale data
diventa consulente editoriale. Lo stesso anno esce su "Paragone
Letteratura", "Il midollo del leone", il primo di una serie di
saggi, volti a definire la propria idea di letteratura rispetto alle principali
tendenze culturali del tempo.
L'anno seguente (1956) escono "Le
fiabe italiane" che consolidano, anche grazie al lusinghiero successo,
l'immagine di Italo Calvino come favolista. Il 1956, però, è
assai importante per un altro fatto significativo e cruciale nella vita dello
scrittore: i fatti di Ungheria, l'invasione della Russia Comunista
nell'inquieta Praga, provocano il distacco dello scrittore dal Pci e lo
conducono progressivamente a rinunciare ad un diretto impegno politico.
La sua creatività è invece sempre
feconda ed inarrestabile, tanto che non si contano le sue collaborazioni su
riviste, i suoi scritti e racconti (vince in quegli anni anche il Premio
Bagutta), nonché la stesura di alcune canzoni o libretti per opere musicali
d'avanguardia come "Allez-hop" dell'amico e sodale Luciano Berio.
Insomma, un'attività culturale e artistica a tutto campo.
In questi anni scrive "Il visconte dimezzato", "Il barone rampante", "Il cavaliere
inesistente", "Marcovaldo".
Alla fine degli anni Cinquanta risale
anche il soggiorno di sei mesi negli Stati Uniti, coincidenti con la
pubblicazione della trilogia "Nostri antenati", mentre appare sul
"Menabò" (altra rivista di vaglia di quegli anni), il saggio "Il
mare dell'oggettività".
Nel 1964 avviene una svolta fondamentale
nella vita privata dello scrittore: si sposa con un'argentina e si trasferisce
a Parigi, pur continuando a collaborare con Einaudi. L'anno dopo nasce la sua
prima figlia, Giovannea, che gli infonde un senso di personale rinascita ed
energia.
Esce nel frattempo il volume "Le
Cosmicomiche", a cui segue nel 1967 "Ti con zero", in cui si
rivela la sua passione giovanile per le teorie astronomiche e cosmologiche.
Parallelamente, Calvino sviluppa un
forte interesse per le tematiche legate alla semiologia e alla decostruzione
del testo, tanto che arriva ad adottare procedimenti assai intellettualistici
nell'elaborazione dei suoi romanzi, così come succede ad esempio in quel gioco
di specchi che è "Se una notte d'inverno un viaggiatore".
L'inclinazione fantastica, costante di
tutta l'opera di Calvino, rappresenta comunque la corda più autentica dello
scrittore. In molte delle sue opere, infatti, egli infrange una regola ferrea
della vita (e di gran parte della letteratura) che vuole da una parte la
realtà, dall'altra la finzione. Calvino, invece, spesso mescola i due piani,
facendo accadere cose straordinarie e spesso impossibili all'interno di un
contesto realistico, senza perdere colpi né sull'uno né sull'altro versante.
Una delle sue caratteristiche è quella di saper mantenere nei confronti della
materia trattata, un approccio leggero, trattenuto dall'umorismo, smussandone
gli aspetti più sconcertanti con un atteggiamento quasi di serena saggezza.
"Eleganza",
"leggerezza", "misura", "chiarezza",
"razionalità" sono i concetti a cui più usualmente si fa ricorso per definire
l'opera di Italo Calvino; in effetti, essi individuano aspetti reali della
personalità dello scrittore anche se, al tempo stesso, rischiano di
sottovalutarne altri, ugualmente presenti e decisivi.
Gli anni Settanta sono anch'essi
ricchissimi di collaborazioni giornalistiche, di scritti ma soprattutto di
premi, che colleziona in quantità. Rifiuta il premio Viareggio per "Ti con
zero" ma accetta due anni dopo il premio Asti, il premio Feltrinelli e
quello dell'accademia dei Lincei, nonché quello della città di Nizza, il
Mondello ed altri ancora. In questo periodo un impegno assai importante è
rappresentato inoltre dalla direzione della collana Einaudi
"Centopagine", nella quale vengono pubblicati, oltre ai classici
europei a lui più cari (Stevenson, Conrad, Stendhal, Hoffmann, Balzac e Tolstoj),
svariati scrittori minori italiani a cavallo fra '800 e '900.
