Proliferazione della letteratura italiana
Alberto Pincherle nasce a Roma il 28
novembre 1907, in Via Sgambati, nei pressi di via Pinciana. Il cognome Moravia
con il quale sarà conosciuto è il cognome della nonna paterna. Il padre, Carlo
Pincherle Moravia, architetto e pittore, era nato a Venezia da una famiglia
d'origine ebraica di Conegliano Veneto. La madre, Teresa Iginia De Marsanich,
detta Gina, era nata ad Ancona da una famiglia anticamente immigrata dalla
Dalmazia.
Nel 1916 si ammala di una tubercolosi
ossea che lo costringerà, con un alternarsi di miglioramenti e ricadute, a
frequentare in modo irregolare la scuola. Dal 1921 al 1923 Moravia è costretto
dalla malattia a trascorrere la degenza a casa, a Roma. Compone dei versi in
francese e in italiano. Dal 1924 al 1925 è ricoverato al sanatorio Codivilla di
Cortina d'Ampezzo. Si trasferisce poi per la convalescenza a Bressanone. Inizia
la stesura de "Gli indifferenti", romanzo sul quale lavorerà per tre anni.
Nel 1927 pubblica il suo primo racconto
"Lassitude de courtisane" in una traduzione francese sulla rivista
bilingue "900" di Bontempelli, poi ritradotta in italiano col titolo
"Cortigiana stanca".
Due anni più tardi esce presso la casa
editrice Alpes di Milano, e a sue spese, "Gli indifferenti".
Seguono poi "Inverno di
malato" (1930) su "Pegaso", rivista diretta da Ugo Ojetti. Collabora a "Interplanetario" di Libero De
Libero; vi pubblica alcuni racconti, tra cui "Villa Mercedes" e
"Cinque sogni". Nel 1933 collabora alla rivista "Oggi",
fondata da Mario Pannunzio e, poi, alla "Gazzetta del Popolo".
Pubblica una raccolta di racconti già editi su riviste dal titolo "La
bella vita", presso Carabba, e "Le ambizioni sbagliate" presso Mondadori. Anche a causa dell'ostracismo da parte del Ministero
della Cultura Popolare fascista, le opere non riscuotono il successo della
critica. Intanto Moravia inizia una collaborazione con il mensile
"Caratteri", fondato da Pannunzio e Delfini.
Dopo un soggiorno di due anni a Londra,
un viaggio negli Stati Uniti e uno in Messico, Alberto Moravia torna in Italia
e scrive i racconti de "L'imbroglio", prima rifiutato da Mondador,
poi pubblicato da Bompiani (1937), che resterà il suo editore per gli anni a
venire. Nel 1937 viaggia in Cina in qualità di inviato; scrive numerosi
articoli per la "Gazzetta del Popolo". Di ritorno a Roma inizia a
lavorare a delle sceneggiature cinematografiche; collabora a
"Omnibus" diretto da Leo Longanesi. Nel giugno 1937 vengono assassinati in Francia Nello
e Carlo Rosselli, suoi cugini da parte di padre.
Nei primi anni '40 di ritorno da un
viaggio in Grecia si trasferisce ad Anacapri e vive con Elsa Morante (conosciuta nel 1936 a Roma).
"L'imbroglio" e "Le ambizioni sbagliate" vengono inclusi
nella lista dei libri di autori ebrei dalla "Commissione per la bonifica
libraria" del Ministero della Cultura Popolare. Collabora a
"Prospettive" diretta da Curzio Malaparte. Nel 1940 pubblica "I sogni del pigro", nel
1941 "La mascherata", che viene sequestrato. Gli viene impedito di scrivere
sui giornali col suo nome; pubblica allora diversi articoli utilizzando vari
pseudonimi: Pseudo, Tobia Merlo, Lorenzo Diodati e Giovanni Trasone.
Nell'aprile del 1941 sposa in chiesa Elsa Morante.
Autore non gradito dal regime fascista,
Moravia è costretto a lavorare, per il proprio sostentamento, a numerose
sceneggiature cinematografiche, senza poterle firmare a causa delle leggi
razziali.
Negli anni della guerra escono le
raccolte di racconti "L'amante infelice" (1943), bloccato dalle
autorità, e "L'epidemia" (1944), per Bompiani, e il breve romanzo
"Agostino" (1944), per le edizioni Documento in una tiratura limitata
ed illustrata da due disegni di Guttuso. Nel periodo seguente la caduta del regime fascista,
collabora brevemente al "Popolo di Roma" di Corrado Alvaro. Dopo l'8
settembre 1943, quando viene a sapere che il suo nome è sulla lista stilata dai
nazisti delle persone da arrestare, Alberto Moravia fugge da Roma con Elsa Morante. La coppia trova rifugio a Sant'Agata di Fondi
(Vallecorsa) sulle montagne, nascosti nel casolare di Davide Marrocco.
L'avanzata dell'esercito alleato li libera; si recano quindi a Napoli per poi
tornare a Roma. Nel 1944 esce a Roma per le edizioni Documento "La
Speranza, ovvero Cristianesimo e Comunismo".