Intanto viene ultimata la villa di
Roccamare, presso Castiglione della Pescaia, dove Calvino trascorre tutte le
estati. Sul piano dell'impegno di scrittura inizia a scrivere nel 1974 sul
"Corriere della sera" racconti, resoconti di viaggio ed articoli
sulla realtà politica e sociale del paese; la collaborazione dura fino al 1979.
Scrive anche per la serie radiofonica "Le interviste impossibili" i
"Dialoghi di Montezuma" e "L'uomo di Neanderthal". Nel 1976
tiene conferenze in molte università degli Stati Uniti, mentre i viaggi in
Messico e Giappone gli danno spunti per alcuni articoli, che verranno poi
ripresi in "Collezioni di sabbia". Riceve a Vienna lo
"Staatpreis".
Si trasferisce a Roma nel 1980 in piazza
Campo Marzio ad un passo dal Pantheon. Raccoglie nel volume "Una pietra
sopra" gli scritti di "Discorsi di letteratura e società" la
parte più significativa dei suoi interventi saggistici dal 1955 in poi. Nel
1981 riceve la Legion d'onore.
Cura l'ampia raccolta di scritti di Queneau "Segni, cifre e lettere".
Nel 1982 alla Scala di Milano viene
rappresentata "La vera storia", opera scritta insieme al già
ricordato compositore Luciano Berio. Di quest'anno è anche l'azione musicale
"Duo", primo nucleo del futuro "Un re in ascolto", sempre
composta in collaborazione con Berio.
Nel 1983 viene nominato per un mese
"directeur d'ètudes" all'Ecole des Hautes Etudes. A gennaio tiene una
lezione su "Science et metaphore chez Galilèe" e legge in inglese
alla New York University la conferenza "Mondo scritto e mondo non
scritto". Nel 1985, avendo ricevuto l'incarico di tenere una serie di
conferenze negli Stati Uniti (nella prestigiosa Harvard University), prepara le
ormai celeberrime "Lezioni Americane", che tuttavia rimarranno
incompiute, e saranno edite solo postume nel 1988.
Durante il 1984 in seguito alla crisi
aziendale dell'Einaudi decide di passare alla Garzanti presso la quale appaiono
"Collezione di sabbia" e "Cosmicomiche vecchie e nuove".
Compie dei viaggi in Argentina e a Siviglia dove partecipa ad un convegno sulla
letteratura fantastica. Nel 1985 traduce "La canzone del polistirene"
di Queneau mentre durante l'estate lavora ad un ciclo di sei conferenze. Il 6
settembre viene colto da ictus a Castiglione della Pescaia.
Ricoverato all'ospedale Santa Maria
della Scala di Siena, Italo Calvino muore il 19 settembre 1985, all'età di 61
anni, colpito da un'emorragia celebrale.
Bibliografia essenziale di Italo Calvino
Il sentiero dei nidi
di ragno (1947) - I figli poltroni (1948) - Ultimo viene il corvo (1949) - Taccuini
di viaggio in URSS di Italo Calvino (1951) - Il visconte dimezzato (1952) - La
formica argentina (1952) - L'entrata in guerra (1954) - La panchina. Opera in
un atto (1956) - Fiabe italiane, raccolte dalla tradizione popolare durante gli
ultimi cento anni e trascritte in lingua dai vari dialetti da (1956) - Il
barone rampante (1957) - I giovani del Po (1957; in "Officina") - I
racconti (1958) - La gran bonaccia delle Antille (1957) - Il cavaliere
inesistente (1959) - I nostri antenati (Il cavaliere
inesistente; Il visconte dimezzato; Il barone
rampante) (1960) - La giornata d'uno scrutatore (1963) - La speculazione
edilizia (1963) . Marcovaldo, ovvero Le stagioni in città (1963) - La nuvola di
smog e La formica argentina (1965) - Le cosmicomiche (1965) - Ti con zero
(1967) - La memoria del mondo e altre storie cosmicomiche (1968) - Orlando furioso, di Ludovico Ariosto raccontato
da Italo Calvino con una scelta del poema (1970) - Gli amori difficili (1970) - Le città invisibili (1972) - Il
castello dei destini incrociati (1973)
- Se una notte d'inverno un viaggiatore (1979) - Palomar (1983) - Un re in
ascolto (1986)
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