Tra il 1945 e il 1951, per guadagnarsi
da vivere, Moravia scrive articoli, collabora a riviste e programmi radiofonici
e continua a lavorare per il cinema come sceneggiatore. Escono: "Due
cortigiane" (1945), con illustrazioni di Maccari, "La romana"
(1947), "La disubbidienza" (1948), "L'amore coniugale e altri
racconti" (1949), "Il conformista" (1951). Realizza e dirige il
brevissimo film (6 minuti) "Colpa del sole". Collabora a giornali e
riviste (tra cui "Il Mondo", "Il Corriere della Sera", "L'Europeo"). Viene tradotto in
numerose lingue. Le sue opere letterarie sono adattate per il cinema da
numerosi registi.
Nel 1953 fonda a Roma con Carocci la
rivista "Nuovi Argomenti", sulla quale pubblica l'anno seguente il
saggio "L'uomo come fine" (scritto nel 1946). Nel 1954 escono
"Racconti romani" (Premio Marzotto) e "Il disprezzo". Nel
1955 pubblica su "Botteghe Oscure" la tragedia Beatrice Cenci. Nello stesso anno conosce Pier
Paolo Pasolini e inizia a collaborare come
critico cinematografico a "L'Espresso".
Pubblica "La ciociara" (1957), "Un mese in URSS" (1958),
"Nuovi racconti romani" (1959), "La noia" (1960, Premio
Viareggio). Alberto Moravia intraprende numerosi viaggi tra cui Egitto,
Giappone, Stati Uniti, Iran e Brasile. Nel 1961 viaggia in India insieme
a Pier
Paolo Pasolini ed Elsa Morante: dall'esperienza nascerà "Un'idea
dell'India" (1962).
Nel 1962 Moravia si separa
definitivamente da Elsa Morante e va a vivere con Dacia Maraini,
conosciuta nel 1959. Insieme, e insieme all'amico Pasolini,
viaggiano in Africa (Ghana, Togo, Nigeria, Sudan).
Pubblica poi la raccolta di racconti
"L'automa" (1962), la raccolta di saggi "L'uomo come fine"
(1963) e "L'attenzione" (1965). Con Enzo Siciliano e Dacia Maraini dà
vita alla Compagnia del Porcospino nel teatro di via Belsiana a Roma (1966-68).
Per il teatro scrive "Il mondo è quello che è" (1966), "Il dio
Kurt" (1968), "La vita è gioco" (1969).
Viaggia in Messico, Giappone, Corea e
Cina. Nel 1967 è presidente della XXVIII Mostra del Cinema di Venezia. Nel 1968
Moravia viene pubblicamente contestato dagli studenti, con i quali accetta di
dialogare. Pubblica "Una cosa è una cosa" (1967), "La
rivoluzione culturale in Cina" (1967), "Il paradiso" (1970),
"Io e lui" (1971), "A quale tribù appartieni?" (1972),
"Un'altra vita" (1973).
Nel 1975 muore assassinato Pier Paolo Pasolini.
Nel periodo che segue subisce minacce da parte di estremisti di destra; per
alcuni mesi viene protetto da una scorta (1978).
Escono "Boh" (1976), "La
vita interiore" (1978), che gli varrà un'accusa di oscenità nel 1979,
"Impegno controvoglia" (1980, raccolta di saggi scritti tra il 1943 e
il 1978 a cura di R. Paris), "Lettere dal Sahara" (1981),
"1934" (1982, Premio Mondello 1983), "Storie della
Preistoria" (1982), "La cosa e altri racconti" (1983), dedicato
a Carmen Llera, che Moravia sposerà nel gennaio 1986.
È membro della Commissione di selezione
alla Mostra del Cinema di Venezia (1979-1983) e inviato speciale del "Corriere della Sera" (1975-1981). Per "L'Espresso" cura
un'inchiesta sulla bomba atomica (Giappone,
Germania, URSS).
Nel 1984 Alberto Moravia si presenta per
le elezioni europee come indipendente nelle liste del Pci, e diventa deputato
al Parlamento Europeo (1984-1989). Nel 1985 vince il premio Personalità
Europea.
In questo periodo escono "L'uomo
che guarda" (1985), "L'angelo dell'informazione e altri scritti
teatrali" (1986), "L'inverno nucleare" (1986, a cura di R.
Paris), "Passeggiate africane" (1987), "Il viaggio a Roma"
(1988), "La villa del venerdì" (1990). Escono nel frattempo il primo
volume antologico "Opere 1927-1947" (1986), a cura di G. Pampaloni,
ed il secondo "Opere 1948-1968" (1989) a cura di E. Siciliano.
Il 26 settembre 1990 Alberto Moravia
muore nella sua casa di Roma.
Escono postumi: "Vita di
Moravia" (1990) scritto a quattro mani con Alain Elkann,
"La donna leopardo" (1991), "Diario Europeo" (1993),
"Romildo ovvero racconti inediti o perduti" (1993), le raccolte
"Viaggi - Articoli 1930-1990" (1994), "Racconti dispersi
1928-1951" (2000).
A dieci anni dalla scomparsa viene
pubblicato per i Classici Bompiani il primo volume della nuova edizione delle
Opere complete diretta da Siciliano "Opere/1". "Romanzi e
racconti 1927-1940" (2000), a cura di Francesca Serra e Simone Casini a
cui seguirà "Opere/2". "Romanzi e racconti 1941-1949" (2002),
a cura di Simone Casini
https://biografieonline.it/biografia-alberto-moravia-
Nessun commento:
Posta un commento